Non funziona lo Statuto o non funziona l’Italia? In ogni caso Musumeci è un disastro!

11 marzo 2021
  • Un senatore della Val d’Aosta – Regione autonoma che prende dallo Stato ciò che alla Sicilia viene negato – si permette pure di dire cose non vere!
  • Musumeci vuole svuotare l’Autonomia dagli “egoismi”. E chi sarebbero gli egoisti? I siciliani massacrati da Roma?
  • Ma il presidente Musumeci lo conosce lo Statuto? Sa quali parti sono applicare e quali no? 
  • A cosa serve l’Autonomia siciliana se viene affidate a chi non ci crede? 
  • I Governanti della nostra Isola? Sunnu siciliani, ma ‘un ci ni futti nenti! 

di Massimo Costa

Un senatore della Val d’Aosta – Regione autonoma che prende dallo Stato ciò che alla Sicilia viene negato – si permette pure di dire cose non vere!

Per capire la gravità di quello che succede in Sicilia e l’anomalia mondiale che oggi rappresentiamo basta fare per un attimo un paragone impossibile. Ve lo immaginate Luca Zaia, presidente del Veneto, che invoca centralismo per la sua Regione? Ve lo immaginate se qualcuno, chi volete voi, parla male di una Regione e nessuno dei deputati, senatori, consiglieri regionali, presidente, parti sociali, fa un minimo battito di ciglia come se nulla fosse? Ebbene, io no, non riesco proprio ad immaginarlo. Ma ciò che è inimmaginabile fuori dalla Sicilia da noi diventa normale. Nel corso del dibattito parlamentare sulla legge-voto sulle Zone Franche Montane in Sicilia, una legge dello Stato che stiamo portando avanti per non avere il coraggio di far valere lo Statuto, un senatore, non un senatore qualunque, ma un senatore di una Regione a statuto speciale, anzi di un partito autonomista, l’Union Valdotaine, dice non una falsità ma una vera INFAMIA contro la Sicilia. Il senatore si professa contrario a quella legge perché già la Sicilia prenderebbe indebitamente allo Stato 7 miliardi l’anno! Curnuti e vastuniati… Ma la notizia non è questa infamia che di per sé, che grida vendetta. La notizia è il silenzio assoluto di tutta, tutta, tutta la rappresentanza politica siciliana. La notizia è che nel frattempo il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci rilascia dichiarazioni pubbliche contro le istituzioni siciliane, al ribasso, da resa senza condizioni.

Musumeci vuole svuotare l’Autonomia dagli “egoismi”. E chi sarebbero gli egoisti? I siciliani massacrati da Roma?

Quando il rappresentante legale di un ente, fosse anche un comitato di quartiere nato per sistemare i marciapiedi, sconfessa la ragione legale dell’ente che presiede o che rappresenta, è sempre un fatto gravissimo, che non può passare inosservato. Ti concedo che puoi anche intimamente non credere a ciò che rappresenti, ma come un buon avvocato d’ufficio hai il dovere morale di rappresentare gli interessi della tua parte; al limite puoi anche fare finta di farlo. Ma quando arrivi a dichiarazioni pubbliche che sconfessano la tua stessa ragion d’essere non sei più giustificato. Ti resta solo la strada delle dimissioni. Di chi stiamo parlando in particolare? Stiamo parlando di Sebastiano (Nello) Musumeci, di cui apprendiamo (dall’Ansa) questa esternazione: “Statuto così com’è non funziona – Autonomia va svuotata da egoismi”. Intanto sorprende che Musumeci non sappia, a quasi quattro anni dalla sua elezione, che lo Statuto attende ancora applicazioni dal 1946. Anzi, temo, probabilmente non conosce neanche il significato letterale e lo spessore giuridico delle norme che in teoria è chiamato ad attuare. Siamo d’accordo con lui su una cosa: così com’è “attuato”, non funziona, non può funzionare. Non è qui il momento di entrare nei dettagli, ma in buona sostanza uno Stato patrigno e sleale ha usato lo Statuto siciliano per impiccare la Sicilia. Ne ha applicato solo i fardelli, le responsabilità, dirottando gran parte della spesa pubblica sulle spalle dei Siciliani, ed ha trattenuto le funzioni più importanti, e soprattutto ha trattenuto la maggior parte delle entrate tributarie. Così come sta andando non può continuare. La rapacità statale è tale che non si riescono neanche a chiudere i bilanci.

Ma il presidente Musumeci lo conosce lo Statuto? Sa quali parti sono applicare e quali no? 

Ma lo Statuto è un’altra cosa, completamente un’altra cosa, che Musumeci lo sappia o no, che egli creda in questo modello oppure no. Lo Statuto disegna una Sicilia-Stato, confederata all’Italia e sovrana in quasi ogni aspetto della propria vita economica, politica e sociale. La sua mancata attuazione ha perpetuato ed aggravato il rapporto di sfruttamento coloniale che si è instaurato tra Sicilia e Continente per lo meno dall’Unità d’Italia, per tacere dei primi tentativi già in epoca precedente di impedire ogni sviluppo economico autonomo della Sicilia. Il centralismo nordico ha costituito una vera e propria catastrofe, cui la Sicilia avrebbe potuto porre un argine avvalendosi della semi-indipendenza in teoria inscritta nella stessa Costituzione della Repubblica Italiana, e invece… Ma non è neanche questa la cosa più scandalosa. Di Presidenti imbelli ne abbiamo avuti tanti, purtroppo. Di mancata preparazione sul significato dell’Autonomia e sulla sua portata emancipatori ne abbiamo vista tanta. Di collaborazionismo alla luce del sole pure, e pensavamo con Rosario Crocetta di avere toccato il fondo. Qua però al danno si è aggiunta la beffa. Il sottotitolo è più grave del titolo stesso: l’Autonomia sarebbe, nientepopodimeno, “egoista” nei confronti dell’Italia e del Nord? Ora siamo noi Siciliani ad essere quelli egoisti, che vogliono lucrare un immeritato “privilegio”? Ma di che diamine parla il Presidente? Ma quali privilegi risultano oggi a Musumeci di cui disponga un cittadino siciliano rispetto agli altri italiani, anzi agli “italiani”? Io non ne vedo, neanche con il lanternino.

A cosa serve l’Autonomia siciliana se viene affidate a chi non ci crede? 

Io vedo una Regione umiliata nei rapporti con lo Stato. Vedo una rete infrastrutturale dimenticata, una politica estera sullo Stretto di Sicilia ignava rispetto al carico del traffico clandestino di esseri umani e all’insicurezza della nostra marineria, vedo il tasso di povertà più alto d’Italia, il tasso di dispersione scolastica più alto d’Italia, un’emigrazione senza fine che sta svuotando interi distretti dell’Isola, un’amministrazione degli enti locali in totale dissesto che non riesce neanche a garantire un decente trasporto locale o una normale raccolta e smaltimento dei rifiuti, un governo del territorio assolutamente approssimativo, una macchina pubblica invecchiata, svuotata, demotivata, senza ricambio e senza speranza. Mi fermo solo per pietà. Ma di quale Paese sta parlando Musumeci, della Luna forse? E questo messaggio, sostanzialmente di “alto tradimento”, dove lo dà il nostro “primo cittadino”? Lo dà agli studenti, fatto ancora più grave. “C’è bisogno di un nuovo accordo con lo Stato e l’Unione Europea”, dice. A questo punto, francamente, non credo che un’Autonomia affidata a chi dice espressamente di non crederci serva a qualcosa. L’Autonomia è clamorosamente fallita, è vero, ma per mancanza di autonomisti nel Palazzo. Creare un’autonomia e affidarla a partiti centralisti è stato ed è il più clamoroso errore che i Siciliani abbiano mai potuto compiere.

I Governanti della nostra Isola? Sunnu siciliani, ma ‘un ci ni futti nenti! 

Un nuovo accordo con lo Stato? Francamente non ci credo più. Siamo fuori tempo massimo. Solo un’amministrazione fiduciaria temporanea (magari ad un altro Stato, vista la comprovata slealtà dell’Italia), per la costruzione dello Stato di Sicilia. Bisogna avere il coraggio di mettere le cose giuste in agenda. Questa minestra riscaldata dei partiti italiani ha dato quello che poteva dare: miseria e avvilimento. Finiamola. La Sicilia ha un problema: l’ignoranza della sua rappresentanza politica sulla Questione Siciliana, nonché il completo distacco morale, affettivo, empatico che la stessa ha nei confronti di tutto ciò che è siciliano. Lo possiamo dire in Siciliano: sunnu siciliani, ma ‘un ci ni futti nenti! Ma noi abbiamo bisogno di chi ci rappresenti. Per l’Italia un siciliano buono è solo un siciliano morto!  Quanto a lei, Presidente, se si è stufato di rappresentare la Sicilia si dimetta pure: non ne sentiremo troppo la mancanza.

P.s.

Egregio senatore della val d’Aosta: è lo Stato che ruba alla Sicilia 7 miliardi all’anno! Pensi un po’, lo ha detto un assessore al Bilancio della Regione siciliana: era un toscano che l’allora segretario del PD, Matteo Renzi, ha spedito in Sicilia imponendolo ai ‘sudditi’ del PD siciliano nel passato Governo regionale di centrosinistra.  

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti