Elezioni americane con la “Shit in the fan” (“Merda nel ventilatore”)/ MATTINALE 527

7 dicembre 2020

Con gli arresti dei dipendenti delle Poste americane che cercavano di occultare le schede votate dai cittadini (schede cambiate per favorire un candidato a scapito di un altro?) si completa il quadro delle elezioni presidenziali americane: sistema informatico Dominion sequestrato, morti che votano, cittadini che scoprono che qualcuno ha votato per loro via Posta, ricorsi a pioggia e i Democratici che vincono… 

Ieri sera abbiamo pubblicato una notizia molto importante sulle elezioni americane. Si tratta dei primi arresti per brogli elettorali con i voti postali. E’ la prova che quanto abbiamo scritto la notte delle elezioni negli Stati Uniti d’America non era poi così lontano dalla realtà.

La notte delle elezioni abbiamo notato un’anomalia che si è ripetuta in tanti dei cinquanta Stati americani. Donald Trump era in testa in questi tutti gli Stati. Quando è iniziato lo spoglio delle schede arrivate via Posta è successa una cosa che statisticamente è molto ma molto improbabile, se non impossibile. In quasi tutti gli Stati dove Trump stava vincendo, con la precisione di un’equazione chimica, i voti postali erano quasi tutti per Biden: e lo erano in modo tale da far concludere le elezioni con la vittoria di Biden per poche migliaia di voti.

Noi, la prima notte delle elezioni, quando abbiamo assistito a questo fenomeno ci siamo limitati a riflettere sulla curva o distribuzione di Gauss, ovvero sul fatto che i risultati postali delle elezioni americane stavano clamorosamente smentendo la teoria della probabilità del grande matematico tedesco!

Con la notizia che abbiamo pubblicato ieri sera si potrebbe spiegare quello che è successo. Gli arrestati sono impiegati delle Poste americane che sono stai presi mentre cercavano di disfarsi di migliaia e migliaia di schede  votate. Erano schede dove erano presenti voti per entrambi i candidati: per Trump e per Biden.

Molto probabilmente, queste schede votate regolarmente dai cittadini americani sono state sostituite con altre schede. E’ per questo che Biden, con il voto postale, ha vinto le elezioni? Questo noi non lo possiamo affermare: ci penseranno i Giudici.

Quello che possiamo affermare è che la scoperta rende ancora più oscure le elezioni americane. Questi impiegati delle Poste che si sbarazzavano delle schede vivono in uno Stato americano dove non ci sono ricorsi. Ciò prova che gli strani giochi elettorali non sono andati in scena soltanto nei sei Stati dove ci sono ricordi, ma anche in altri Stati!

Quello che noi possiamo dire oggi – perché finora è quello che è venuto fuori – è che queste persone sono state arrestate. E sono state arrestate mentre cercavano di disfarsi di migliaia e migliaia di schede elettorali! Tenete conto che, negli Stati Uniti d’America, il reato di manipolazione della posta è un reato considerato grave: in altre parole, è un reato federale.

Se a questo principio generale – manipolazione della posta – si aggiunge il fatto che si tratta di schede elettorali votate, ebbene, il reato diventa gravissimo.

In America, quando uno scandalo acquista grandi dimensioni si usa dire il seguente termine: “Shit in the fan”, che significa “Merda nel ventilatore”. La metafora è molto calzante, perché quando la merda va nel ventilatore si diffonde ovunque…

Con le elezioni presidenziali, con tutto quello che sta emergendo in queste elezioni, sembra proprio che tale espressione suoni proprio bene: “Shit in the fan“…

La curva di Gauss che è andata a farsi benedire, il sistema Dominion sequestrato a Francoforte, i morti che votano, migliaia di cittadini americani che si sono recati alle urne per votare scoprendo che qualcuno aveva votato per loro via posta…

Shit in the fan“. Pensate un po’: Trump ha preso 11 milioni di voti in più rispetto alle elezioni di quattro anni fa, quando vinse bene. E siccome quasi tutti i voti postali sono andati a Biden (un nostro amico che vive negli Stati Uniti d’America ci ha spiegato che i voti per Posta sono tutti democratici: il nostro amico non ha studiato statistica…), undici milioni di americani in più, rispetto a quattro anni fa, si sono recati alle urne per votare Trump.

Come ha fatto Biden a battere Trump che ha preso 11 milioni di voti veri in più rispetto a quattro anni fa? Con i voti postali…

Trovare tutti questi voti postali, per il Partito Democratico americano, non deve essere stato facile. E infatti sono già agli atti migliaia di elettori morti che hanno votato per Biden! Ma la parte ancora da approfondire è legata ai tanti elettori americani che si sono recati nei seggi elettorali e si sono visti rispondere:

“Vuole votare? Ma lei ha già votato! A noi risulta che lei ha già votato via Posta”.

Non sappiamo come finirà in America la “Shit in the fan“. Ma sappiamo che, da oggi, in tutti i Paesi del mondo le elezioni dove gestite con l’informatica sono a rischio. Infatti, a quanto pare, le macchine del sistema informatico Dominion avrebbero trasformato i voti di un candidato in voti in favore di un altro candidato.

Quindi in Italia sarà bene che i partiti politici si organizzino all’antica: rappresentanti di lista in ogni seggio elettorale, voti contati ad uno ad uno e riportati con la penna e poi conteggio con la macchinetta seggio per seggio, città per città, Regione per Regione.

Fidarsi oggi di un Governo che fa confluire tutti i voti in un sistema informatico dopo quanto avvenuto negli Stati Uniti d’America è follia!

Dopo quello che sta succedendo negli Stati Uniti – e a quanto pare in altri Paesi del mondo, se è vero che questo sistema informatico truffaldino, dal 2012 ad oggi, è stato utilizzato in non sappiamo quanti altri Paesi del mondo – affidare la gestione dei dati elettorali a un sistema informatico, specie se al Governo delle Regioni e dello Stato c’è una certa parte politica vicina ai Democratici americani, ebbene, sarebbe una totale follia!

Ribadiamo: con quello che sta succedendo negli Stati Uniti d’America affidare a un sistema informatico la gestione delle elezioni sarebbe sbagliato. E questo riguarda qualunque elezione: comunale, regionale, elezioni politiche nazionali ed elezioni europee.

 

 


 

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