Mancata erogazione dell’acqua a Palermo e in alcuni Comuni della provincia: ciò che l’Amap spa non ha ancora spiegato

12 novembre 2021
  • I vertici dell’Amap spa debbono spiegare perché le acque sono così torbide da bloccare il potabilizzatore 
  • Amap e Enel
  • Non è che, per caso, è la stessa storia delle acque delle dighe siciliane che ogni anno finiscono in mare? 
  • Fulmini e saette: sono problemi dell’Enel che non possono essere fatti pagare ai cittadini appioppandogli disservizi 

I vertici dell’Amap spa debbono spiegare perché le acque sono così torbide da bloccare il potabilizzatore 

In Sicilia piove a dirotto da oltre un mese. Ci sono state alluvioni con danni gravissimi a Catania e dintorni, a Siracusa e dintorni e, negli ultimi giorni, nelle province di Agrigento, Trapani e Palermo. Una cosa che non dovrebbe mancare è l’acqua dai rubinetti dei cittadini siciliani. E, invece, paradossalmente,  un comunicato dell’Amap – una società per azioni controllata da soggetti pubblici, a cominciare dal Comune di Palermo (Amap ha sempre gestito l’acqua nel capoluogo siciliano e poi si è allargata ai centri della provincia di Palermo) – fa sapere che mancherà l’acqua in alcuna aree di Palermo e in alcuni Comuni della provincia. Leggiamo il comunicato:

Amap e Enel

“A causa del permanere delle condizioni di elevata torbidità delle acque prelevate, non è stato possibile oggi rimettere in esercizio il potabilizzatore ‘Cicala’ di Partinico. A tale criticità si sono aggiunti i numerosi guasti causati dai fulmini delle ultime ore alle linee elettriche di media e alta tensione gestite da Enel, che ha quindi interrotto l’alimentazione dell’impianto di pompaggio di Casteldaccia (che garantisce circa il 30% dell’approvvigionamento idrico della Città di Palermo) e di altri impianti minori in territorio di Altavilla Milicia. La concomitanza dei due problemi determina quindi gravi cali di pressione, fino all’interruzione totale, in diverse aree e quartieri della città di Palermo e dei Comuni della provincia, sia verso Trapani sia verso Messina. In particolare, per la città di Palermo, i cali di pressione potranno interessare l’intera zona nord della città, nonché i distretti pedemontani di Villagrazia, Boccadifalco bassa, Rocca, Borgo Nuovo, Uditore, Perpignano alta, Cruillas. Per quanto riguarda la provincia, i problemi interessano e certamente interesseranno domani i comuni della fascia nord-occidentale (Balestrate, Trappeto, Terrasini, Carini, Capaci e Isola delle Femmine) e della zona sud della provincia (Baucina, Ciminna, Ventimiglia di Sicilia). Inoltre, se nelle prossime ore non verranno risolti i problemi della rete elettrica provinciale si potranno verificare disservizi anche nei comuni della fascia costiera orientale (Bagheria, Villabate e Ficarazzi). I tecnici dell’azienda stanno monitorando costantemente entrambe le problematiche, anche con i necessari contatti con l’Enel”.

Non è che, per caso, è la stessa storia delle acque delle dighe siciliane che ogni anno finiscono in mare? 

Ciò che i vertici dell’Amap non spiegano è perché “A causa del permanere delle condizioni di elevata torbidità delle acque prelevate, non è stato possibile oggi rimettere in esercizio il potabilizzatore ‘Cicala’ di Partinico”. Per caso si parla di fango? Ebbene, se è fango, tale fango arriva nella diga perché la stessa diga non è gestita bene. Non è una novità, in Sicilia. L’acqua di tante dighe siciliane ogni anno viene gettata in mare perché non si può utilizzare a causa del fango. Ecco un passo di un nostro articolo del Dicembre 2019, quando sembrava che si stesse cominciando ad affrontare il problema: “Ogni anno – di solito in primavera, ma anche in altre stagioni dell’anno se le condizioni lo richiedono – l’acqua accumulata in alcune delle dighe artificiali della Sicilia finisce in mare. Motivo: la mancanza di interventi di manutenzione (leggere eliminazione di sedimenti e di eventuali ostruzioni o altri problemi tecnici ancora). Finalmente c’è qualcuno che si è accorto di questo problema e sta provando ad affrontarlo”. Il problema stava cominciando ad affrontarlo l’allora assessore regionale Alberto Pierobon, poi messo fuori dalla Giunta dal presidente della Regione, Nello Musumeci (a quanto pare Pierobon stava lavorando bene e nel  Governo ‘sfasciato’ di Musumeci era una nota stonata…). L’allora assessore Pierobon è intervenuto per sistemare le dighe Arancio, Furore, Gorgo Lago, Lentini, Paceco, Ponte BARCA , San Giovanni e Santa Rosalia. Le risorse finanziare per garantire la sicurezza e la funzionalità di tali dighe sono state reperite attraverso i cosiddetti progetti di gestione. La legge impone al gestore di assicurare l’efficienza dello scarico di fondo, liberandolo dall’eventuale ostruzione di sedimenti, di garantire la sicurezza dell’impianto e di mantenere o recuperare la capacità dell’invaso di accumulo dell’acqua. Il progetto di gestione è uno strumento propedeutico all’attuazione degli interventi di messa in sicurezza e ripristino della funzionalità dell’invaso. Chiediamo ai vertici dell’Amap spa: sono stati effettuati questi interventi alla diga dalla quale viene prelevata l’acqua in questione? Attendiamo un comunicato ufficiale che spieghi ai cittadini come stanno le cose (qui il nostro articolo del Dicembre 2019 per esteso). Supponiamo che anche i sindaci di Palermo, Balestrate, Trappeto, Terrasini, Carini, Capaci, Isola delle Femmine, Baucina, Ciminna e Ventimiglia di Sicilia attendano spiegazioni da Amap spa.

Fulmini e saette: sono problemi dell’Enel che non possono essere fatti pagare ai cittadini appioppandogli disservizi 

Quanto ai “numerosi guasti causati dai fulmini delle ultime ore alle linee elettriche di media e alta tensione gestite da Enel, che ha quindi interrotto l’alimentazione dell’impianto di pompaggio di Casteldaccia (che garantisce circa il 30% dell’approvvigionamento idrico della Città di Palermo) e di altri impianti minori in territorio di Altavilla Milicia”, ebbene, questi sono problemi dell’Enel che non possono essere fatti pagare ai cittadini. Quando famiglie e imprese non pagano le bollette della luce, si sa, la fornitura di energia elettrica viene interrotta. Chi è che risarcirà i cittadini e le imprese per i disagi che stanno subendo per la mancata erogazione dell’acqua?

Svuotano la diga di Rosamarina. Ma va! La recita a soggetto di Regione e sindaco di Palermo

Foto tratta dalla Gazzetta del Simeri

 

 

 

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