Rifiuti & discariche: l’assessore Alberto Pierobon come l’allora assessore Nicolò Marino

24 febbraio 2021
  • La storia inquietante del ‘siluramento’ dell’assessore Alberto Pierobon è la dimostrazione matematica che certi argomenti mettono d’accordo tutti
  • Il post di Aurelio Angelini
  • Gli attacchi furibondi al Piano dei rifiuti da parte chi non ha mai fatto nulla per cambiare le cose
  • La strana ‘bocciatura’ del CGA 
  • Il paragone con il ‘siluramento’ dell’ex assessore Nicolò Marino

La storia inquietante del ‘siluramento’ dell’assessore Alberto Pierobon è la dimostrazione matematica che certi argomenti mettono d’accordo tutti

Si offende qualcuno se osserviamo che troviamo inquietante il ‘siluramento’ dell’assessore regionale Alberto Pierobon? Esageriamo? Non proprio. Chi, come noi, segue le vicende, anzi, le vicissitudini legate alla gestione dei rifiuti in Sicilia dalla fine degli anni ’90 del secolo passato non può fare finta di non vedere quello che sta succedendo. Di fatto, con la scusa che nella Giunta regionale di Nello Musumeci bisogna nominare un assessore donna, mediante una recita a soggetto nella quale maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra si fondono e si confondono, la politica siciliana sta mettendo alla porta l’assessore regionale che ha lavorato per eradicare il sistema delle discariche. Pensate un po’: su dodici assessori – ma guarda un po’ che combinazione! – stanno sostituendo proprio Pierobon. Che sulla propria pagina scrive: “Buongiorno, come richiesto dal Presidente ho rassegnato le mie dimissioni da assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità. Ringrazio il Presidente per l’opportunità che mi ha concesso e rivolgo, a lui e a chi prenderà il mio posto, tutti gli auguri di un buon lavoro”.

Il post di Aurelio Angelini

Se la lingua italiana ha ancora un senso, l’assessore Pierobon non si è dimesso: è stato il presidente Musumeci a chiedergli di dimettersi? Il post dell’assessore è commentato da Aurelio Angelini, docente universitario, esponente storico degli ecologisti siciliani, uno dei massimi esperti, in Sicilia, in materia di gestione dei rifiuti: “Perdiamo un tecnico/politico straordinario, insostituibile in quell’assessorato per la Sua alta competenza progettuale, per il rigore morale e per un sano pragmatismo operativo. Un uomo ripetutamente aggredito in modo proditorio per impedirgli, attraverso registi occulti e da utili idioti, di portare a termine un sano e corretto progetto di sostanziale cambiamento dell’intero comparto dei rifiuti. Progetto riformatore basato sulla riforma della legislazione e su una pianificazione funzionale all’economia circolare. Tale processo è stato osteggiato in modo sistematico a partire dal 1997 (UE, rifiuti non in discarica ma da riciclare), e cioè, da quando la Sicilia doveva dotarsi di un Piano (ordinario) di gestione dei rifiuti. Mi auguro che non si torni indietro, che si facciano finalmente le riforme volute da Pierobon e che l’assessorato non ripiombi nell’oscurità, così come è stato nel lungo lasso di tempo che va dalla presidenza di Cuffaro fino a Crocetta. Il primo che ha smantellato il precedente sistema pubblico di gestione dei rifiuti, fondando la strategia gestionale sull’emergenzialismo che è stata la precondizione della “dittatura” gestionale delle quattro megadiscariche private, fino ad arrivare agli uomini di paglia di Crocetta, funzionali solo all’emergenzialismo (con l’eccezione di Marino, cacciato via dal sistema Montante)”.

Gli attacchi furibondi al Piano dei rifiuti da parte chi non ha mai fatto nulla per cambiare le cose

Angelini tocca alcuni temi molto importanti, che la dicono lunga sulla politica siciliana che oggi governa la Sicilia, sui politici di opposizione e anche su soggetti che dovrebbero essere estranei alla politica. “Un uomo ripetutamente aggredito in modo proditorio per impedirgli, attraverso registi occulti e da utili idioti, di portare a termine un sano e corretto progetto di sostanziale cambiamento dell’intero comparto dei rifiuti”, scrive Angelini. E di attacchi, Pierobon, ne ha ricevuti tanti. E, alla fine, sono riusciti a mandarlo via. Ricordiamo il tentativo di coinvolgerlo in questa o quella storia poco chiara regolarmente andati a vuoto. Poi gli attacchi furibondi sul Piano per la gestione dei rifiuti. Il Piano non andava bene di qua, il Piano non andava bene di là, ripetevano personaggi che, nella passata legislatura, pur avendo ricoperto ruoli importanti, non avevano fatto alcunché. Ma appena è arrivato il Piano rifiuti, zact!, attacchi politici di qua e di là.

La strana ‘bocciatura’ del CGA 

Il culmine lo si è toccato qualche settimana fa, quando una notizia un po’ strana è stata diffusa a tappeto. A un certo punto è venuto fuori che il CGA – sigla che sta per Consiglio di Giustizia Amministrativa – aveva ‘bocciato’ il Piano regionale dei rifiuti messo a punto dall’assessore Pierobon e dai suoi collaboratori. Noi siamo rimasti basiti da quanto è accaduto. Di solito i giudici del CGA prima di adottare provvedimenti drastici contro il Governo regionale chiedono chiarimenti. Nel caso in questione – così almeno a noi risultava in quei giorni e risulta ancora oggi – i giudici hanno chiesto un’introduzione al Piano. Cose normali che non seguono mai le ‘strillate’ sui giornali. Invece, qualche settimana addietro, la richiesta di ‘chiarimenti’ è diventata una ‘bocciatura’ del Piano dei rifiuti! Ci sarà questa ‘bocciatura’, da parte del CGA? E’ quello che scopriremo nei prossimi giorni. L’unica cosa chiara, in quei giorni, era l’attacco all’assessore Pierobon e, soprattutto, al Piano dei rifiuti che non va già a tanti.

Il paragone con il ‘siluramento’ dell’ex assessore Nicolò Marino

Ora arriva la sostituzione di Pierobon. E c’è il dubbio che tutta la manfrina sorta sulla donna da inserire inderogabilmente nella Giunta sia stata messa in piedi per mettere fuori dal Governo Pierobon. C’è perfino un ricorso al TAR Sicilia, il Tribunale Amministrativo Regionale, che, a quanto pare, dovrebbe scavalcare la politica e decidere, al posto della politica, se la presenza delle donne nella Giunta regionale è una questione di opportunità politica o una prescrizione. Angelini, nel suo post, ricorda lo smantellamento dei sistema pubblico9 dei rifiuti, sostituito da un sistema fondato sull’emergenza “che è stata la precondizione della ‘dittatura’ gestionale delle quattro megadiscariche private, fino ad arrivare agli uomini di paglia di Crocetta, funzionali solo all’emergenzialismo (con l’eccezione di Marino, cacciato via dal sistema Montante)”. Marino è Nicolò Marino, il magistrato nominato dall’ex presidente Rosario Crocetta assessore con delega ai rifiuti “cacciato dal sistema Montante”. E siamo arrivati alla fine, anzi, torniamo all’inizio di questo articolo: al ‘siluramento’ dell’assessore Pierobon, che, di fatto, viene allontanato dal Governo, così come venne allontanato Marino. Ieri abbiamo pubblicato un articolo in cui raccontiamo che cosa c’è dietro gli affari delle energie alternative, con tanto di coinvolgimenti e di dichiarazioni di politici siciliani. Lo scenario è lo stesso. A buon intenditor poche parole.

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