La Germania ha bloccato il Recovery Fund con la solita sceneggiata della Corte Costituzionale tedesca

27 marzo 2021
  • Mentre in Italia si litiga su come spendere i soldi del Recovery, dalla Germania della signora Merkel arriva uno stop
  • E’ la solita sceneggiata: non potendo farlo direttamente, a bloccare tutto sta pensando la Corte Costituzionale tedesca 
  • La verità è semplice: la Merkel – che è la garante di questa operazione politica – non riesce a convincere i Paesi del Nord Europa che non ne vogliono sapere della quota a fondo perduto del Recovery 

Mentre in Italia si litiga su come spendere i soldi del Recovery, dalla Germania della signora Merkel arriva uno stop

Mentre in Italia si litiga su come spendere i soldi del Recovery Fund (750 miliardi di euro teorici), dalla Germania arriva uno stop all’erogazione di questi fondi europei (per l’Italia sarebbero 193 miliardi, metà a prestito, metà a fondo perduto) : e non si capisce se si tratti di uno stop secco o di uno stop momentaneo. Dovete sapere che quando la Germania vuole bloccare un provvedimento dell’Unione europea chiama in causa la Corte Costituzionale tedesca, che blocca il provvedimento. Tecnicamente sono associazioni private che si rivolgono al Giudice delle leggi della Germania: tutto si blocca in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale tedesca, mentre il Governo tedesco si rivolge agli altri Paesi Ue e dice: “Noi eravamo d’accordo, ma dobbiamo aspettare il pronunciamento della nostra Corte Costituzionale…”. Pronto accomodo si prendono un anno-un anno e mezzo di tempo. Poi, la Corte Costituzionale dice “No” e tutto si blocca. O magari pone delle prescrizioni (come potete leggere qui). Ebbene, in queste ore la Corte Costituzionale tedesca ha ‘stoppato’ il Recovery Fund. si dice che il Governo della signora Angela Merkel presenterà un ricorso straordinario, per evitare che il pronunciamento arrivi tra chissà quanto tempo. Se il ricorso straordinario verrà accettato, la Corte Costituzionale tedesca si pronuncerà tra Giugno e Luglio. Bene che andrà – ma dovrà andare bene – dei soldi del Recovery Fund si tornerà a parlare a Luglio…

E’ la solita sceneggiata: non potendo farlo direttamente, a bloccare tutto sta pensando la Corte Costituzionale tedesca 

Come abbiamo accennato, i tedeschi sono furbi. Il ricorso lo fanno presentare a soggetti privati. Leggiamo in un articolo dell’AGI: “La decisione di sospendere la ratifica è legata alla presentazione di vari ricorsi, in particolare quello dell’associazione ‘Buergerwille’ (ossia “volontà dei cittadini”) legata a Bernd Lucke – l’economista anti-euro e fondatore, poi dimessosi, dell’Afd, il partito dell’ultradestra – secondo il quale la possibilità che il Recovery venga finanziato con mezzi propri rappresenta una forma di condivisione del debito ‘inammissibile’ in Germania, la quale affronterebbe ‘rischi finanziari incalcolabili’ nel lungo periodo”. Traduzione: i tedeschi non ne vogliono sapere di pagare la parte del Recovery a fondo perduto. “A quanto afferma l’alleanza di Lucke sul proprio sito internet – leggiamo sempre nell’articolo dell’AGI –  il ricorso è firmato da 2281 cittadini tedeschi: preoccupati, a quanto pare, che altri Stati membri dell’Unione europea, più deboli finanziariamente della Germania, alla fine dei giochi possano non essere in grado di ripagare la propria quota del pacchetto di bond comuni, con l’effetto che i Paesi più robusti economicamente si vedano costretti ad essere loro a sborsare quanto dovuto ai creditori”.

La verità è semplice: la Merkel – che è la garante di questa operazione politica – non riesce a convincere i Paesi del Nord Europa che non ne vogliono sapere della quota a fondo perduto del Recovery 

Il Governo tedesco si dice “fiducioso” che la Corte Costituzionale approvi il Recovery che ha già ‘incassato’ il sì del Bundesrat, ovvero della Camera dei Laender. Da questa sceneggiata – perché è solo una sceneggiata – i tedeschi pensano di essere così intelligenti da far credere che, in Germania, la Corte Costituzionale conti più del Governo e del Parlamento di questo Paese… In realtà, la signora Merkel sta utilizzando la Corte Costituzionale tedesca per prendere tempo. Il Recovery Fund o Plan, prima di diventare operativo, deve essere approvato dai Parlamenti dei 27 Paesi dell’Unione europea: cosa, questa, che, a quasi un anno dall’approvazione del Recovery da parte della Commissione europea non è ancora avvenuta. Ricordiamo che basta il no di un solo Paese dell’Unione europea per bloccare tutto. Su questo punto – fateci caso – non c’è alcuna informazione. Si sa soltanto che alcuni Paesi del Nord Europa non ne vogliono sapere di approvare la parte del Recovery Fund a fondo perduto. Un esempio su tutti: l’Olanda. In questo Paese di recente le elezioni politiche sono state vinte dal leader uscente, Mark Rutte, che non è mai stato favorevole al fondo perduto del Recovery Fund. Accanto all’Olanda ci sono altri Paesi del Nord della Ue contrari. Con molta probabilità, la Merkel, che è la garante del Recovery, non ha ancora convinto i Paesi del Nord Europa contrari al fondo perduto del Recovery e sta prendendo tempo. Ne sapremo di più a Luglio? Noi non escludiamo che si vada ben oltre Luglio…

 

 

 

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