Sul Titanic

Metalli pesanti nelle unghie di centinaia di bambini di Barletta che vivono a contatto con una cementeria. E in Sicilia?

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  • Ce lo chiediamo perché anche in Sicilia ci sono cementerie a due passi dai centri abitati. Qualcuno ha effettuato i controlli? 
  • Lo studio ha certificato che nell’area attorno al cementificio – dove si trovano abitazioni e scuole – si riscontra un’elevata concentrazione di PM10 (polveri sottili)
  • La protesta di associazioni e movimenti collettivi di Barletta tenute all’oscuro dei risultati dello studio
  • La cementeria di Isola delle Femmine

Ce lo chiediamo perché anche in Sicilia ci sono cementerie a due passi dai centri abitati. Qualcuno ha effettuato i controlli?

Questa notizia – non esattamente bella – riguarda i livelli superiori di arsenico, mercurio, bario e altri metalli pesanti riscontrati in 366 bambini di Barletta, in Puglia. Sono bambini che vivono e frequentano una scuola che si trova a due passi da un cementificio. La notizia ci ha molto colpiti, perché anche in Sicilia ci sono cementifici dislocati in aree non lontane, per non dire vicine, a centri abitati. Vediamo, adesso, di che si tratta. “A Barletta – leggiamo su greenMe – nell’area in cui sorge un antico cementificio (ora inceneritore di rifiuti), i bambini subiscono le conseguenze più gravi dell’esposizione ai metalli pesanti e ai fumi tossici”. L’inquinamento preoccupa. La pressione della popolazione locale per fare chiarezza si fa sentire. Così le autorità decidono di intervenire. Bloccando la fonte di inquinamento? Questi provvedimenti in Puglia non esistono (vedi l’inquinamento provocato a Taranto dall’acciaieria ex ILVA). E allora? Si procede con un bio-monitoraggio della fascia più giovane della popolazione. Leggiamo sempre su greenMe: “È stata effettuata quindi la misurazione di 24 metalli nelle unghie dei piedi di 366 bambini tra i 6 e i 10 anni residenti nel Comune pugliese: le unghie, infatti, sono sensori delicati in grado di assorbire l’inquinamento ambientale più che altri tessuti del nostro corpo. Dallo studio, pubblicato in queste settimane, è emerso che i bambini che vivono o frequentano la scuola nelle aree maggiormente esposte alle emissioni nocive dell’impianto mostrano un accumulo cronico di metalli tossici nei tessuti. Troppo poco è stato fatto (e si sta facendo) per tutelare la salute dei più piccoli, esposti sin dai primi anni di vita a concentrazioni troppo elevate di metalli e sostanze nocive che ledono gravemente alla loro salute, più che a quella degli adulti”.

Lo studio ha certificato che nell’area attorno al cementificio – dove si trovano abitazioni e scuole – si riscontra un’elevata concentrazione di PM10 (polveri sottili)

I dati dello studio hanno certificato che nell’area attorno al cementificio – dove si trovano abitazioni e scuole – si riscontra un’elevata concentrazione di PM10 (polveri sottili). Non è una cosa di poco conto, perché si tratta di livelli di esposizione superiori ai limiti indicati dall’OMS, sigla che sta per Organizzazione Mondiale della Sanità. “I bambini maggiormente esposti alle emissioni dell’impianto – leggiamo sempre nell’articolo – hanno un maggiore bio-accumulo di Nickel, Cadmio, Mercurio e Arsenico rispetto a chi è invece prevalentemente esposto al solo inquinamento da traffico veicolare. Un modello differente di bio-accumulo è rilevabile nei bambini prevalentemente esposti a traffico veicolare (bio-accumulo di Bario)”. Che sta facendo la politica pugliese rispetto a questo problema? Si dovrebbero ridurre, senza perdere tempo, i combustibili fossili e siccome l’impianto tratta anche i rifiuti, si dovrebbe evitare di bruciare rifiuti che producono sostanze inquinanti.

La protesta di associazioni e movimenti collettivi di Barletta tenute all’oscuro dei risultati dello studio

Lo studio, che sta suscitando durissime polemiche, è stato effettuato dottor Agostino Di Ciaula, medico presso l’Ospedale di Bari e referente regionale dell’Isde (l’Associazione medici per l’ambiente). Nello studio si segnalano 24 tipologie di metalli pesanti che sono stati ritrovati nelle unghie di 366 bambino tra i 6 e i 10 anni (in questo articolo di PUGLIA Repoter  trovate i dati e un video). La Gazzetta del Mezzogiorno riporta la protesta dei cittadini che rappresentano le associazioni e i movimenti collettivi di Barletta. “I dati emersi dal biomonitoraggio – spiegano i protagonisti di associazione e movimento collettivi – fotografano una realtà inquietante dal punto di vista ambientale e dell’impatto sanitario che l’inquinamento, provocato dalle aziende insalubri, ha soprattutto sulle nuove generazioni. Uno studio che avrebbe dovuto creare scalpore nell’opinione pubblica e smuovere le acque di una politica da troppo tempo asservita al potere economico. Invece rimaniamo sconcertati dall’apprendere attraverso gli organi di stampa che lo scorso 19 luglio si è tenuto un incontro presso la Asl Bat, convocato dal commissario Delle Donne con oggetto il “Biomonitoraggio metalli pesanti nelle unghie dei bambini in età scolare nel Comune di Barletta. Nessuna comunicazione – denuncia il gruppo di cittadini – è stata inviata alle realtà coinvolte nello studio. E cioè Forum Salute e Ambiente, né a Legambiente, Gepa, Guardie eco zoofile, Ordine dei Medici della provincia Bat e Istituzioni scolastiche operanti nel territorio comunale di Barletta coinvolte nel progetto scuole elementari Musti-Dimiccoli, Pietro Paolo Mennea, Modugno e Girondi. Un incontro a porte chiuse fra Asl Bat e Comune di Barletta col responsabile scientifico che si è svolto non a Barletta, comune interessato dallo studio, ma udite, udite, ad Andria!”.

La cementeria di Isola delle Femmine

Questa storia ha tanto da insegnare alla Sicilia. anche nella nostra Isola ci sono cementerie che, come già ricordato, non sono lontane dai centri abitati. Ci chiediamo e chiediamo: le autorità hanno fatto quello che è stato fatto a Barletta? Siamo sicuri che nelle aree della nostra Isola dove insistono le cementerie va tutto bene? Noi ci siamo occupati più volte della cementeria che si trova a due passi dal centro abitato di Isola delle Femmine, a due passi da Palermo. Lo abbiamo fatto nel Maggio del 2017 con questo articolo. Poi nel Gennaio del 2018 (“Cementeria di Isola delle Femmine: che bel fumo! Cos’è? E Claudia Mannino…“). E, ancora, nel Maggio del 2018 (“Isola delle Femmine, vivere con la cementeria nel centro abitato”).

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