Palermo: le bare con il semaforo ‘rosso’ al cimitero dei Rotoli e la beffa sulla TARI

30 dicembre 2020

Non solo l’immondizia rimane per le strade non raccolta, ma l’Amministrazione comunale di Palermo vorrebbe aumentare la TARI del 27%! Il Consiglio comunale l’approverà? I sindacati del Comune sul piede di guerra per aumento delle ore per tutti i part-time e per le progressioni verticali

Oltre 600 bare con le salme ferma al ‘semaforo’ del cimitero di Santa Maria dei Rotoli, una città piena di immondizia mentre il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali che sostengono l’attuale amministrazione comunale propongono un beffardo aumento della TARI (la Tassa sull’immondizia) del 27%!

Questa è Palermo alla fine del 2020, una città allo sbando, che cade a pezzi, dove si vive in mezzo alla munnizza, con il Comune sempre alla ricerca di soldi per tenere in piedi un Tram economicamente insostenibile. Con un Bilancio 2021 da approvare in ‘zona Cesarini’, cioè tra oggi e domani.

BARE IN ATTESA – Su Facebook la consigliera comunale, Giulia Argiroffi, attacca il sindaco Leoluca Orlando:

“605 morti abbandonati. E Orlando la spina non l’ha staccata…”.

E ancora:

“La Palermo che ammorba tra i rifiuti.
La Palermo che si appassiona alla fuffa ideologizzata dei Tram, delle piste ciclabili e degli alberi di Natale improvvisati.
La Palermo delle saracinesche calate, delle strade al buio e dei cantieri infiniti.
La Palermo dei mille problemi non è nulla in confronto alla Palermo che muore insieme ai suoi morti.
E francamente siamo stanchi della solita liturgia dei distinguo e degli alibi e del solito blateraggio assortito.
Non crediamo più a nulla che non siano fatti concreti.
E aspettiamo sempre che qualcuno paghi per questa inusitata vergogna”.

LA BEFFA DELLA TARI – Dalle base in attesa di sepoltura alla TARI. Questa è, forse, la beffa più grande per i cittadini palermitani: da anni vivono in mezzo l’immondizia, tra il disinteresse interessato della ‘Grande informazione’. E cosa propongono, adesso, l’Amministrazione e la maggioranza, in verità un po’ risicata, del Consiglio comunale? Un aumento della TARI del 27%!

Sulla carta le entrate del Comune, frutto dell’aumento della TARI, dovrebbero passare da 128 a quasi 163 milioni di euro. Perché scriviamo sulla carta? Perché l’economia ha le sue leggi: e una di queste leggi insegna che aumentando la pressione fiscale le entrate aumentano fino a un certo punto: quando si supera questo punto, ulteriori balzelli, lungi dal determinare un aumento del gettito fiscale ottengono l’effetto contrario: che è quello che potrebbe succedere a Palermo?

Perché? Per due motivi. Il primo motivo è che a Palermo, per l’appunto, la pressione fiscale ha superato il livello di guardia; il secondo motivo è che il 2020, in termini economici, è stato un anno terribile per le imprese e per una buona parte delle famiglie. Ciò potrebbe significare che una parte delle imprese e una parte delle famiglie (che già debbono fronteggiare l’aumento delle bollette del gas e della luce) potrebbero non essere nelle condizioni di pagare. I consiglio comunali, che dovrebbero approvare questo aumento della TARI, se ne renderanno conto?

RINVIO DELL’APPROVAZIONE DEL BILANCIO? – Tra oggi e domani dovrebbe arrivare il voto del Consiglio comunale, dove la Giunta Orlando può contare su una maggioranza di 21 consiglieri comunali su 40. Siamo proprio curiosi di conoscere i nomi dei consiglieri comunali che voteranno sì (ammesso che si voti: noi, infatti, non escludiamo un rinvio dell’approvazione del Bilancio comunale al prossimo anno).

Cosa ce lo fa pensare? Semplice: i conti che non tornano. Sul Giornale di Sicilia leggiamo che il “Ragioniere generale (del Comune di Palermo ndr) Paolo Bohuslav Basile nel parere allegato al provvedimento segnala che ‘l’incremento proposto del gettito TARI determina, allo stato, un insostenibile incremento dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità pari a 10 milioni, che in atto non hanno copertura finanziaria”.

I DIPENDENTI COMUNALI BATTONO CASSA – Intanto stamattina è andata in scena la protesta delle organizzazioni sindacali del Comune di Palermo. Tema: i soldi per i dipendenti comunali: aumento delle ore per tutti i part-time e le cosiddette progressioni verticali. Da quanto si capisce, nel Bilancio 2021 non c’è nulla di tutto questo. Cosa, questa, che non va giù ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali: Ilioneo Martinez e Salvatore Sampino (Uil), Lillo Sanfratello (Cgil), Margherita Amiri e Mario Basile (Cisl) e Nicolò Scaglione (Csa-Cisal).

“È ora di finirla – si legge in un comunicato congiunto dei rappresentanti di queste organizzazioni sindacali – con le bugie, i lavoratori del Comune di Palermo meritano rispetto: il sindaco destini subito le risorse assunzionali (dovrebbe significare legate alle assunzioni), derivate dai pensionamenti, all’aumento delle ore per tutti i part-time e alle progressioni verticali. La smettano di prendere in giro i lavoratori con fantomatiche direttive a cui nessuno crede o di rinviare scelte che invece vanno prese oggi: non accetteremo insufficienti aumenti di ore e non sono tollerabili operazioni discriminatorie tra le diverse categorie di lavoratori che danneggerebbero la città e oltre 2 mila dipendenti. Abbiamo sensibilizzato le forze politiche di maggioranza e di opposizione perché modifichino il bilancio, destinando ai lavoratori le risorse che spettano loro e che invece l’amministrazione ha deciso di usare da sempre per altri scopi”.

 

 

 

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