Formazione professionale siciliana, interrogazione di Claudio Fava sulle ‘avventure’ dello IAL

5 marzo 2021
  • Il ritorno dello IAL nel mondo della Formazione professionale siciliana?
  • Che cosa hanno messo in campo Stato e regione in favore dello IAL? 
  • Guzzo: ci auguriamo che vengano fuori compagini politiche, sindacali e della burocrazia regionale che hanno sostenuto lo IAL
  • Il segretario del Sifus Confali ringrazia Claudio Fava e Massimo Fundarò

Il ritorno dello IAL nel mondo della Formazione professionale siciliana?

Qualche giorno fa il segretario regionale del Sifus Confali Formazione professionale, Costantino Guzzo, ha ‘sgamato’ un mezzo ritorno dello IAL – Ente formativo che in Sicilia è stato al centro di polemiche roventi – nel mondo della Formazione professionale siciliano. Possibile? Sulla vicenda interviene il parlamentare regionale Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia del Parlamento dell’Isola, con un’interrogazione rivolta ovviamente al Governo regionale. “Lo IAL, Ente di formazione professionale – scrive Fava – subisce la revoca delle procedure di accreditamento fino all’anno 2013; la revoca è giustificata da gravi e reiterate inadempienze nei confronti dei dipendenti. A quanto si apprende, nel periodo 2010-2012 l’ente riceve – a valere sui fondi della programmazione europea – un totale complessivo di € 118.243.634,71. Nello stesso periodo l’ente procedeva a reiterate operazioni di attivazione della CIG in deroga (Cassa integrazione). Per la precisione, si apprende da fonti di stampa, dal 07/2011 sino ad 10/2012 l’ente attiva per tutto il personale che non riteneva indispensabile la CIGD; nell’anno 2013 l’ente attiva CIGD solo per il personale del settore Servizi Multifunzionali. Dal 27/01/2014 al 21/12/2014 l’ente attiva CIGD per tutti i docenti, per una parte di amministrativi e per una parte di Tutor. Dall’01/01/2015 al 31/05/2015 l’Ente mette tutto il personale in CIGD, ad accezione di una trentina di unità che servivano per chiudere posizioni lavorative aperte. Dall’01/06/2015 l’ente mette in sospensione tutto il personale, senza accordi sindacali”.

Che cosa hanno messo in campo Stato e Regione in favore dello IAL? 

Poi, com’è noto, lo IAL è stato dichiarato fallito. “Successivamente il curatore – prosegue l’interrogazione di Fava – nominato dal tribunale, il 22/04/2016 ha provveduto al licenziamento di tutto il personale restante. Solo poche unità lavorative hanno potuto godere di un reinserimento attraverso il passaggio presso l’ente di Formazione ANFE di Messina”. Il parlamentare chiede di sapere “se e quali interventi siano stati messi in atto dalle autorità regionali al fine di garantire i livelli occupazionali nelle fasi di liquidazione dell’ente IAL; se e quali interventi si siano messi in essere per verificare la regolarità dell’utilizzo dei fondi erogati nel periodo precedente al fallimento e in considerazione delle citate e reiterate misure di CIG in deroga; se e quali siano stati gli interventi nella fase di gestione, in materia di unità lavorative, da parte delle autorità regionali nei confronti della curatela dell’Ente”.

Guzzo: ci auguriamo che vengano fuori compagini politiche, sindacali e della burocrazia regionale che hanno sostenuto lo IAL

Commenta Costantino Guzzo: “L’on. Claudio Fava ha depositato un’interrogazione parlamentare su un tema che, per chi scrive, ha già avuto il suo giudizio storico, le sue risposte morali. L’interrogazione di Fava, che riguarda l’operato dello IAL Cisl in quanto ente gestore di pubblici finanziamenti, mette con le spalle al muro un intero sistema che, nel corso degli anni, è furiosamente cresciuto ma che implodendo ha trascinato alla rovina le vite di migliaia di lavoratori, oggi disperatamente disoccupati. La revoca dell’accreditamento dello IAL Cisl, le conseguenti vicissitudini dell’Ente, lo strano percorso dei flussi di finanziamento, gli strani magheggi interpretativi delle operazioni di rendicontazione, i passaggi di funzione e di Ente di pochi ‘graditi’, facilonerie e superficialità burocratiche degli assessorati hanno scritto una delle pagine più brutte e vergognose delle recenti amministrazioni di governo della Terra di Sicilia. L’ on. Fava, nel porre le questioni, pur cercando di star dentro i panni sterili del chirurgo costretto ad incidere la cancrena, lascia trasparire come la questione morale sui fatti narrati sia il palese raggiro della democrazia, l’uso improprio e di parte del potere di governo e la malversazione a danno dei lavoratori. È un intero sistema protagonista di questa interrogazione che potrebbe finalmente, una volta per tutte, essere scosso liquefacendo le compagini politiche, sindacali e della burocrazia regionale che lo hanno sostenuto. Magistratura, giornalismo, false o finte opposizioni politiche, falsi e finti sindacalismi di base, si sono sempre guardate dal prendere per le corna l’inquietante problema. L’interrogazione di Fava, prudente, asettica, scritta a matita, diventa oggi per gli ex lavoratori dello IAL Cisl un vero j’accuse, forse arrivato in ritardo ma, alla fine, arrivato. Si aprono forse squarci di giustizia, ce lo auguriamo. Report, la trasmissione televisiva di Rai 3, timidamente, ha aperto le danze portando sotto i riflettori la Cisl ed il suo IAL in una ricerca giornalistica qualche giorno fa: il tema sempre lo stesso, il sindacalismo come sistema e le collusioni di interesse”.

Il segretario del Sifus Confali ringrazia Claudio Fava e Massimo Fundarò

“Le vicende della storia dell’imprenditore Antonello Montante – prosegue Guzzo – seguono la scia e finalmente arriva adesso questa interrogazione: una vera possibilità per aprire la discussione. E aprirla subito, perché le acque paludose e gli acquitrini stanno soffocando le istituzioni sia politiche che sociali, intendendo per sociali anche sindacati, cooperativismo e un certo terzo settore. Grazie, on. Fava, sappiamo che Ella conosce bene il detto evangelico ‘Chi mette mano all’aratro non si volti indietro’. Lei non lo farà, non potrà farlo perché ha quell’età matura quando si deve dare un senso definitivo alla propria storia e alle proprie scelte. Sappia, onorevole, che ancora c’è chi pensa di poter ciurlare nel manico e fare finta che la verginità si possa ricostruire col vecchio trucco del sangue della gallina tra le lenzuola. Appena pochi giorni fa lo IAL è riapparso; proponeva corsi per acquisire punteggio nelle graduatorie Ata, sponsorizzato sempre dalla Cisl, dalla dirigente Bellia precisamente; invece di interessarsi a quella brutta storia recente che lei ha ben elencato nei fatti nella sua interrogazione, il loro sistema torna per altri giri di giostra. Onorevole Fava, faccia che la storia non si ripeta, che non possa ricostruirsi un sistema che utilizzi la solidarietà ed il lavoro per interessi di famiglia, personali o di appartenenza. Massimo Fundarò ancora una volta ha dimostrato di non aver dimenticato le promesse fatte alla sua, nostra Sicilia quando condivise le idealità del movimento ‘Cento passi…’, lo ringraziamo per aver tracciato un sentiero tra noi lavoratori disoccupati e l’on. Fava: un progresso nei rapporti tra società e politica”.

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