Una nave carica di grano canadese con insetti e umidità è arrivata a Ravenna dopo essere stata respinta dall’Algeria

27 luglio 2021
  • Lo racconta il senatore Saverio De Bonis, che ha portato la vicenda a Palazzo Madama in un question time con il Ministro delle Politiche agricole, il grillino nordista Stefano Patuanelli. Il carico di grano è stato già respinto dall’Algeria 
  • GranoSalus: “Grano avariato dall’Algeria a Ravenna”. In questo momento sono in corso le analisi. Il senatore De Bonis si è impegnato a dare notizie ai cittadini italiani
  • “Se il carico era già deteriorato a Maggio, difficilmente dopo un mese e mezzo di stivaggio potrà risultare migliorato” 
  • Per la prima volta i produttori di grano duro del Sud e della Sicilia non sono sotto il giogo degli industriali

Lo racconta il senatore Saverio De Bonis, che ha portato la vicenda a Palazzo Madama in un question time con il Ministro delle Politiche agricole, il grillino nordista Stefano Patuanelli. Il carico di grano è stato già respinto dall’Algeria 

Ieri abbiamo dato notizia di un carico di grano arrivato nel porto di Pozzallo. Oggi raccontiamo quello che sta succedendo nel porto di Ravella, in Emilia Romagna. Partiamo da un posto del senatore Saverio De Bonis, che da anni si batte per difendere il grano duro del Sud Italia dalle speculazioni sui pressi al ribasso e contro il grano estero pieno di contaminanti che arriva in Italia. Scrive De Bonis sulla propria pagina Facebook: “Oggi mi trovo al porto di Ravenna al fine di verificare se il grano duro canadese trasportato dalla nave SUMATRA possiede i requisiti di qualità. Questa nave, rammento, è stata già cacciata dall’Algeria. Al momento posso riferirvi che la nave non sta scaricando perché in attesa di ricevere le analisi che dovrebbero essere pronte per domani. C’è un grosso importatore italiano interessato ad acquistare il carico. Vi terrò aggiornati!”.

GranoSalus: “Grano avariato dall’Algeria a Ravenna”. In questo momento sono in corso le analisi. Il senatore De Bonis si è impegnato a dare notizie ai cittadini italiani

Nel sito di GranoSalus troviamo la storia di questa nave. Si parla di “Grano avariato dall’Algeria a Ravenna”. E ancora: “Mentre il reddito degli agricoltori è compromesso dai tagli alla PAC, continuano ad arrivare navi cariche di grano estero di dubbia qualità (o avariato) che deprimono il mercato italiano. Al porto di Ravenna è approdata il 7 Luglio la nave Sumatra, respinta dalle autorità algerine perché il carico di frumento duro canadese era avariato. Se n’è parlato ieri al question time in Senato con il Ministro Patuanelli”. Per la cronaca, Stefano Patuanelli è il Ministro delle Politiche agricole grillini e nordista di Trieste che ha penalizzato l’agricoltura del Sud e della Sicilia per favorire l’agricoltura del Nord Italia. “La nave è una Bulk carrier, IMO 9753260, battente bandiera portoghese – leggiamo sempre su GranoSalus – che si è rimessa in mare il 30 Giugno dopo essere stata respinta al porto di Annaba, in Algeria, dalle autorità statali per motivi sanitari. Come riferiscono attendibili fonti giornalistiche straniere, al suo interno vi erano insetti e un odore sgradevole, probabilmente a causa di infiltrazioni d’acqua”. Insomma, è molto ‘confortante’ sapere che un carico di grano con insetti, con “odore sgradevole” e con “infiltrazioni d’acqua” è arrivato nel Nord Italia. Attenzione all’acqua, perché è grazie all’umidità che si sviluppano i miceti che producono micotossine, sostanze tossiche per la salute umana e animale. Precisazione importante, perché il fatto he questo grano possa essere utilizzato per gli animali non migliora lo scenario, perché poi le uova, il latte, i formaggi e la carne finiscono nelle nostre tavole!

“Se il carico era già deteriorato a Maggio, difficilmente dopo un mese e mezzo di stivaggio potrà risultare migliorato” 

“Dopo circa un mese di blocco – leggiamo ancora su GranoSalus – la nave ha ripreso il mare dieci giorni fa e dopo un breve rifornimento presso il sito di Sarroch, in Sardegna, si è diretta con il suo carico presso il porto di Ravenna. Stando alle dichiarazioni delle autorità algerine, il carico è stato rifiutato perché non soddisfaceva ‘gli standard concordati’ con il fornitore Richardson. Le autorità italiane hanno dichiarato che la Sumatra contiene sicuramente un carico di 33.492 tonnellate di grano di terza categoria Western amber durum, proveniente da Vancouver, in Canada. Ancora una volta, è arrivata in un porto italiano una nave fortemente sospettata di trasportare grano deteriorato e ammuffito. Anche questo dal Canada. Tutto questo avviene mentre gli agricoltori devono già affrontare non poche difficoltà a causa dei sostanziosi tagli previsti dalla nuova PAC. Come più volte denunciato da GranoSalus, non è la prima volta che arrivano navi straniere con grano spesso canadese, al glifosato e in pessime condizioni igieniche. Grano poi scaricato nei porti italiani, soprattutto quello di Bari. Anche qualora il grano in questione fosse destinato all’alimentazione zootecnica, non è detto che abbia i requisiti di salubrità per utilizzarlo come mangime. E se il carico era già deteriorato a Maggio, difficilmente dopo un mese e mezzo di stivaggio potrà risultare migliorato. Le autorità italiane hanno il dovere di spiegare come mai questa nave sia arrivata in Italia dopo essere stata respinta dall’Algeria e chi siano i destinatari del carico a Ravenna. Bisognerebbe accertare che tipo di grano contenga e in che condizioni sia. E sono necessari controlli capillari su tutte le cinque stive da parte dell’ICQRF per verificare le condizioni del carico. Non è normale che questi grani possano arrivare in uno Stato membro dell’UE come l’Italia dopo essere stati respinti da un Paese nordafricano che non ha voluto utilizzarlo né per uso alimentare e nemmeno per uso mangimistico. Il Governo italiano dovrebbe prendere lo spunto per avviare un percorso per abbassare i limiti di tolleranza di muffe e micotossine a livello comunitario. Inoltre, è indispensabile concludere con urgenza il processo di costituzione della CUN del grano. È l’unico strumento in grado di garantire trasparenza sui meccanismi di formazione dei prezzi. La CUN dovrebbe prevedere anche una griglia di qualità che tenga conto delle caratteristiche tossicologiche del grano, come già avviene in altri paesi. Grazie a queste misure, si potrebbe: 1) armonizzare le quotazioni del mercato italiano con quelle del mercato internazionale; 2) arginare le speculazioni attraverso l’immissione nel mercato italiano di grani stranieri poco costosi ma di dubbia qualità”.

Per la prima volta i produttori di grano duro del Sud e della Sicilia non sono sotto il giogo degli industriali

A differenza di De Bonis, noi non crediamo più che in Italia diventerà operativa la CUN per il grano duro. A nostro avviso, quello che sta succedendo è legato all’andamento del mercato del grano nel mondo. Come ha raccontato Mario Pagliaro, il prezzo del grano duro è in crescita e, tra un po’ arriverà a 40 euro al quintale. Dopo avere tiranneggiato i produttori di grano duro del Sud d’Italia e della Sicilia per tanti anni, facendo crollare il pezzo del grano duro a 18-20 euro al quintale grazie alle navi cariche di grano estero che aumentavano l’offerta e deprimevano il prezzo, con la riduzione della produzione mondiale di grano dovuta al clima il giochetto non si può fare più. Anche se la produzione mondiale si è ridotta, il grano duro da far arrivare in Italia, bene o male, si trova ancora (anche perché la maggiore produzione mondiale e di grano tenero, perché è il più richiesto): ma se ne trova sempre meno, mentre gli agricoltori accorti stanno stoccando ii grano duro per rivenderlo nei prossimi mesi. Così, per la prima volta dopo tanti anni, sono gli industriali ad essere in difficoltà, perché se vorranno acquistare il grano duro italiano lo dovranno pagare, grosso modo, il doppio di quanto lo hanno pagato negli anni dei prezzi bassi. Che consiglio dare, allora, ai nostri lettori? Non acquistate pasta industriale, ma solo pasta prodotta con grano locale. L’imprenditrice siciliana Margherita Tomasello, per esempio, sta putando sulla produzione di una linea di pasta fatta esclusivamente con grano duro siciliano. In Sicilia trovate altre marche di pasta artigianali (qui alcuni esempi, ma ce ne sono tante altre), così come si possono trovare anche in altre Regioni del Sud.

QUI L’ARTICOLO DI GRANOSALUS E IL VIDEO CON IL QUESTION TIME SENATORE DE BONIS MINISTRO PATUANELLI

Foto tratta da Granosalus

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