Formazione: il Governo Musumeci si ‘rimangia’ la ricollocazione per i lavoratori disoccupati

2 febbraio 2021
  • Continua la presa in giro della Regione siciliana ai danni dei disoccupati della Formazione professionale 
  • I corsi di riqualificazione che non serviranno a nulla!
  • Troppa amarezza e troppo scoramento tra i lavoratori disoccupati
  • La privatizzazione della Formazione professionale e la legge 24 del 1976 “sepolta viva”
  • La Giustizia? I disoccupati della Formazione professionale la stanno ancora aspettando… 

Continua la presa in giro della Regione siciliana ai danni dei disoccupati della Formazione professionale 

Continua la presa in giro ai danni dei disoccupati della Formazione professionale siciliana. Le notizie che ci arrivano sono frammentarie, ma sono sufficienti per poter scrivere che siamo davanti all’ennesima farsa. Com’è noto, da ieri, un gruppo di disoccupati di questo settore è di nuovo per le strade di Palermo per sensibilizzare le varie autorità, politiche e non soltanto politiche. Non possono essere in molti per questioni legate al Covid: ma le adesioni sono tante, circa 600. Ieri il gruppo di lavoratori disoccupati è stato ricevuto dal Prefetto. Oggi i lavoratori sono stati ricevuti negli uffici dell’assessorato regionale alla Formazione. Non dall’assessore regionale Roberto Lagalla, ma da delegati dall’assessore. Le notizie che arrivano sono pessime: da quello che abbiamo saputo, il Governo regionale – e non è una novità – si sarebbe ‘rimangiato’ gli impegni sul possibile ricollocamento di questo personale.

I corsi di riqualificazione che non serviranno a nulla!

Abbiamo scritto che il caso dei lavoratori della Formazione professionale è un esempio dello ‘stile’ dell’attuale politica siciliana: forte con i deboli e deboli con i forti. Quello che sta succedendo in queste ore conferma la nostra tesi. Come già accennato, non si parla più di ricollocare questo personale che, da un decennio, è stato praticamente abbandonato, privato anche di ammortizzatori sociali. Non si parla di prepensionamenti. L’unica cosa messa in campo dal Governo regionale sono i corsi di riqualificazione, che dovrebbero essere organizzati 10 milioni di euro sbandierati da mesi che si dovrebbero finalmente materializzare.

Troppa amarezza e troppo scoramento tra i lavoratori disoccupati

E dopo i corsi di aggiornamento? Un bel niente! Insomma, dal Governo regionale non è arrivata alcuna proposta circa il futuro di questi lavoratori disoccupati. Abbiamo sentito via telefono alcuni di loro che hanno manifestato delusione e scoramento. Si arrenderanno? In fondo è quello che vuole la politica siciliana buona solo per organizzare operazioni affaristiche e clientelari. A nostro avviso non si arrenderanno, ma abbiamo la sensazione che, tra loro, ci siano anche i fortemente delusi e anche molto stanchi. Ed è anche logico: lo smantellamento della Formazione professionale classica della Sicilia – quella imperniata sugli Enti di formazione no profit o Enti storici – è iniziata alla fine degli anni ’90 del secolo passato e non si è più fermata.

La privatizzazione della Formazione professionale e la legge 24 del 1976 “sepolta viva”

Il progetto di smantellamento della Formazione professionale siciliana classica, ‘figlia’ della legge regionale n. 24 del 1976 è iniziato, come già ricordato, a metà anni ’90. L’obiettivo è sempre stato di eliminare gli Enti formativi storici, da sostituire con soggetti privati. E ci sono riusciti. Lungo la strada, a cominciare dal 2011, hanno lasciato non soltanto macerie, ma anche violazioni che l’Unione europea, fino ad oggi, ha fatto finta di non vedere. In pratica, hanno trasferito tutto il costo della Formazione sui fondi europei: e questo non si può fare, perché le regole e le leggi europee prevedono il cofinanziamento. Accanto a questo inghippo – che prima o poi verrà fuori e potrebbero essere dolori seri per le ‘casse’ regionali – ci sono state altre forzature. Come la mancata applicazione della legge 24 mai abrogata, ma bloccata da provvedimenti amministrativi. Insomma, una legge regionale “sepolta viva”.

La Giustizia? I disoccupati della Formazione professionale la stanno ancora aspettando… 

Chi sta pagando il conto di questa privatizzazione ‘selvaggia’ della Formazione professionale siciliana sono i lavoratori del settore licenziati che – come già ricordato – da circa un decennio vengono presi per i fondelli dai vari Governi regionali che si susseguono. E pur essendo riusciti a organizzarsi – grazie al sindacato Sifus Confali – non riescono a ottenere molto. Anzi, in alcuni casi, oltre ad aver perso il lavoro, sono stati anche privati delle ultime retribuzioni e del Trattamento di fine rapporto. Per loro Giustizia non ce n’è. Nelle ultime settimane Italexit – il nuovo soggetto politico fondato da Gianluigi Paragone – si è impegnato ad intestarsi questa vertenza. Sarà così?

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