Difendere l’immigrazione di massa e le ONG non significa essere di sinistra: anzi

16 giugno 2018

Al contrario di quello che credono dirigenti e militanti del PD e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando (che non a caso ha ‘aderito’ al PD), difendere le ragioni dell’emigrazione di massa e delle ONG significa, in primo luogo, penalizzare i lavoratori del nostro Paese. Ci rendiamo conto che per chi si è giocato i lavoratori e si è rifugiato nei diritti civili è dura da mandare giù: ma i fatti sono fatti. Le posizioni di Diego FusaroJeremy Corbyn 

Scrive il filosofo marxista, Diego Fusaro, a proposito dell’immigrazione di massa:

“Tenetelo bene a mente. L’obiettivo del mondialismo e dei suoi agenti non è integrare i migranti, ma disintegrare i cittadini. Non è rendere i migranti come noi, ma noi come i migranti: senza diritti, sradicati, con salari da fame. È questa la funzione dell’immigrazione di massa”.

E ancora:

“Le sinistre traditrici di Gramsci sono per i diritti umani, cioè per i bombardamenti imperialistici; sono per le liberalizzazioni, cioè per il massacro della classe lavoratrice; sono per l’immigrazione di massa, cioè per la deportazione di nuovi schiavi da sfruttare”.

Il leader dei Labour inglesi, Jeremy Corbyn, non è meno esplicito: l’immigrazione incontrollata serve a distruggere le condizioni del lavoro, sostituendo con manodopera sottopagata i lavoratori locali. A vantaggio unicamente delle imprese.

E ancora:

“L’immigrazione di massa dall’Unione Europea è stata utilizzata per ‘distruggere’ le condizioni dei lavoratori inglesi”.

Corbyn sostiene che la Gran Bretagna debba lasciare il mercato unico, perché “il mercato unico, sottolinea il leader dei Labour – dipende dall’adesione all’UE… le due cose sono inestricabilmente legate”.

In futuro, propone Corbyn, i lavoratori stranieri “verrebbero da noi in base ai posti di lavoro disponibili e alla loro capacità di svolgerli. Quello che non permetteremmo più è questa pratica delle agenzie, svolta in modo piuttosto vergognoso: reclutare forza lavoro a salario basso e portarla qui, per licenziare la forza lavoro già esistente nell’industria edile, e poi sottopagarla. È spaventoso, e le uniche a trarne vantaggio sono le imprese”.

Perché queste citazioni? Perché ci sembra necessario cominciare a sottolineare che difendere a tutti i costi l’immigrazione di massa, l’accoglienza sempre e comunque, le ONG e tutto il resto non significa essere di sinistra. Al contrario – e spiace dirlo -significa fare gli interessi, in primo luogo, della criminalità organizzata che gestisce il più grande affare del secolo.

Ricordare le intercettazioni dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’?

“Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”.

Bene. E’ il guadagno in Italia messo all’incasso dai Centri di accoglienza per migranti. Un affare sicuramente grosso: 35 euro al giorno per ogni migrante, appena 2 euro al giorno in tasca ad ogni migrante, il resto – garantendo vitto e alloggio – va tutto ai gestori dei Centri di accoglienza.

Ma questo affare è nulla al confronto con chi, con i barconi, gestisce il traffico di essere umani. Ogni essere umano, per passare dall’Africa in Europa attraversando il Mediterraneo, paga da 3 mila a 4 mila euro.

Avete lontanamente idea di quale montagna di soldi guadagnano le organizzazioni criminali che gestiscono questo commercio?

Ebbene, questo commercio, alla fine, serve non solo per fare arricchire chi lo gestisce, ma anche per distruggere il mercato del lavoro in Europa e per togliere i diritti ai lavoratori europei.

Non lo diciamo noi: lo dicono pensatori marxisti e il leader dei Laburisti inglesi.

Detto questo, agli oltre 600 migranti della nave Acquarius va la nostra solidarietà. E aggiungiamo, anche, di non essere d’accordo sulla linea dura adottata dal Ministro degli Interni, Matteo Salvini.

Non siamo d’accordo per un motivo semplice: perché se è vero che i ‘mercanti di uomini’ – ovvero le organizzazioni criminali che stanno dietro i barconi – si fanno scudo on le vite umane per fare affari, è altrettanto vero che fare pagare il conto ai migranti ospitati dalle navi non è umano.

Detto questo una soluzione va trovata. E la soluzione non può essere quella di aprire i porti italiani a tutte le ONG del mondo!

La Francia tiene i porti chiusi. Malta tiene i porti chiusi. La Spagna, fino a prima dell’avvento del nuovo Governo, teneva i porti chiusi. Ora ha accolto la nave Acquarius, ma non sappiamo cosa farà in futuro.

Ribadiamo: il problema va affrontato. Difendendo il nostro mercato del lavoro. E difendendo i salari dei lavoratori.

Piaccia o no a quello che resta della sinistra italiana a trazione PD – che ormai da anni ha abbandonato i lavoratori – il problema va affrontato.

Il PD non è stato in grado di affrontarlo. Anzi, ha peggiorato la situazione. Emma Bonino – quella che vuole “Più Europa” – ha detto che il Governo Renzi ha barattato con l’Unione Europea dell’euro la flessibilità in cambio delle porte aperte a tutti i migranti.

Per essere chiari: in cambio del caos (e degli affari delle cooperative che ospitano i migranti in Italia), il Governo Renzi ha ricevuto dall’Unione Europe il sì per aumentare l’indebitamento dell’Italia!

Davvero un grande ‘statista’, Renzi.

Dopo di che bisogna fare chiarezza anche sulle ONG, che hanno di certo il volto del filantropismo, ma anche altri ‘volti’.

ONG – Scrive sempre il filosofo marxista Fusaro:

“L’immigrazione di massa non ha nulla di emancipativo. Né per i nuovi schiavi del salario africani, né per le vecchie classi lavoratrici martoriate d’Europa. L’immigrazione, meglio deportazione, che voi celebrate è un’arma nelle mani della classe dominante che la usa per abbattere i salari, per creare conflitti orizzontali e per destabilizzare i popoli. Deportare su navi private masse di schiavi non è umanitario. È un gesto atroce, è colonialismo 2.0. E voi lo appoggiate”.

“Le ONG – dice sempre Fusaro – si rivelano come un potente mezzo per aggirare e scavalcare la sovranità degli Stati e per attuare punto per punto il disegno globalista della classe dominante in cerca del definitivo affrancamento dalla regolamentazione politica degli Stati sovrani nazionali come ultimi fortilizi delle democrazie. Le ONG stanno solo astrattamente dalla parte dell’umanità: in concreto, stanno dalla parte del capitale e dei suoi agenti, di cui tutelano l’interesse”.

GLI EFFETTI SULL’AGRICOLTURA – Qualche giorno fa i ‘progressisti’ siciliani si sono ‘scandalizzati’ del fatto che a Ragusa pagavano gli operai nelle campagne a 3-5 euro al giorno. Dimenticando che questo fa parte di un disegno – avallato dall’Unione Europea dell’euro – per smantellare l’agricoltura del Sud Europa. A cominciare da quella italiana e, in particolare, del Sud Italia.

Chi legge questo blog conosce la battaglia che conduciamo in difesa del grano duro siciliano e, in generale, del Mezzogiorno d’Italia. Battaglia difficile, perché le navi cariche di grano estero continuano a sbarcare nella nostra Isola un prodotto che arriva da chissà dove e che nessuno controlla.

Ebbene, la strategia non prevede solo la distruzione del grano duro del Sud Italia, il cui prezzo, anche quest’anno, si mantiene ai minimi storici (18 euro al quintale). La strategia prevede anche l’attacco ad altre colture mediterranee. E per eliminare queste colture utilizzano l’emigrazione di massa.

Il pomodoro di pieno campo, ad esempio. Già commercializzarlo non è facile, perché l’Italia è invasa da pomodoro cinese o africano e, soprattutto, da passata di pomodoro cinese. Un pomodoro, quello cinese o africano, prodotti con un costo del lavoro del 90% circa più basso rispetto a quello italiano.

Con l’enorme massa di prodotto estero, prodotto a costi bassissimi, ovviamente, il prezzo del pomodoro è precipitato, assottigliando i margini di guadagno per gli agricoltori del nostro Paese (per la cronaca, i prezzi erano già bassi e a guadagnarci erano le industrie: figuriamoci oggi!).

Gli agricoltori del nostro Paese tentano di ridurre i costi di produzione risparmiando sul lavoro: utilizzando la manodopera che arriva dall’Africa. ma spesso scattano le denunce, con multe salatissime per gli agricoltori.

Risultato: in molte aree della Sicilia nessuno coltiva più il pomodoro.

Con questo sistema l’Unione Europea dell’euro fa arrivare sulle nostre tavole passata, salsa e polpa di pomodoro che arriva da chissà dove…

 

 

 

 

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