Benzina a 2 euro litro in autostrada e aumento di costi e prezzi. L’Italia come la Grecia di qualche anno fa?/ MATTINALE 493

17 settembre 2021
  • In realtà, per l’Italia c’è una doppia ‘grecizzazione’, perché oltre alla crisi economica c’è anche la crisi della Democrazia come nella Grecia dei colonnelli nel nome dell’emergenza sanitaria da Covid…
  • L’aumento del prezzo dei carburanti avrà un effetto catastrofico su tutto il sistema economico italiano con un aumento generale dei costi di produzione e, di conseguenza, dei prezzi dei beni e dei servizi
  • In in Italia tornarono speculazioni & speculatori: il costo dei tamponi per i non vaccinati, per esempio…

In realtà, per l’Italia c’è una doppia ‘grecizzazione’, perché oltre alla crisi economica c’è anche la crisi della Democrazia come nella Grecia dei colonnelli nel nome dell’emergenza sanitaria da Covid…

E’ iniziata la doppia ‘grecizzazione’ dell’Italia? Sembrerebbe proprio di sì. Perché doppia? La Grecia, nella storia, è nota per essere stata la culla della cultura occidentale, ma vanta anche altri primati, non esattamente positivi. E’ stata massacrata dall’Unione europea, qualche anno fa, a cagione di un debito di poco più di 300 miliardi di euro con tagli pesantissimi alla pubblica amministrazione, alla sanità (ci sono stati anche decessi: circa 700 bambini, tra gli altri, hanno perso la vita) e, in generale, con penalizzazioni per la vita dei cittadini (per la gioia della banche, soprattutto tedesche). Ma la Grecia, andando indietro nel tempo – fine anni ’60 del secolo passato – è stata anche oggetto di un golpe da parte di un gruppo di militari (passati alla storia come i “colonnelli”). Che c’entra l’Italia, direte voi? La situazione è simile. A cominciare dalla mancanza di un’informazione slegata dal potere. Il Governo italiano dà le informazioni sull’economia, a cominciare dall’aumento del costo dei carburanti; il Governo italiano dà le informazioni sulla sanità (leggere andamento della pandemia); il Governo – con un Parlamento che ormai ratifica tutto alla quasi unanimità (solo Fratelli d’Italia e Italexit di Gianluigi Paragone sono all’opposizione ) – decide sulle libertà dei cittadini e limita le libertà e per chi non si adegua al nuovo regime terapeutico (il riferimento è a chi rifiuta un vaccino sperimentale contro il Covid) imponendo salatissimi tamponi.

L’aumento del prezzo dei carburanti avrà un effetto catastrofico su tutto il sistema economico italiano con un aumento generale dei costi di produzione e, di conseguenza, dei prezzi dei beni e dei servizi

La parte più inquietante è l’aumento dei carburanti, benzina e gasolio. Perché? Perché in Italia, dove l’85% delle merci viaggiano su strada, l’aumento del prezzo dei carburanti sviluppa un effetto a valanga su tutta l’economia. Aumenta la spesa delle famiglie, aumentano i costi per le imprese. Queste ultime – e non ci vuole molto a capirlo – scaricano gli aumenti dei prezzi dei carburanti sui prezzi che vendono. Da qui un aumento generale del livello dei prezzi, che una volta si chiamava inflazione. Perché una volta? Perché ormai chi dovrebbe segnalare l’aumento dei prezzi è lo stesso Governo che, nel nome dell’emergenza sanitaria, ha attirato a sé tutti i soggetti che dovrebbero controllare l’azione dello stesso Governo, dal Parlamento ai Sindacati. Così, oggi, sono pochissimi i soggetti che sfuggono al controllo di un Governo – il Governo di Mario Draghi – sempre più oppressivo e sempre più ossessivo. E’ importante notare la sequenza degli eventi. Dopo che sulle autostrade il costo della benzina è arrivato a 2 euro al litro, il Governo, per bocca del Ministro-regalo dei grillini, Stefano Cingolani (quello del mare che allagherà le città…), titolare della ‘presunta’ Transizione ecologica, ha detto che sì, il prezzo della bolletta elettrica, che è già cresciuta del 20%, crescerà di un altro 40%. Una notizia data ad arte per cercare di nascondere quello che sta succedendo: aumento del costo di benzina e gasolio che vola verso livelli insostenibili, aumento dei costi per le imprese, aumento dei prezzi dell’intero sistema agroalimentare: quest’ultimo – siamo pronti a scommettere – alla fine penalizzerà consumatori e agricoltori. Il tutto in una contingenza mondiale di aumento del prezzo del grano a causa della riduzione della produzione di questo cereale. Il vero disastro lo sta provocando l’aumento del prezzo dei carburanti. “Dall’inizio dell’anno – leggiamo su La Sicilia che cita i dati dell’Unione nazionale consumatori – dalla rilevazione del 4 Gennaio, un pieno da 50 litri è aumentato di 10 euro e 68 cent per la benzina e di 9 euro e 25 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 14,8% e del 14%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 256 euro all’anno per la benzina e 222 euro per il gasolio”. E ancora: “In un anno, dalla rilevazione del 7 Settembre 2020, quando il prezzo della benzina era pari a 1,398 euro al litro e il gasolio a 1,282 euro al litro, un pieno da 50 litri costa invece 12 euro e 84 cent in più per la verde e 11 euro e 12 cent in più per il diesel, con un rialzo, rispettivamente, del 18,4% e del 17,4%. «Un rincaro che equivale, su base annua, a una mazzata pari a 308 euro all’anno per la benzina e a 267 euro per il gasolio”. L’aumento del prezzo dei carburanti è giustificato dall’aumento del prezzo del petrolio o c’è la solita speculazione dei furbi?

In in Italia tornarono speculazioni & speculatori: il costo dei tamponi per i non vaccinati, per esempio. Regime terapeutico e regime fascista 

Le speculazioni sono ormai all’ordine del giorno. Riflettiamoci: in Italia ci sono circa 60 milioni di abitanti. Le multinazionali farmaceutiche sono riuscite ad appioppare il ‘miracoloso’ vaccino a circa 40 milioni di italiani. Rimangono 20 milioni di persone. Togliamone circa 5-6milioni per motivazioni varie (affetti da particolari patologie e altri soggetti); rimangono 14-15 milioni di persone non vaccinate alle quali appioppare il costo del tampone. Infatti il Green pass è gratuito per chi si è sotto posto alla vaccinazione ani-Covid (una sorta d premio delle multinazionali farmaceutiche), mentre chi non si è vaccinato, se vuole vivere, deve effettuare un tampone ogni 48 ore. Da esibire se si va in un ristorante o in un altro luogo pubblico. Un po’ come si faceva durante il ventennio fascista: allora bisognava manifestare l’adesione al regime di Mussolini, oggi bisogna manifestare l’adesione al regime terapeutico. Di più: se andate a leggere i libri che trattano con dovizia di particolari i vezzi sociali del periodo fascista, ebbene, scoprirete che il popolo fascista – che era altamente maggioritario – teneva in uggia gli antifascisti, additandoli al pubblico ludibrio, allo stesso modo con il quale, oggi, i vaccinati trattano i non vaccinati. Il senso del gregge ligio al potente di turno, in Italia, non è mai cambiato. Forse, bontà loro, si riuscirà ad avere il tampone gratuito per i lavoratori e, magari, chi non si è vaccinato non verrà licenziato (e gli dobbiamo pure dire grazie: a questo è ormai ridotta l’Italia!). E le persone normali, i 14-15 milioni di italiani che si sono rifiutati di farsi inoculare il vaccino sperimentale prodotto dalle sempre più voraci multinazionali farmaceutiche? Questi sono il business dei prossimi mesi. Nei giorni scorsi il leader di Italexit, Gianluigi Paragone, ha postato sulla rete un video in cui spiega cosa sono i tamponi veloci e come si utilizzano. E, soprattutto, quanto costano. C’è il tampone da 15 euro e il tampone da un euro. A Palermo, almeno fino ad oggi, nelle farmacie, è impossibile trovare il tampone da un euro: c’è solo quello da 15 euro. Avevate dubbi? Chi è fortunato e magari ha amicizie nel mondo farmaceutico lo trova a 10 euro. Questa è l’Italia del Governo Draghi appoggiato dal Movimento 5 Stelle (quelli che dovevano aprile l’Italia come una scatoletta di tonno…), dal PD, dalla Lega, da Forza Italia, da Italia Viva, dalla ‘Sinistra di Liberi e Uguali. Tutti d’accordo sul Green pass e sui tamponi a pagamento per chi ha ‘disobbedito’ alle multinazionali farmaceutiche…

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