Obiettivo: fare ‘rimangiare’ al presidente della Regione Musumeci e all’assessore Cordaro lo scempio fotovoltaico nel paesaggio Ibleo

14 giugno 2021
  • Va smantellata subito la commissione speciale VIA-VAS che fa capo all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente
  • Sabato 19 giugno manifestazione contro il progetto che punta a trasformare oltre 100 ettari di agricoltura in una immensa distesa di pannelli fotovoltaici. Chi c’è dietro quest’operazione speculativa? 
  • Un attacco sconsiderato alla biodiversità dell’area Iblea

Va smantellata subito la commissione speciale VIA-VAS che fa capo all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente

La strada per salvare la Sicilia dall’assalto degli ascari che la stanno svendendo agli affaristi di mezzo mondo pezzo dopo pezzo non è facile. Quello che stanno combinando con i pannelli fotovoltaici, ad esempio, non è normale. Zitti zitti i nostri amici della Regione siciliana vorrebbero trasformare circa 2 mila ettari di agricoltura siciliana in una grande distesa di pannelli per la produzione di energia solare. Magari per vendere ai siciliani l’energia prodotta con il loro sole. Del resto, una società privata – Sicilacque spa – vende ai siciliani l’acqua che è già dei siciliani (con la finta opposizione dei vari comitati per l’acqua pubblica scomparsi quando nel 2009 al governo della Sicilia andò il centrosinistra e ricomparsi, anche se timidamente, ora che al Governo della Regione c’è il centrodestra: in Sicilia le battaglie per l’acqua pubblica seguono il movimento dei tergicristalli: ora sì, ora no…), perché non dovrebbero fare la stessa cosa con l’energia solare? ‘Intelligentissima’ l’autorizzazione della Regione siciliana per trasformare oltre 100 ettari di parco Ibleo in una grande distesa di pannelli fotovoltaci che, una volta realizzati, saranno visibili anche da Siracusa, per ‘sminchiare’ definitivamente una zona bellissima. Non è meraviglioso, presidente della Regione Nello Musumeci e assessore al Territorio e Ambiente Toto Cordaro? Cos’è una nuova edizione della ‘vittoria dello spirito sulla carne’?

Sabato 19 giugno manifestazione contro il progetto che punta a trasformare oltre 100 ettari di agricoltura in una immensa distesa di pannelli fotovoltaici. Chi c’è dietro quest’operazione speculativa? 

C’è chi si oppone a questo scempio? Sì, per fortuna. “Sabato 19 Giugno 2021, ore 10 – leggiamo in un comunicato – mobilitazione con un incontro-passeggiata in Contrada Bosco di Sopra a Canicattini Bagni, per salvare gli Iblei dal mega impianto fotovoltaico industriale della Lindo, e manifestare insieme la contrarietà delle Comunità a vedere deturpato un territorio di pregio vocato allo sviluppo sostenibile”. Insomma, appuntamento con gli Amministratori dei Comuni di Canicattini Bagni, Noto e Siracusa, dell’Unione dei Comuni ‘Valle degli Iblei’, Associazioni Ambientaliste e, si spesa, tanti cittadini comuni. A nostro modesto avviso, bisogna scatenare un ‘gran bordello’ contro contro l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente e, soprattutto, contro l’operato della Commissione VIA-VAS che non può attenersi alla questioni formali. Un punto importante fino ad ora sottovalutato è rappresentato dagli investitori: chi son questi soggetti? nel comunicato del Comune di Canicattini Bagni si legge di un “mega progetto di impianto fotovoltaico industriale a terra della società Lindo s.r.l. di Roma (per conto di un fondo d’investimento speculativo inglese), della potenza nominale di 67,421 MWp, su un terreno agricolo di oltre 100 ettari, in località Cavadonna, ed un cavidotto di collegamento di 10 km, con 67 cabine inverter, sino in Contrada ‘Case Sant’Alfano’, nei Comuni di Canicattini Bagni, Noto e Siracusa, lungo la “Maremonti”, alle porte del centro abitato canicattinese”. Non sarebbe opportuno sapere di più su chi sta investendo in questa parte della Sicilia? Ci sono rapporti con la politica siciliana e con altri soggetti non identificati?

Un attacco sconsiderato alla biodiversità dell’area Iblea

Leggiamo ancora nel comunicato: “Insieme, uniti alle Istituzioni interessate, i Comuni di Canicattini Bagni, Noto e Siracusa,
all’Unione dei Comuni ‘Valle degli Iblei’, alle Associazioni ambientaliste, alle realtà associative e produttive e alle Comunità dei territori del ‘Cavadonna’, sugli Iblei manifestiamo la contrarietà, non alla produzione di energia pulita e alternativa come quella solare per le nostre abitazioni e per le imprese, ma alla costruzione di mega impianti fotovoltaici industriali a terra come quello della Lindo srl, nato da un fondo speculativo inglese, che interessa un terreno agricolo di oltre 100 ettari, che metterebbe a rischio, deturpandolo e
stravolgendolo irrimediabilmente, un ampio territorio di grande pregio naturalistico, paesaggistico e storico, al centro dei siti Unesco di Siracusa, Noto, Palazzolo Acreide e Pantalica, all’interno del futuro Parco Nazionale degli Iblei. Il progetto, nonostante le criticità tecniche, culturali, archeologiche e ambientali rappresentate lo scorso anno, in piena emergenza pandemica, dai Comuni interessati, attraverso atti, relazioni e documenti unitari delle rispettive Giunte e Consigli Comunali, e da tutte le Associazioni ambientaliste, ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza e della Regione Siciliana, eludendo di fatto la volontà delle Comunità a dare un futuro ai propri territori”. E ancora: “Nel ribadire la vocazione agricola, turistica, ricettiva, gastronomica e culturale dell’area individuata, a ridosso di una rete di Cave dalla biodiversità unica in tutta la Sicilia, nel rispetto delle misure anti Covid, pertanto, invitiamo tutti, Comuni, Associazioni, Gruppi e Cittadini, all’incontro-passeggiata di sabato 19 giugno 2021, alle ore 10, in Contrada Bosco di Sopra a Canicattini Bagni, sull’altopiano ibleo, per ammirare la straordinaria bellezza del territorio che verrebbe cancellato, e chiedere alla Regione, al Presidente on. Musumeci, la revoca delle autorizzazioni, sottolineando, insieme, la netta opposizione alla realizzazione di un mega impianto
di questa portata che, nel rappresentare una piaga nell’area naturale degli Iblei, di fatto ne stravolge e ne modifica lo stato, senza portare nuova occupazione né tantomeno vantaggi alle Comunità”.

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