La specchiera di Palermo simbolo della vitalità ‘panormosaura’ nella vignetta di Guido Buccellato

18 maggio 2021
  • Oltre i confini del panormismo profano

Lo specchio di Palermo

Ieri abbiamo dato notizia di un “salto di qualità” della munnizza di Palermo, raccontando la novità di una grande specchiera abbandonata in via Tommaso De Vigilia. Noi riteniamo che si tratti di arte allo stato puro, magari art munnizz, ma sempre arte. Oggi Guido Buccellato, con la sua vignetta, suggella il nuovo genere della munnizza-specchiera, dandogli un’aria quasi fiabesca. Così la specchiera che, a nostro modesto avviso, per la sua realizzazione-significazione, va ben al di là di un mero atto di abbandono, acquista una nuova dimensione meta-onirica, proiettando l’immagine di ciò che resta della città (molto poco, in verità) in un’atmosfera icastica, dove il grande interrogativo quasi mistico – qual è la città più ricoperta dal letame? – dà luogo a una visione che, al di là dell’urbanistica classica, investe, come un raggio di luce ultravioletta, lo spazio-tempo che si perde nell’infinito, andando oltre la presenza nel-del Pianeta Terra, per perdersi nelle galassie e poi tornare a Palermo, per riflettersi nella specchiera art munnizz, dove le immagini lasciano segni indelebili fatti di sogni che si perdono nell’immensità panormosaura…

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