Consiglio comunale di Palermo: le opposizioni ‘regalano’ il Bilancio al sindaco Orlando. Incognita TARI

31 dicembre 2020

Ieri, nella seduta del Consiglio comunale di Palermo, è andato in scena il ‘capolavoro’ delle opposizioni che, di fatto, rimanendo in Aula, hanno consentito l’approvazione del Bilancio 2021. Ambiguità sull’aumento della TARI che c’è e non c’è…

Il Consiglio comunale di Palermo, grazie ad alcuni consiglieri di opposizione (o quasi…), ha approvato il Bilancio 2021. L’approvazione si è materializzata con i 16 voti favorevoli della maggioranza, nove contrari e un astenuto. E la TARI? L’aumento non c’è, ma c’è anche un po’ di confusione: non si capisce se si tratti di un “No” secco all’aumento della TARI del 27%, o se è passato qualche ‘cavillo’ che consentirà all’Amministrazione comunale di aumentare la Tassa per l’immondizia senza passare più dal Consiglio comunale.

In ogni caso, se la TARI per i cittadini palermitani dovesse aumentare in forza di un ‘cavillo’, la responsabilità politica non sarà soltanto dei consiglieri comunali di maggioranza, ma anche delle opposizioni che ieri – ammesso che il ‘cavillo’ ci sia – hanno consentito l’approvazione del Bilancio.

Insomma, il dato politico più importante è che, senza la presenza in Aula dei consiglieri comunali di opposizione, il Bilancio 2021 del Comune di Palermo non sarebbe stato approvato. Il resto sono chiacchiere. 

Proviamo a riassumere come sono andate le cose.

In Consiglio comunale, oggi – come ha dimostrato la votazione sulla mozione di sfiducia al sindaco, Leoluca Orlando – lo stesso primo cittadino può contare su una maggioranza risicata: 21 consiglieri comunali su 40.

Ieri il Consiglio comunale ha ‘bocciato’ un mutuo di una ventina di milioni di euro circa per il solito Tram. I consiglieri comunali di Sinistra comune hanno abbandonato l’Aula per protesta. In Aula sono rimasti, come già accennato, 16 consiglieri comunali di maggioranza.

Se tutti i consiglieri comunali di opposizione avessero abbandonato l’Aula, il Bilancio non sarebbe stato approvato.

“E sarebbe stato un errore – ci dice Igor Gelarda, consigliere comunale della Lega -. Noi siamo rimasti in Aula e abbiamo votato contro per impedire che il sindaco Orlando rimanga da solo a gestire la città”.

Il ragionamento di Gelarda ha un fondamento tecnico e politico. Se il Consiglio comunale, ieri sera (in realtà stanotte), non avesse approvato il Bilancio, la Regione siciliana avrebbe dovuto nominare un commissario ad acta che, nel giro di 30 giorni, avrebbe dovuto convocare il Consiglio comunale per l’approvazione dello stesso Bilancio. In questa seconda convocazione, senza il sì al Bilancio, il Consiglio comunale di Palermo verrebbe sciolto.

Volendo, ieri sera non c’era affatto tutta questa fretta per approvare il Bilancio: è evidente che ci saranno stati accordi ‘altri’…

La scusa che ha determinato l’approvazione del Bilancio è che il progetto di Bilancio presentato dall’Amministrazione comunale di Leoluca Orlando è stato stravolto. E che verranno finanziati interventi per periferie, strade, scuole, cimitero e progettazioni varie.

A nostro avviso, le opposizioni – ammesso che si possano definire tali, visto che nei momenti ‘topici’ non fanno vera opposizione – hanno sbagliato: almeno la prima ‘botta’ all’attuale Amministrazione avrebbero dovuto assestarla, ‘bocciando’ il Bilancio e aspettando la convocazione del commissario ad acta.

Al di là delle chiacchiere sul cimitero, sulle periferie e bla bla bla, come già detto all’inizio, c’è molta ambiguità anche sulla TARI, o meglio, sul possibile aumento della TARI. Se per Igor Gelarda l’aumento della TARI è stato ‘bocciato’ e basta, per Sabrina Figuccia – che ieri, da consigliera comunale di opposizione ha abbandonato l’Aula al momento del voto – sull’aumento della TARI rimane un spazio di ambiguità:

“Certo, nel Bilancio approvato l’aumento della TARI non c’è – precisa Sabrina Figuccia – ma il sindaco Orlando ci ha ormai abituati a forzature. Sarebbe stato opportuno un pronunciamento del Consiglio comunale sul no all’aumento della TARI. Infatti, non escludo che l’amministrazione si inventi qualche artifizio per appioppare l’aumento della TARI ai cittadini senza passare dal Consiglio comunale. Del resto, non sarebbe la prima volta che Orlando e l’assessore Giusto Catania ricorrano a certi scherzetti”.

 

 

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