Vittoria Socialista/ Con la Brexit stop ai migranti che distruggono i diritti dei lavoratori del Regno Unito

26 dicembre 2020

Il capitalismo liberista non può continuare ad utilizzare i migranti per distruggere i diritti dei lavoratori dei Paesi dove gli stessi migranti arrivano a frotte. Il principio sancito dall’accordo sulla Brexit tra Regno Unito e Ue è sicuramente un merito di Boris Johnson: ma ricordiamoci che questa battaglia la conduce da anni il leader dei Laburisti, Jeremy Corbyn 

Abbiamo già scritto sull’accordo tra Regno Unito e Unione europea sulla Brexit. E torneremo sull’argomento con approfondimenti. Oggi vogliamo solo segnalare un punto di questo accordo che è centrale ed è, in assoluto, una vittoria della sinistra inglese a difesa dei diritti dei lavoratori di questo Paese: lo stop ai migranti.

Dal primo Gennaio del prossimo anno per entrare e restare nel Regno Unito bisognerà avere un lavoro che assicuri un reddito pari ad almeno 25.600 sterline all’ana1no, ovvero 28 mila euro all’anno.

Di fatto, questo passo dell’accordo voluto dal premier inglese, Boris Johnson, che tutti considerano un populista, è il risultato di una battaglia politica e sociale condotta dai Laburisti del Regno Unito, che sono i veri socialisti, a differenza delle tragicomiche sinistre di altri Paesi europei – per esempio le sinistre italiane, francesi e tedesche – che sono invece al servizio del capitalismo liberista.

Due anni fa il leader dei Labour inglesi, Jeremy Corbyn, è stato esplicito: l’immigrazione incontrollata serve a distruggere le condizioni del lavoro, sostituendo con manodopera sottopagata i lavoratori locali. Il tutto a vantaggio unicamente delle imprese.

“L’immigrazione di massa dall’Unione Europea – questa la posizione espressa dai Laburisti – è stata utilizzata per ‘distruggere’ le condizioni dei lavoratori inglesi”.

Corbyn, scrivevamo due a anni fa citando una dichiarazione del leader dei Laburisti, “sostiene che la Gran Bretagna debba lasciare il mercato unico, perché il mercato unico dipende dall’adesione all’UE… le due cose sono inestricabilmente legate”.

Qui arriva il passaggio importantissimo di un intervento di Corbyn del 2018, dove il leader dei Laburisti proponeva di far arrivare nel Regno Unito i lavoratori stranieri “in base ai posti di lavoro disponibili e alla loro capacità di svolgerli. Quello che non permetteremo più è questa pratica delle agenzie, svolta in modo piuttosto vergognoso: reclutare forza lavoro a salario basso e portarla qui, per licenziare la forza lavoro già esistente nell’industria edile, e poi sottopagarla. È spaventoso, e le uniche a trarne vantaggio sono le imprese”.

Come potete notare, quello che il leader dei Laburisti diceva due anni fa è stato inserito nell’accordo sulla Brexit: niente più invasione di lavoratori che offrono il proprio lavoro a prezzi bassissimi, distruggendo i diritti dei lavoratori dei Paesi dove arrivano i migranti: proprio quello che succede nel nostro sgangherato Paese, dove i migranti vengono fatti arrivare a flotte, anche a Natale, dalla finta sinistra italiana per distruggere il mercato del lavoro e per trasformare i lavoratori italiani come i migranti: senza diritti, al servizio delle imprese che fanno quello che vogliono, ovviamente dopo aver stravolto le leggi sulla tutela dei lavoratori.

Si potrebbe aggiungere che l’invasione dei migranti serve ai criminali che la governano dal Nord Africa, che guadagnano una barca di soldi; e serve ai titolari dei Centri di accoglienza – compresi quelli che ci dicono che lo fanno nel nome di Dio (ma di quale Dio?) – che lucrano su questo business: ma queste cose le sappiamo già.

Questa parte dell’accordo sulla Brexit dimostra il fallimento dei finti socialisti europei, purtroppo presenti anche in Italia: quei poveri miserabili che ti dicono:

“Sì, ma sai la globalizzazione dell’economia è un problema e bisogna adattarsi”.

Che dire a questi socialisti che si ‘adattano’? Un detto siciliano:

“Itivi a cogggiri ‘nna passata ‘i luppini!”. 

Foto tratta da MarketWatch 

 

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