Italia svenduta all’accoppiata Ue-MES. Spaccati i grillini: Ignazio Corrao attacca Vito Crimi/ MATTINALE 522

1 dicembre 2020

Il PD, Italia Viva e una parte dei grillini – con il silenzio di Forza Italia di Berlusconi – hanno approvato la riforma del MES. Uno strumento con il quale, finita la pandemia, l’Unione europea dell’euro potrebbe fare fare all’Italia la fine che ha fatto fare alla Grecia. Tra i grillini registriamo un durissimo attacco di Ignazio Corrao a Vito Crimi che ha avallato questa oscena riforma. Inevitabile la spaccatura del Movimento 5 Stelle?

Italia svenduta all’accoppiata Unione europea-MES. I protagonisti di questa ennesima porcata ‘europeista’ contro gli italiani sono i soliti noti: il PD e i quattro scappati di casa senza voti di Italia Viva di Matteo Renzi. Al PD e ai renziani ha dato la copertura politica quello che passa per il coordinatore facente funzioni del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi: cosa, questa, che deve per forza di cose spaccare i grillini.

Il protagonista di questo ennesimo scivolone è il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, quello del Fiscal Compact. In estrema sintesi, prima di affrontare il discorso dando la parola a chi, di tale argomento, ne ‘mastica’ più di noi, vi diciamo subito perché il peggiore Governo di quello che resta della Repubblica italiana sta facendo passare questa ennesima porcata e a cosa servirà il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) ‘riformato’.

L’Italia, causa pandemia, in poco più di un anno, ha portato il debito pubblico da poco più di 2 mila e 400 miliardi a 2 mila e 600 miliardi di euro. L’Europa dell’euro – che non è altro che l’Europa degli strozzini – ha preteso e ottenuto la garanzia che l’Italia sottoscriva il ‘nuovo’ MES, che è di gran lunga peggiore del MES con il quale l’Europa dell’euro ha derubato la Grecia.

Non sappiamo quando finirà la pandemia di Coronavirus, ma prima o poi finirà. Quando finirà la pandemia, la Ue dirà all’Italia, che nel frattempo, grazie al sistema infernale dell’euro, avrà accumulato un debito pubblico prossimo a 3 mila miliardi di euro: ora, se voi italiani andare avanti, per voi ci sono solo i soldi del MES: e, a qual punto, la Ue pretenderà – come ha già fatto in Grecia – il taglio dei dipendenti pubblici, il taglio delle pensioni, l’attacco al risparmio privato degli italiani e la svendita di quello che resta del patrimonio pubblico italiano.

Adesso diamo la parola ai politici.

Ignazio Corrao, europarlamentare del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia, da sempre contrario al MES:

“Vorrei ricordare a tutti gli appassionati della materia che il programma elettorale con cui il MoVimento 5 Stelle è stato votato dai cittadini italiani prevedeva la LIQUIDAZIONE o lo SMANTELLAMENTO del MES (o fondo salva Stati). Mi sembra del tutto evidente che Gualtieri negozia senza il mandato del partito che rappresenta 2/3 della maggioranza”.

Durissimo il giudizio su Crimi che, secondo Corrao, continua a “parlare a titolo personale, senza alcun mandato, di cose che presumibilmente non conosce”.

E ancora:

“Faccio altresì notare che abbiamo attaccato veementemente il centrodestra per averci lasciato in eredità questo strumento (negoziato dai professionisti del default, FI/FdI/Lega, e poi approvato durante la parentesi Monti) che non è mai stato utilizzato. Adesso qualcuno (che veste i panni di portavoce del m5s ma porta avanti politiche contro il m5s) sembra voler giustificare l’avallo del governo italiano ad una modifica peggiorativa dello stesso trattato intergovernativo (del contenuto ne parlo qui) giustificandosi dietro ad un ‘NON LO ATTIVEREMO’. Se dici una cosa del genere stai imbrogliando chi ti ascolta ignaro o stai offendendo l’intelligenza di chi sa di cosa parli. Se dici così stai assolvendo chi ha creato e avallato quegli strumenti di austerity vigenti (quindi abbiamo scherzato ad attaccarli?) e stai anche parlando come se avessi la certezza di governare in eterno. Non è così. Senza considerare che il pacco che vogliono approvare resta in dote a tutti gli italiani (che in futuro, quando sarà troppo tardi, cercheranno i colpevoli). Un portavoce si deve impegnare a portare avanti il programma per cui è stato delegato da attivisti e cittadini. Se intende portare avanti programmi di altri partiti dovrebbe dimettersi e farsi rieleggere con loro (promettendo l’avallo di questo MES e tutto quello che vuole)”.

Crimi è servito a dovere.

Silenziosi Silvio Berlusconi e quell’inutile partito di Forza Italia: con la probabile spaccatura del Movimento 5 Stelle e l’uscita dalla maggioranza di un gruppo i parlamentari grillini, l’ex Cavaliere e chi lo seguirà tra i suoi si apprestano ad entrare nel Governo Conte bis con il PD, con i renziani, con i parlamentari governativi pro-PD di ciò che resterà del Movimento 5 Stelle con i finti comunisti di Liberi e Uguali. Auguri…

Molto critico Claudio Borghi, economista, parlamentare della Lega (qui un suo video pubblicato da scenarieconomici.it).

Molto articolata la critica serrata di Stefano Fassina, parlamentare nazionale, già vice Ministro dell’Economia messo fuori dal Governo da Renzi (il leader degli scappati di casa dei senza voti di Italia Viva di cui sopra) che su UFFPOST scrive:

“La proposta di revisione del MES confezionata nel mondo pre-Covid era sbagliata, in quanto aggravava i rischi di ristrutturazione dei debiti sovrani, ora è surreale dati i livelli di debito raggiunti per contrastare la pandemia… Perché l’approvazione della revisione del MES ritorna, urgente, in agenda? Per evitare che l’eurozona si allontani dalla retta via politica ordoliberista. Per dare, quindi, un messaggio politico ai mercati finanziari, ai governi e agli interessi organizzati: non fate troppo affidamento sulla Bce e sul rinnovo a tempo indeterminato dei Titoli di Stato acquistati attraverso l’APP e il PEPP. La Bce torna a breve in linea austerity e le conseguenti inevitabili ristrutturazioni del debito pubblico degli Stati più esposti le affrontiamo con il Mes revisionato: attraverso la disciplina imposta dai mercati finanziari, il vincolo esterno ritorna, ancora più rigido di prima. Nota a margine: dimenticatevi gli impegni per la ricostruzione del Servizio Sanitario Nazionale e della scuola pubblica”.

Ancora Fassina:

“È insensato sostenere: lo approviamo, ma non lo utilizziamo, perché il danno deriva dalle modifiche normative che, oggettivamente, facilitano la ristrutturazione del debito pubblico, salito per noi al 160% del Pil, in un quadro di inflazione zero e di “stagnazione secolare”, in un’Ue imprigionata dal mercato unico su una rotta mercantilista. Altrettanto insensata la logica della riduzione del danno: ok alla revisione del Mes, a condizione di archiviare il Mes sanitario. Invece di due errori, ne facciamo uno soltanto, ma ancora più rilevante”.

(Qui trovate per intero l’articolo di Stefano Fassina, dove il ‘nuovo’ MES viene spiegato e demolito per filo e per segno).

Qui invece l’intervento dello Stefano Fassina in Commissione Finanze della Camera dei deputati

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

 

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