Caltanissetta caso nazionale: da 40 giorni in zona rossa. Qual è la ragione di questa esplosione di contagi?

16 aprile 2021
  • La politica – che è responsabile di aver gestito malissimo la pandemia – adesso cerca pure di trovare ‘soluzioni’
  • Con le Zes si risolve il problema pandemia? 
  • Manca completamente l’analisi sul perché a Caltanissetta la situazione è così grave 

La politica – che è responsabile di aver gestito malissimo la pandemia – adesso cerca pure di trovare ‘soluzioni’

“Caltanissetta è un caso nazionale e come tale deve ricevere massima attenzione da parte di tutte le Istituzioni. La città, zona rossa ormai dal 14 marzo, sta per raggiungere 40 giorni di blocco quasi totale delle attività economiche. Ad ogni giorno in più di chiusura, corrisponde un aumento delle difficoltà, sia economiche che psicologiche, per cittadini e imprese che sono esasperati e giustamente non ce la fanno più”. A lanciare l’allarme sono il deputato alla Camera Dedalo Pignatone, il deputato all’Ars Nuccio Di Paola, il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino e l’assessore comunale alle Attività produttive Grazia Giammusso che hanno avuto un incontro in video-conferenza con la sottosegretaria al Sud, Dalila Nesci. “Al centro dell’incontro, – dicono i rappresentanti del territorio a più livelli del Movimento 5 Stelle – la volontà di portare all’attenzione del governo nazionale il grido di aiuto di una comunità e di un intero territorio, ormai allo stremo, e la volontà di trovare soluzioni per uscire dalla crisi che sta colpendo il Nisseno”.

Con le Zes si risolve il problema pandemia? 

“Adesso, siamo a lavoro – continuano – per capire come rendere possibili riaperture in sicurezza a stretto giro: sono necessari protocolli sanitari per la ripartenza di tutti i comparti economici costretti alla chiusura. Al contempo, con la sottosegretaria Nesci, abbiamo discusso circa le possibilità di rilancio delle nostre aziende e di sviluppo del territorio: dai fondi per il Sud, considerate anche le enormi risorse del PNRR destinate al Mezzogiorno, alle Zes (Zone economiche speciali) ormai ad un passo dall’avvio. Proprio le Zes – conclude il deputato Pignatone, che dell’istituzione delle Zone economiche speciali si è occupato in prima persona alla Camera – possono offrire importanti opportunità alle aziende del territorio, in considerazione dei danni economici e della complessa situazione sanitaria. Una delle zone speciali riguarda proprio il territorio di San Cataldo Scalo e Caltanissetta zona industriale, e tra le proposte avanzate vi è quella di lavorare alla valorizzazione delle aree principali della provincia nissena, rafforzando il collegamento Gela-Caltanissetta e quindi, la necessità di avviare una sinergia con l’area portuale di Gela”.

Manca completamente l’analisi sul perché a Caltanissetta la situazione è così grave 

Tutto giusto. Manca, però, l’analisi sul perché a Caltanissetta si registrano tutti questi contagi. Se non ricordiamo male, nove mesi da, dal CARA di Pian del Lago di Caltanissetta sono fuggiti oltre 100 migrati  quarantena. E’ lecito avere il dubbio che la presenza di questi migranti fuggiti dal CARA abbia potuto influire sulla diffusione dei contagi? E’ una certezza? No: è un dubbio. Che rilanciamo perché, dal Maggio dello scorso anno ad oggi, in Sicilia sono arrivati migliaia e migliaia di migranti; tra questi c’erano anche migrati positivi. Non solo. Ma alcuni di questi migranti risultavano negativi in Sicilia e poi, quando arrivavano nelle altre Regioni italiane, risultavano positivi. La verità è che, quando esplode la pandemia, bisogna rispettare alcune regole di buon senso. Oltre ai dispositivi personali per evitare il contagio, oltre all’azione di prevenzione e di sanificazione, c’è una regola fondamentale da rispettare in modo rigoroso: ridurre al minimo, se non bloccare, l’arrivo di persone da altri luoghi. Invece, in Sicilia, fino a qualche mese fa, giravano turisti e crocieristi, mentre i migranti sono sbarcati fino a una settimana fa. Piaccia o no, questo porta contagi. La variante nigeriana, in Sicilia, è arrivata con un migrante. Fare finta che il problema non ci sia e scaricare tutto sugli ‘indisciplinati’ siciliani può fare comodo alla politica che è coinvolta nel grande affare dei migranti. Ma a farne le spese sono i cittadini e, soprattutto, l’economia siciliana. Il resto sono chiacchiere.

Foto tratta da lasicilia.it

 

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