Formazione, Costantino Guzzo: “Lo IAL Sicilia doveva fallire nel 2011”

6 marzo 2020

Lo rivela il segretario regionale del sindacato SIFUS CONFALI, Costantino Guzzo. Spiega che a rivelargli alcuni retroscena della vicenda IAL Sicilia è stato il curatore fallimentare  di quello che un tempo è stato uno dei pù grandi Enti di Formazione professionale della Sicilia    

Torna in auge la vicenda della IAl Sicilia, ente formativo storico della Sicilia ormai scomparso.

Lo tira in ballo il responsabile regionale della Formazione professionale del sindacato SIFUS CONFALI, Costantino Guzzo in uno scoppiettante comunicato stampa dal titolo:

“IL DIAVOLO FA LE PENTOLE E NON I COPERCHI”.

“E’ da parecchi anni – scrive Guzzo – che, in qualità di ex lavoratore (della Formazione ndr) e di Sindacalista, ho denunciato i tanti illeciti e le tante r… che si sono succeduti allo IAL CISL SICILIA, forse IAL SICILIA. Ebbene, ieri sera, parlando con il Curatore Fallimentare dello IAL VATTELAPPESCA (visto le tante denominazioni che nel tempo ha cambiato questo ente di formazione, trasformato inspiegabilmente, da ente senza scopo di lucro, in Impresa) ho saputo, direttamente dal curatore, che questo ente doveva fallire nel 2011”.

“A questo punto – prosegue Guzzo – le domande che sorgono spontanee sono parecchie. Ma se lo IAL doveva fallire nel 2011 come ha fatto ad avere riconosciuto l’AVVISO 20? Vuoi vedere che i bilanci erano chissà come? Se lo IAL doveva fallire nel 2011, il fallimento nel 2015 è stato pilotato? Vuoi vedere che era come ha sempre affermato il sottoscritto? Come mai il curatore ha appurato che questo ente doveva fallire nel 2011 dopo circa 5 anni di gestione?”.

Guzzo chiama in causa la CISL Siciliana che, è noto, per anni ha gestito questo Ente di Formazione professionale. E si chiede come mai, in questa storia, compaiano “solo i Rappresentanti Legali dopo la gestione CISL”.

“Intanto – prosegue sempre l’esponente del battagliero sindacato SIFUS CONFALI – quello che noi, piccolo gruppo di ex lavoratori di questo ente, abbiamo gridato ai 4 venti, cioè tutti gli illeciti e le r. perpetrati dai vari Rappresentanti Legali che si sono succeduti in questo ultimo decennio iniziano a venire fuori e non sono quindi più illazioni né dicerie, ma visto che, a detta sempre del curatore, a fine mese ci sarà una causa civile contro lo IAL. Come disse il cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani, Vicario di Roma: A PENSAR MALE SI FA PECCATO, MA SPESSO CI SI AZZECCA!”

L’ultima frecciata Guzzo la riserva ai protagonisti del programma televisivo Le Iene di Italia 1:

“Non gli dite niente, visto che hanno bloccato il servizio…”.

Del mancato servizio de Le Iene Guzzo ha già parlato poco meno di un anno fa:

Formazione, Costantino Guzzo: “Abbiamo chiamato ‘Le Iene’, ma tutto è finito nel dimenticatoio”

 

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