No al progetto SeeSicily, sì ad utilizzare i 75 mln di euro per la Formazione in campo turistico-alberghiero

4 febbraio 2021
  • Sbagliato utilizzare 75 milioni di euro di fondi europei per far arrivare turisti in Sicilia in tempo di pandemia
  • Non è questo il modo di aiutare il turismo siciliano. Servono fiscalità, finanziamenti e leggi. E anche la Formazione in questo settore
  • Riprogrammare tali somme e rilanciare la Formazione siciliana puntando anche su animatori, guide turistiche e via continuando

da Costantino Guzzo
segretario regionale Sifus Confali Formazione professionale Sicilia
riceviamo e pubblichiamo

Sbagliato utilizzare 75 milioni di euro di fondi europei per far arrivare turisti in Sicilia in tempo di pandemia

Apprendiamo dalle pagine de I Nuovi Vespri che il Governo siciliano, pervicacemente si ostina a portare avanti il progetto denominato SeeSicily.
Si tratterebbe, nelle intenzioni dell’assessorato regionale al Turismo, di un piano di sostegno al comparto turistico colpito anch’esso dalle conseguenze della pandemia: conseguenze dovute chiaramente al mancato ingresso di turisti in tutto il territorio della Regione. Secondo l’assessorato al Turismo, in vista della riapertura degli ingressi a pandemia finita, una “campagna video emozionale”, la produzione di una immagine coordinata, una campagna di comunicazione integrata, porterebbe per l’avvenire alla promozione e all’incremento futuro dei flussi turistici. Tutti questi interventi a valere del PO FESR 2014-2020 per il valore di 75 milioni, voucher turistici compresi nell’offerta globale.

Non è questo il modo di aiutare il turismo siciliano. Servono fiscalità, finanziamenti e leggi. E anche la Formazione in questo settore

Non volendo assolutamente entrare nel giudizio di merito alla progettualità, come organizzazione sindacale però alcune riflessioni desideriamo esporle, semplicemente. Il primo interrogativo attiene le modalità: non è bastata la esperienza romana del governo Conte a evidenziare come il bonus vacanze sia stato un flop? In tempi di pandemia si resta a casa e di certo non si ristora, come si dice oggi, il settore del turismo in questo modo. In questi tempi la distribuzione del voucher non ha senso. Anche le campagne di comunicazione, integrate o emozionali che siano, in un tempo emergenziale come quello che il mondo vive sembrano forzature inopportune. Torniamo a ribadire che in ben altro modo si dovrebbe ristorare il settore: fiscalità, finanziamenti e legislazione.

Riprogrammare tali somme e rilanciare la Formazione siciliana puntando anche su animatori, guide turistiche e via continuando

Ma piuttosto è evidente come si sarebbe potuto e si possano ancora utilizzare le somme investendo nella Formazione degli operatori del turismo, operando la migliore formazione e la riqualificazione a distanza di tante qualifiche professionali, dagli animatori, alle guide turistiche, agli assistenti, ai camerieri, ai commis e ancor più per riattivare parte del sistema in crisi della Formazione professionale. La Formazione è il vero moltiplicatore economico, la vera molla che innesca meccanismi a catena e l’avvio delle start up. Siamo sicuri che tanta parte della platea dei licenziati del settore FP sarebbe ben lieta di tornare al lavoro e di impegnarsi in un simile progetto. A volte le cose più elementari e le più semplici sono quelle che salvano il sistema, e salvano tutti. Ottimo allora il suggerimento di riprogrammare le somme e destinarle a tanta gente che a casa attende la “ripartenza” post Covid 19. La stessa Commissione europea ha previsto tale possibilità proprio a causa di tale disgrazia sociale causata dal virus. Ci si appella all’intera aula parlamentare siciliana e, soprattutto, all’umiltà e al buonsenso: solo le grandi anime, i grandi spiriti, le grandi personalità sanno fare il passo indietro nel tempo del bisogno.

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