Formazione, Costantino Guzzo: “Abbiamo chiamato ‘Le Iene’, ma tutto è finito nel dimenticatoio”

31 marzo 2019

Amarezza e delusione per Costantino Guzzo, il battagliero lavoratore della Formazione professionale oggi disoccupato come tanti suoi colleghi. In una lettera-comunicato racconta di aver contattato anche ‘Le Iene’. Ma tutto è sfumato. Ma non perde la voglia di lottare: “Spero che in Sicilia, quanto prima, agli ex lavoratori che hanno subìto tutti abusi, soprusi e angherie venga restituita giustizia”  

“Buongiorno, mi presento, sono Costantino Guzzo, un ex lavoratore dello IAL CISL Sicilia, che è stato licenziato in maniera illegittima come tutti i miei ex colleghi in data 22/04/2016”.

Comincia così il comunicato-lettera di Costantino Guzzo, oggi esponente dell’associazione Gli Irriducibili della Formazione professionale.

Uno scritto ‘scoppiettante’, quello che ci ha inviato Costantino Guzzo. Scritto che non possiamo pubblicare per esteso, per evitare di prendere una decina di querele. Proviamo a sintetizzare quello che oggi ci racconta un lavoratore licenziato della Formazione professionale della Sicilia che non si è mai arreso.

La notizia più interessante che ci racconta riguarda la trasmissione televisiva Le Iene.

“Nel gennaio di quest’anno – scrive Guzzo – abbiamo anche fornito, con un gruppo di ex lavoratori, prove e testimonianze alla nota trasmissione televisiva Le Iene che, in un primo momento, ha preso in carico con notevole interesse quanto occorso. Poi, stranamente, è finito tutto nel dimenticatoio. Non è facile mettersi contro i poteri forti…”.

Guzzo critica aspramente la gestione dell’Ente di Formazione presso il quale lavorava: lo IAL CISL, successivamente IAL Sicilia.

“Malgrado il mio ente gestore riceveva i finanziamenti pubblici destinati al pagamento degli stipendi, della diaria degli allievi, dei fornitori, dei contributi previdenziali e dell’erario, faceva tutto il contrario, come si evince dai verbali della Guardia di Finanza e dell’INPS dove sono emersi gli omessi versamenti erariali e contributivi”.

Noi abbiamo vissuto quel periodo (allora scrivevamo su Link Sicilia). E, per onestà di cronaca, dobbiamo ricordare che l’amministrazione regionale – erano i tempi del Governo regionale di Rosario Crocetta – non era molto tenera con lo IAl Sicilia. Ci sono state polemiche roventi tra i vertici della IAL e il Governo.

Chi aveva ragione non lo sappiamo: ma le argomentazioni della IAL, in quegli anni, non ci sembravano campate in aria. Questo non significa che non si siano stati comportamenti, da parte dello IAL, che hanno penalizzato i lavoratori: ma su questo aspettiamo il pronunciamento della magistratura.

Guzzo chiama in causa gli ex parlamentari del PD, Luigi Cocilovo (che è stato anche dirigente della CISL) Nino Papania. E non risparmia critiche alla curatela fallimentare dello IAL Sicilia che, è noto, è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Palermo.

Guzzo ricorda di essere stato sentito da magistrati e anche dalla commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana.

“Per ultimo, esattamente a marzo di quest’anno, il 19/03/2019 – scrive Guzzo – abbiamo fatto un ulteriore tentativo: manifestare, con un gruppo di lavoratori, davanti al Palazzo del Ministero di Giustizia. Siamo stati ricevuti dai vice capo gabinetto, Dott. Leonardo Pucci e Dott. Gianluca Massaro, ai quali, dopo aver illustrato le vicende degli Enti di Formazione Professionale siciliani, abbiamo consegnato una corposa documentazione”.

“Ci è stato assicurato, dagli esponenti del Ministero – aggiunge Guzzo – che, nel rispetto delle regole istituzionali, sarebbe stata avviata un’attenta verifica dei vari esposti presentati, confermando che, nel rispetto delle loro funzioni, avrebbero preso in carico e attenzionato quanto emerso a seguito dell’incontro”.

Guzzo si chiede perché, su questa e su altre storie della Formazione professionale in Sicilia, regni il silenzio.

“Spero che in Sicilia, quanto prima – conclude – agli ex lavoratori che hanno subìto tutti abusi, soprusi e angherie venga restituita giustizia”.

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