Elezioni americane/ I militari statunitensi sequestrano i server del sistema Dominion a Francoforte. Sviluppi clamorosi? (VIDEO)

6 dicembre 2020

La notizia è ‘pesante’. E siccome è scomoda – soprattutto per chi potrebbe avere utilizzato questo sistema informativo per effettuare ‘maneggi’ sui risultati elettorali nelle elezioni americane di un mese fa e nelle elezioni di altri paesi del mondo negli anni passati – qualcuno ha cercato di ‘gonfiarla’, aggiungendovi elementi inverosimili, se non assurdi, per non renderla credibile. Ma la notizia è vera!  

Sequestrati i server del sistema Dominion a Francoforte. Le macchine trovano ora negli Stati Uniti d’America. Su questa notizia sono state dette e scritte tante cose per ‘gonfiare’ i fatti. Qualcuno lo ha fatto per aumentare i propri lettori, in altri casi potrebbe essere stata una strategia per confondere i lettori: a una notizia vera se ne aggiungono tante altre inverosimili, se non assurde per rendere tutto poco credibile.

Lo spiega con parole molto chiare nel suo ormai consueto appuntamento con i tantissimi lettori che lo seguono Roberto Mazzoni, il giornalista italiano che vive in Florida. Nel rigoroso rispetto delle tradizionali cinque W del giornalismo: Who? (chi?), What? (che cosa?), Where? (dove?), When? (quando’), Why? (perché?) Mazzoni racconta come stanno le cose.

La notizia del sequestro dei server del sistema Dominion è vera: e questo fa tremare molti potenti degli Stati Uniti e di altri Paesi del mondo: perché la tesi – che è oggetto di indagini – è che con questo sistema sarebbero stati alterati i risultati elettorali della recente competizione elettorale negli Stati Uniti d’America, ma anche le elezioni in altri Stati negli anni passati sembrerebbe a partire dal 2012.

E’ chiaro che se i militari statunitensi hanno sequestrato i server del sistema Dominion – se è vero che è stato utilizzato per ‘pilotare’ brogli elettorali – i responsabili di tutto questo sistema informatico non sono certo sereni. Anche perché negli Stati Uniti d’America e pene per questo tipo di reati sono severissime.

Così, per rendere poco credibile tale notizia si cerca di gonfiarla mettendo in giro la voce di scontri a fuoco e di morti. Tutte cose che il generale Thomas McInerney smentisce: o quanto meno dice che a lui non risultano.

Insomma, le elezioni americane sarebbero state caratterizzate da una possibile guerra informatica per alterare i risultati. Con il coinvolgimento di Paesi stranieri.

Per ora ci sono centinaia di testimonianze raccolte dai legali del Presidente Donald Trump. La notizia è che c’è stato il sequestro dei server del sistema Dominion a Francoforte. In questo scenario c’è un’altera notizia: il Parlamento dell’Arizona ha chiesto una revisione forense su tutte le macchine Dominion. Ciò significa che, in questo Stato, i tecnici potranno verificare ciò che hanno detto i testimoni.

Riassumendo, possiamo dire che, fino ad ora, sono centinaia le testimonianze raccolte dai legali di Trump e da altri legali che operano al servizio del popolo degli Stati Uniti (per esempio, l’ex procuratrice federale, Sidney Powell). Le accuse di frodi elettorali si concentrano in sei Stati e, fino ad ora, solo un paio di Giudici statali hanno accolto i ricorsi.

Questo non significa che sono stati respinti, perché l’ultima parola la pronuncerà la Corte Suprema degli Stati Uniti entro il 14 Dicembre (quindi ormai è questione di pochi giorni).

Nel frattempo, però, sono già operativi i ricorsi accolti dai Tribunali statali e c’è il sequestro dei server del sistema Dominion a Francoforte. E c’è la richiesta di revisione forense del sistema Dominion nello Stato dell’Arizona.

Gli sviluppi di inchieste e sequestri potrebbero essere clamorosi.

QUI IL VIDEO DI ROBERTO MAZZONI   

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