La Formazione professionale? Va sui giornali se c’è ‘trippa’ giudiziaria, ma nessun approfondimento alla Francese e alla Fava

15 ottobre 2021
  • Ammettiamolo: mai stata fatta un’inchiesta giornalistica sulla Formazione Professionale in Sicilia
  • Anche Report è stato deludente

da Costantino Guzzo
vice presidente Associazione Sindacale Lavoratori 99,9%
riceviamo e pubblichiamo

Ammettiamolo: mai stata fatta un’inchiesta giornalistica sulla Formazione Professionale in Sicilia

Facciamo una riflessione collettiva: qual è il ruolo dei giornalisti, soprattutto di quelli delle testate siciliane, nella vicenda della Formazione Professionale della nostra Isola? Notiamo una cosa, innanzitutto: i giornali hanno posto attenzione, sempre e soltanto, su singoli fatti e singoli personaggi allorquando essi assurgevano giudiziariamente ad una visibilità conclamata, vedi il caso Fancantonio Genovese. Non abbiamo mai visto da parte di alcun professionista dell’informazione la voglia e la volontà di costruire un dossier – insomma un’inchiesta – per cucire e unire la problematica in una analisi complessiva, magari per provare a far venire fuori tutte le responsabilità di un disastro economico e sociale. Dietro ad ogni affare Genovese c’è un sistema che andrebbe scoperto, svelato discusso. C’è una politica assente che non ha mai presentato il suo progetto di una Formazione Professionale produttiva, moderna, motore di sviluppo per la Sicilia. C’è una burocrazia regionale lenta, sedata, vecchia nei compiti e vecchia nei modi, tutta centrata ad autoassolversi e ad autocompiacersi, costosa, grassa ma soprattutto “spaccona”. E poi c’è l’assenza di un sistema di controllo efficiente, senza occhi, ingenuo nel migliore dei casi ma corrotto nel peggiore: tante sono le istituzioni chiamate a ispezionare, a supervisionare, a valutare ma, come tutti sanno ma preferiscono non dire, hanno omesso, tacitato, deviato. E in ultimo, ma non ultimo, un sistema di giustizia sulle cui scrivanie per decenni son rimaste ad impolverarsi le denunce, gli esposti e ogni altro documento dei lavoratori presentato per la loro tutela.

Anche Report è stato deludente

Una volta solamente, la trasmissione Report ha tentato una presentazione globalistica sulla violazione dei diritti dei lavoratori della Formazione Professionale siciliana ma, devo pur ammettere, che anche Report si è fermata appena al margine del suo lavoro giornalistico. Qualcosa frena l’approfondimento, qualcuno preferisce additare il cognome di taluni piuttosto che compiere il passo successivo che ci si aspetterebbe da parte di un giornalismo maturo, cresciuto e realmente antimafioso. Rimpiangiamo i vecchi dossier di gente come Mario Francese o Giuseppe Fava, gente che avrebbe subito ben compreso perché la partita sulla Formazione Professionale, in Sicilia, è partita di democrazia, di rispetto del diritto del lavoro ma soprattutto partito contro la corruzione e contro istituzioni sindacali, padronali e di Stato evidentemente implicate in un groviglio di interessi illeciti. Speriamo e facciamo voti affinché il giornalismo isolano, che ha pagato col sangue la battaglia contro le mafie, si irrobustisca e cresca attenzionando meglio e ancor più i fatti luridi attinenti questo settore della Formazione Professionale. I Nuovi Vespri, nella sua forma editoriale snella e attenta al dialogo col territorio, spesso ha rappresentato un’opportunità democratica per gente che non ha voce e trova poco spazio per essere ascoltata: di ciò la ringraziamo e le siamo grati.

 

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