Covid: perché l’Austria ha deciso di mettere in lockdown vaccinati e non vaccinati? In Italia la terza dose non doveva partire a Luglio?

22 novembre 2021
  • Nella gestione della pandemia emergono contraddizioni, mentre lo scenario peggiora in quasi tutta l’Europa
  • Se i vaccinati non corrono alcun pericolo di finire in ospedale e, magari, in terapia intensiva per quale motivo in Austria debbono essere obbligati anche loro al lockdown?
  • Insomma i vaccini anti-Covid funzionano? A giudicare da quello che sta succedendo in Austria qualche dubbio ci assale. Le terza dose in Italia: se la protezione dura sei mesi perché hanno cominciato solo adesso e non lo scorso Luglio?

Nella gestione della pandemia emergono contraddizioni, mentre lo scenario peggiora in quasi tutta l’Europa

Sappiamo che questo articolo non ci farà guadagnare molti lettori. Ormai l’abbiamo capito, dati alla mano: ogni volta che manifestiamo dubbi sulla gestione della pandemia o sui vaccini anti-Covid, con la precisione di un’equazione chimica il numero di lettori si abbassa. ne abbiamo avuto l’ennesima prova qualche giorni fa, quando abbiamo pubblicato un articolo riprendendo i dati di Google sull’andamento della pandemia nel mondo, sottolineano un dato che a noi non sembra affatto secondario: e cioè che in Africa e in Sudamerica, dove di vaccini anti-Covid se ne sono visti pochi, il virus SARS-COV-2 ‘morde’ o non ‘morde’ affatto, mentre negli Stati Uniti d’America e in Europa, dove i vaccini anti-Covid trionfano (in Italia siamo a quasi il 90% di vaccinati), la situazione sanitaria, lungi dal migliorare, peggiora (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DI QUALCHE GIORNO FA). Ora vogliamo segnalare un’anomalia di queste ore: l’Austria, che nei giorni scorsi aveva optato per un lockdown solo per i non vaccinati ha deciso adesso di estendere il lockdown a tutta la popolazione.

Se i vaccinati non corrono alcun pericolo di finire in ospedale e, magari, in terapia intensiva per quale motivo in Austria debbono essere obbligati anche loro al lockdown?

Noi vogliamo invitare tutti i nostri lettori – vaccinati e non vaccinati – riflettere. Fini ad oggi ci hanno detto che i vaccinati contro il Covid non sono immunizzati, ma hanno una scarsa possibilità di prendere l’infezione; e, in ogni caso, se prendono l’infezione non finiscono in ospedale. La forza del vaccino anti-Covid, per com’è stato presentato, è proprio questa: i vaccinati non finiscono in ospedale meno che mai nei raparti di terapia intensiva. Mentre i non vaccinati, se prendono l’infezione, sono ad alto rischio di finire n ospedale in terapia intensiva. Proprio su questa differenza – che in effetti se tale è notevole e fa, appunto la differenza – è stata adottata dal Governo austriaco la decisione di un lockdown per i non vaccinati. Ora apprendiamo con stupore che il Governo austriaco ha optato per un lockdown generale, ovvero per tutta la popolazione. A questo punto qualche domanda è d’obbligo: se i vaccinati non corrono alcun pericolo – appunto perché vaccinati – di finire in ospedale e, magari, in terapia intensiva per quale motivo debbono essere obbligati anche loro al lockdown? Fino ad ora ci hanno detto che negli ospedali finiscono nelle stragrande maggioranza dei casi i non vaccinati. Ma allora che senso ha chiudere in casa anche i vaccinati?

Insomma i vaccini anti-Covid funzionano? A giudicare da quello che sta succedendo in Austria qualche dubbio ci assale. Le terza dose in Italia: se la protezione dura sei mesi perché hanno cominciato solo adesso e non lo scorso Luglio?

Domande che chiamano la domanda vera di tutta questa storia: i vaccini anti-Covid funzionano? A giudicare da quello che sta succedendo in Austria qualche dubbio ci assale. Noi seguiamo ogni giorno su google l’andamento della pandemia: su google e non sui siti dei no vax, perché noi non siamo affatto no vax (chi scrive ha fatto tutti i vaccini e, fino a prima dell’avvento della pandemia, frequentando le piscine, ha fatto anche il vaccino contro il tetano). Notiamo – è sotto gli occhi di tutti – che in tanti Paesi europei la situazione sanitaria, con riferimento al Covid, stia peggiorando; e abbiamo la sensazione che, da qui a qualche settimana, ci potrebbero essere altri Paesi europei che imiteranno l’Austria; e abbiamo la sensazione che la situazione stia peggiorando anche in Italia e che peggiori man mano che le temperature scendono con l’approssimarsi dell’Inverno. Le ‘autorità’ italiane ci dicono che si sistemerà tutto con la terza dose di vaccino. Da qui un’altra domanda: ma se per vaccinare quasi il 90% degl’italiani ci sono voluti quasi dieci mesi, com’è pensabile vaccinare milioni e milioni di persone in tempi strettissimi, visto che la situazione peggiora di giorno in giorno? C’è o no una carente organizzazione della vaccinazione da parte del Governo nazionale? Se – come dicono oggi le autorità – questa particolare ‘immunità’ che evita ai vaccinati di finire in ospedale dura sei mesi, i primi giorni del settimo mese (cioè a Luglio, visto che la vaccinazione è iniziata a Gennaio) non sarebbe dovuta partire la terza dose? Perché il Governo ci sta pensando adesso, cioè all’undicesimo mese dall’inizio della vaccinazione?

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