Parco eolico nel mare tra la Sicilia la Tunisia? Tony Scilla: “Prima i pescatori”/ SERALE

12 febbraio 2021
  • Netta la presa di posizione dell’assessore all’Agricoltura e Pesca, Tony Scilla, sul mega-progetto del Parco eolico nel Mediterraneo
  • La tutela della pesca e dei pescatori siciliani è una priorità del Governo Musumeci
  • La transizione ecologica prevede l’eliminazione dei grandi impianti per la produzione di energia, da sostituire con piccoli impianti diffusi nel territorio

Netta la presa di posizione dell’assessore all’Agricoltura e Pesca, Tony Scilla, sul mega-progetto del Parco eolico nel Mediterraneo

E’ con grande piacere che registriamo una dichiarazione dell’assessore regionale all’Agricoltura e alla Pesca, Toni Scilla, in merito al folle progetto del Parco eolico che, nella testa di chi l’ha immaginato, dovrebbe sorgere in un’area marina di 18 milioni di metri quadrati nel Mediterraneo tra la Sicilia e la Tunisia. A sollevare la questione è stato il parlamentare europeo della Sicilia e della Sardegna, Ignazio Corrao. E l’ha fatto con un intervento grintoso e deciso. Sottolineando che questo immenso tratto di mare verrebbe tolto ai pescatori siciliani.

La tutela della pesca e dei pescatori siciliani è una priorità del Governo Musumeci

Oggi è la volta dell’assessore Scilla, mazarese, molto vicino al mondo della pesca siciliana: “La tutela del settore pesca – dice – che da sempre ritengo essere di enorme rilevanza per l’economia e la cultura stessa della Sicilia, rimane in cima agli interessi del governo Musumeci, pertanto monitoreremo con grande attenzione l’iter del progetto del Parco eolico offshore della società Renexia. Solo a seguito di consultazioni e confronti con il mondo della pesca, trarremo le nostre considerazioni e su quelle ci attiveremo di conseguenza. Ad oggi il rischio paventato dagli operatori della pesca siciliana, che operano in quell’area del Mediterraneo particolarmente pescosa, è quello di essere privati di ampi spazi acquei dove esercitare la propria attività. La zona individuata per l’eventuale realizzazione del Parco eolico offshore è per di più interessata da un intenso traffico navale che nel cambio di rotta metterebbe ulteriormente a repentaglio le attività di pesca – conclude Scilla -. Per indole sono sempre favorevole alle iniziative imprenditoriali in grado di creare economia per i territori, così come a quei processi innovativi che guardano allo sviluppo sostenibile, ma solo se nel rispetto del benessere socio economico di una comunità”.

La transizione ecologica prevede l’eliminazione dei grandi impianti per la produzione di energia, da sostituire con piccoli impianti diffusi nel territorio

Ultima considerazione. Il Movimento 5 Stelle ha deciso di appoggiare il Governo perché verrà istituito un Ministero per la transizione. Ora, un principio-cardine della transizione ecologica è il superamento, fino all’eliminazione dei grandi impianti per la produzione di energia: e questo vale anche per i grandi impianti eolici, che possono benissimo essere sostituiti da piccoli impianti diffusi nel territorio – e anche in mare – a basso impatto ambientale. E’ veramente singolare che, proprio nelle ore in cui si parla di Ministero per la transizione ecologica spunti un mega-progetto per la produzione di energia eolica con un impatto ambientale pesantissimo, in danno di un settore – la pesca – che è già in grave crisi. Come mai i partiti che a Roma sostengono la transizione ecologica in Sicilia, su questa vicenda, sono leggermente silenziosi?

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