‘Operazione Tim’ sempre più ‘acitigna’ per Draghi. L’attacco della Ue al Natale e alla Vergine Maria/ MATTINALE 498

30 novembre 2021
  • Dopo aver tolto all’Italia la sovranità monetaria, la sovranità politica e una parte importante degli asset strategici, la Ue torna di nuovo all’attacco dei simboli del cristianesimo, provando ad imporre l’eliminazione del Natale e della Vergine Maria
  • La svendita dei cieli italiani è riuscita, ma per la Tim non saranno rose e fiori
  • Per fortuna  in Italia non ci sono solo Cgil, Cisl e Uil
  • Soltanto i ciechi non si accorgono che l’Unione europea vuole eliminare alla radice il cristianesimo e il cattolicesimo
  • L’ultima ‘coviddata’: vaccinare i bambini contro il Covid

Dopo aver tolto all’Italia la sovranità monetaria, la sovranità politica e una parte importante degli asset strategici, la Ue torna di nuovo all’attacco dei simboli del cristianesimo, provando ad imporre l’eliminazione del Natale e della Vergine Maria

La notizia del giorno è l’ignobile attacco della sempre più fallimentare Unione europea dell’euro al Natale e alla Vergine Maria. In prospettiva, grande lavoro laggiù all’Inferno. Nuovi ‘clienti’ per Dante e Virgilio… Problemi anche per il Governo di Mario Draghi in versione telefonica. Eh sì, per il Nostro Super Mario Super Bravo cominciano i ‘casini’. La campagna di vaccinazione in teoria è andata bene. Ma lo scenario Covid italiano rispetta l’andamento europeo, ovvero aumento delle infezioni e dei ricoveri. Fino ad ora tiene il racconto che la stragrande maggioranza di ricoverati – compresi i ricoverati che finiscono in terapia intensiva – sono non vaccinati. E’ anche un modo per darsi forza e coraggio. Già il celeberrimo vaccino anti-Covid delle multinazionali farmaceutiche ha confermato ciò che le persone non esattamente ‘digiune’ in Microbilogia dicono e scrivono da quando la vaccinazione di massa è iniziata: questo vaccino non blocca l’infezione e lascia circolare il virus. Dunque, il vaccino anti-Covid non ha frenato l’infezione, che invece è stata ridotta dalle alte temperature estive; con l’arrivo dell’Autunno i contagi sono cominciati a salire; con l’arrivo ormai imminente dell’Inverno (ufficialmente mancano ancora poco più di 20 giorni) c’è il dubbio che le infezioni schizzeranno all’insù; e c’è anche il dubbio che possano schizzare all’insù anche i ricoveri, facendo precipitare l’Unione europea – che ha acquistato in massa i vaccini anti-Covid con il “segreto di Stato” – nelle chiusure, che nella neolingua Covid (che avrebbe di certo affascinato Orwell che, per certi versi, l’aveva anticipata) vanno sotto il nome di lockdown. Un’altra preoccupazione del Super Governo di Super Mario sono i sindacati: alcune organizzazioni sindacali si vanno svegliando per non perdere ancora iscritti (è il caso di Cgil, Cis, e Uil); altre sigle sindacali, già critiche, diventano ancora più critiche. Noi, in questo nostro MATTINALE, vogliamo proprio cominciare dal mondo sindacale.

La svendita dei cieli italiani è riuscita, ma per la Tim non saranno rose e fiori

La svendita dei cieli italiani, con ‘accoppamento’ di Alitalia, è riuscito perfettamente, con tanti ‘intelligenti’ che hanno creduto alla storiella che in Alitalia c’erano sprechi, che c’erano mega-stipendi e bugie varie (in realtà, da almeno un quindicennio non c’era nulla di tutto questo). La trasformazione di Alitalia in Ita è una presa per i fondelli e saranno soggetti esteri – probabilmente tedeschi e francesi – a dividersi, tra qualche anno, il mercato dei voli italiano. Ebbene, se la svendita dei cieli italici è andata bene, la ‘esterizzazione’ delle telecomunicazioni italiane (operazione Tim) si annuncia un bel problema. Pensate: si sono svegliate persino Cgil, Cisl e Uil, le tre ‘costole del PD’ che sembrano addirittura mettersi di traverso. Ieri presidi dei lavoratori Tim in tutta Italia. Compresa Palermo. “I lavoratori Tim – leggiamo in un comunicato di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil di Palermo – nonostante le condizioni meteo avverse, preoccupati per il rischio occupazionale, oggi hanno risposto in massa all’appello delle organizzazioni sindacali confederali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che hanno convocato un’assemblea davanti alla Prefettura (di Palermo ndr) per sollecitare il governo ad assumere una posizione certa sulla rete unica e sul futuro del sistema di telecomunicazioni del Paese. Non possiamo accettare che, in un asset strategico come quello delle Tlc, prevalgano le logiche di mercato – dichiarano le segreterie provinciali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil -. Lo Stato è chiamato a garantire una connessione per tutti i cittadini. Temiamo che le risorse del Pnrr vengano spartite tra quattro amici, mettendo a rischio il futuro occupazionale del settore. Una delegazione sindacale di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil è stata ricevuta in prefettura. Abbiamo ribadito che è urgente una posizione del Governo a sostegno della rete unica per garantire lo sviluppo della banda ultra-larga nel nostro Paese, in modo da garantire a tutti i cittadini il diritto alla connessione, per mantenere sicura la nostra rete e per evitare la disgregazione di Tim e le pesanti ricadute occupazionali che ne seguirebbero”. Il comunicato si conclude ricordando che “presidi analoghi sono stati effettuati oggi in molte città italiane e al ministero dello Sviluppo economico”. Noi non ci fidiamo di Cgil, Cisl e Uil e invitiamo i lavoratori della Tim iscritti in queste organizzazioni sindacali a ‘marcare stretti’ – come fece a suo tempo Gentile con Maradona – i sindacalisti di queste tre organizzazioni. E a non accettare compromessi. E, soprattutto, a non credere alle promesse di Draghi.

Per fortuna  in Italia non ci sono solo Cgil, Cisl e Uil

Interessante anche una presa di posizione della CUB, la Confederazione Unitaria di Base. Che in un comunicato diramato opportunamente su Facebook precisa: “📣.Governo draghi non ci incanti più! 👉🏻 Dibattito contro la politica del governo e sugli obiettivi della mobilitazione del 4 dicembre. #direttafacebook sulla pagina nazionale della CUB. 📌 01 dicembre 2021 🕢 ore 18:00 – 19:00
intervengono: 👨🏻Guglielmo Forges Davanzati, Professore di economia politica; 👨🏻Renato Strumia, Segretario Sallca Cub; 👨🏻Natale Alfonso, segretario Cub sur. #nodraghi #nodraghiday #sindacati”. La presenza di sindacati liberi – e ce ne sono tanti, dal Sifus Confali all’Associazione sindacale 99% al Sinalp per citare solo alcune sigle – è una garanzia per cercare di salvare quello che resta dell’Italia (poco in verità) dall’assalto dei ‘banditi’ e massoni dell’Unione europea dell’euro.

Soltanto i ciechi non si accorgono che l’Unione europea vuole eliminare alla radice il cristianesimo e il cattolicesimo

Già, gli ‘europeisti’. Che adesso cercano anche di eliminare anche il Natale dalle nostre vite e attaccano frontalmente la Vergine Maria, invitando a non utilizzare più il nome di Maria. Ormai la sempre più fallimentare Unione europea cerca di entrate nella vita delle famiglie, imponendo anche i nomi e abolendo il Natale. Questo dovrebbe fare riflettere sul ruolo dell’attuale Pontefice, figura fragile e tragica. Con una Chiesa cattolica praticamente assente su questioni cruciali, questi signori della Ue continuano ad avere gioco facile. Si sono presi la sovranità monetaria italiana; si sono presi la sovranità politica (quanto conta oggi il Parlamento italiano?); si sono presi ina buona metà degli asset italiani. E adesso tornano all’attacco del cristianesimo e del cattolicesimo. Ricordiamo che gli ‘europeisti’, già qualche anno fa, hanno provato a far passare una ‘Costituzione europea’ che nega e radici cristiane dell’Europa; ufficialmente tale proposta è stata ritirata, ma c’è il dubbio che sia stata ‘infilata’ nella parte rimasta segreta del Trattato di Lisbona. Il nostro augurio è che a rispondere a questo ignobile attacco al Natale e al nome di Maria sia Papa Benedetto XVI.

L’ultima ‘coviddata’: vaccinare i bambini contro il Covid

Chiudiamo con qualche considerazione sulla gestione – a nostro modesto avviso sbagliata – della pandemia. Lo schema prevede adesso la vaccinazione per i bambini dai 5 agli 11 anni. A noi sembra una follia allo stato puro. Per giustificarla, i fautori del vaccino anti-Covid dicono che i bambini dovranno essere vaccinati perché in Italia ci sono ancora persone che non si sono vaccinate. Peccato che in Italia i vaccinati sono ormai il 90%: di conseguenza, la giustificazione è decisamente forzata. Sarà interessante vedere come reagiranno i genitori. Noi invitiamo le persone a usare il cervello. Partendo dall’analisi dei numeri sull’attuale pandemia rintracciabili su Google, che non può certo essere tacciata si simpatie No vax. Ebbene, se andate su Google vi accorgerete che lo scenario è il seguente: “In Sudmerica e Africa pochi vaccini poco Covid, in Europa e negli Stati Uniti d’America molti vaccini molto Covid“. La spiegazione provate a cercarla da voi. Ultimo consiglio: a parte Report, usate la televisione per i film.

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