Le morti di Viviana Parisi e del piccolo Gioele: alcune precisazioni del criminologo Carmelo Lavorino

28 luglio 2021
  • Al professore Lavorino non è andato a genio il nostro commento sul suo ultimo video
  • La Verità, la giustizia e i dispettucci
  • “…  un’abile e organizzata attività di depistaggio e messinscena, tramite una facile e sicura traslazione del corpo di Viviana sotto il traliccio con mezzi adeguati e in totale sicurezza”
  • La risposta mai arrivata

dal professore Carmelo Lavorino
riceviamo e pubblichiamo

Al professore Lavorino non è andato a genio il nostro commento sul suo ultimo video

Ho letto quanto pubblicato ieri da “I NUOVI VESPRI” e non condivido laddove viene scritto “1) I toni un po’ troppo troppo sopra il rigo del criminologo Lavorino. 2) I due punti della tesi dei consulenti della famiglia Mondello che, forse, andrebbero illustrati con maggiore chiarezza. 3) Ciò posto, non condividiamo i toni usati dal criminologo Lavorino nei riguardi dei magistrati della Procura di Patti e nei riguardi dei consulenti della stessa Procura. Si può anche non essere d’accordo su una tesi, ma non per questo si è legittimati a utilizzare toni esagerati nei riguardi di chi la pensa in modo diverso. Anche perché, utilizzando certi toni, si rischia di passare dalla parte del torto nel caso in cui si dovesse avere ragione”. Preciso che noi, in qualità di consulenti DI PARTE, abbiamo il diritto-dovere di criticare i Consulenti del PM laddove violino il segreto istruttorio ed esprimano scenari in modo inopportuno (enunciando anche corbellerie che danneggiano i nostri assistiti). E sarebbe il caso che i PM intervengano per bloccare i loro incaricati e collaboratori da inopportune propalazioni pubbliche che sgomentano l’opinione pubblica.

La Verità, la giustizia e i dispettucci

Per quello che riguarda i miei/nostri toni ecc. ecc. … sinceramente non comprendiamo perché debbano essere “oggetti di ramanzina e paternale” giornalistica e riteniamo tale “ramanzina” molto inopportuna e sgradevole che sa tanto di “captatio benevolentiae”: il giornalista pubblica e racconta, non entra in merito ai toni “un po’ esagerati” (ma cosa significa…?) usati da chi parla: il giornalista deve allora fare le ramanzine anche agli inquirenti (evento rarissimo, se non impossibile). Per quello che riguarda “maggiore chiarezza” l’articolista avrebbe dovuto leggere (o rileggere) tutto quello che sinora abbiamo dichiarato, in modo particolare proprio alla Redazione de I NUOVI VESPRI, che abbiamo pubblicato sul nostro sito www.cescrin.it dall’aprile 2021 e che ribadiamo in questo nostro scritto.
Ribadisco e ribadiamo le nostre critiche a chi continua imperterrito ad anticipare che si tratta di “omicidio-suicidio” senza fornire spiegazione alcuna. Ribadisco, altresì, che (1) gli Inquirenti sono entrati da un anno nel deserto del nulla e che non ne sono ancora usciti considerato che parlano ancora di “suicidio per autoprecipitazione dal famoso traliccio”; (2) una “combinazione criminale” ha traslato i corpi creando una messinscena con la speranza che qualcuno abboccasse all’amo e che a quest’amo ha abboccato chi parla di suicidio dal traliccio; (3) chi viene pagato dal Popolo italiano per risolvere i casi criminali (inquirenti, investigatori, consulenti e magistrati) deve essere freddo, obiettivo e imparziale, non deve farne una questione di prestigio personale e di “guerra di religione”; 4) gli Inquirenti dovrebbero accettare la collaborazioni di altissime professionalità quali le nostre in qualità di consulenti della famiglia Mondello e non, invece, farci i “dispettucci” che ben conosciamo, perché i dispetti non li fanno a noi, ma alla Verità ed alla Giustizia.

“…  un’abile e organizzata attività di depistaggio e messinscena, tramite una facile e sicura traslazione del corpo di Viviana sotto il traliccio con mezzi adeguati e in totale sicurezza”

DUE PENSIERI FINALI. PRIMO: la morte di entrambi si è verificata all’interno di invaso/i contenitore/i sito/i nel bosco di Caronia con le caratteristiche simili a quelle di un pozzo, quali: profondità di 3-4-5 metri; presenza di acqua al massimo mezzo metro; possibilità di morte immediata causa asfissia in acqua; possibilità di recupero da terzi dei corpi tramite strumenti e mani; Viviana tirata fuori la tarda sera del 3 agosto o la mattina del 4 agosto e trasportata con apposito mezzo per la messinscena e il depistaggio e, nel trazionamento, le vengono strappati i capelli; Gioele tirato fuori successivamente (anche dopo molto tempo) e depositato nel tragitto fra la zona piazzola) e la zona traliccio, senza escludere che sia stato conservato in un contenitore di plastica e posizionato successivamente sul luogo del rinvenimento dei suoi resti dove la fauna selvatica ha fatto scempio: nulla si esclude in tal senso, a prescindere dalle emergenze dei droni e del satellitare i cui dati non sono a nostra conoscenza. Tutto depone per il fatto che i corpi precipitati (con tempi, modi, dinamiche e motivi da individuare e definire) nel/nei pozzo/contenitore/invaso siano stati estratti tramite l’utilizzo di uno strumento (estrattore a forcipe/ad uncino per maiali et similia…) con il quale li hanno sollevati dal fondo del pozzo per poi tirarli su, ovviamente, il corpo di Viviana – persona adulta – è stato trazionato per i capelli: questo spiega anche le tracce sul vestiario di Viviana verosimilmente compatibili con alcune tracce sul corpo e la mancanza della ciocca di capelli strappata, rilevata in sede autoptica. È stata messa in essere da parte di una combinazione criminale un’abile e organizzata attività di depistaggio e messinscena, tramite una facile e sicura traslazione del corpo di Viviana sotto il traliccio con mezzi adeguati e in totale sicurezza; tale combinazione criminale è logicamente composta da soggetti con caratteristiche di profonda conoscenza del territorio, dei sentieri, dell’orografia e degli eventi; soggetti che si muovono con sicurezza, conoscenza, padronanza e certezza dell’impunità; lo stesso dicasi per Gioele con riferimento al luogo del rinvenimento dei suoi resti.

La risposta mai arrivata

SECONDO PENSIERO: nell’Aprile abbiamo scritto tramite i nostri legali alla Procura quanto segue: “Si chiede, altresì, di essere ricevuti presso la Procura di Patti, unitamente ai Responsabili Investigativi della Procura stessa Esperti in Investigazione Criminale, noi sottoscritti Consulenti e Voi Avvocati, in un colloquio collaborativo di lavoro per valutare, seguire, analizzare, controllare e verificare – anche per un confronto riservato di scambio dei punti di vista di analisi investigativa criminale – le quattro ipotesi basiche di partenza e tutte le loro sub-ipotesi che ne conseguono, tenendo conto (1) dei vincoli, limiti e condizioni di verosimiglianza e di possibilità; (2) delle caratteristiche di possibilità, di opportunità, di logistica e di conoscenza; (3) degli indicatori fondamentali concettuali del crimine quali moventi/motivazioni, contesto, intento primario, tecnica criminoesecutiva, livelli criminali-esecutivi (laddove ci sia un crimine), volontarietà, organizzazione e premeditazione.”… NON ABBIAMO RICEVUTO RISPOSTA.

Egregio professore,
noi siamo giornalisti, ma questo è un blog che, in quanto tale, si può permettere di commentare i fatti. Benevolenza? Di solito ce ne dicono di tutti i colori! Detto questo, noi abbiamo gande rispetto per il suo lavoro e per il lavoro degli altri consulenti. Ma restiamo della nostra opinione: i toni del video sono un po’ troppo sopra il rigo. Ma è, appunto, una nostra opinione ed è giusto che lei, se non è d’accordo, lo scriva. Cogliamo l’occasione per ringraziarla per i particolari di questa storia ancora oscura che ha scritto in questa nota. (g.a.)

Foto tratta da L’inchiesta

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