La morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele: altri due mesi di indagini. La rabbia di Daniele Mondello

26 novembre 2020

Nuova proroga per il deposito delle risultanze dell’autopsia di Viviana Parisi. La chiedono i medici nominati dalla Procura della Repubblica di Patti. L’amarezza e la rabbia del marito, Daniele Mondello: “È orribile non potere dare ai propri amori una degna sepoltura”

di Teresa Frusteri

Seconda nuova proroga per il deposito delle risultanze degli esiti autoptici sul cadavere di Viviana Parisi, la dj torinese scomparsa il 3 Agosto scorso con il figlioletto Gioele nei boschi di Caronia. La donna è stata trovata morta cinque giorni dopo sotto un traliccio dell’alta tensione, mentre i resti del piccolo Gioele sono stati rinvenuti il 19 Agosto a circa 800 metri di distanza dal corpo della madre durante le ricerche organizzate dal padre, Daniele Mondello.

Scrive nella propria pagina Facebook lo stesso Daniele Mondello:

“Ho avuto ieri una spiacevole notizia, l’ennesima. La Procura (presso il Tribunale di Patti ndr) ha deciso di continuare le indagini per altri due mesi … Questa cosa dovrebbe rincuorarmi: stanno lavorando al caso e stanno cercando di trovare una soluzione e una spiegazione plausibile. A me questa cosa purtroppo crea molta tristezza, sofferenza e anche rabbia. Da Agosto ad ora sono passati quasi quattro mesi. Ne ho viste di ogni tipo: da indagini oggettivamente inconcludenti a congetture e ipotesi anche brutte e fastidiose su cosa possa essere successo davvero. Ancora penso a quell’appello che feci e ai risultati ottenuti in una mattinata da parte di volontari”.

“Ma tralasciando ogni cosa che ormai è successa e bisogna accettare, questa proroga – scrive sempre Mondello – mi crea un forte nervosismo. Vi chiederete perché. È proprio orribile non riuscire a poter dare agli amori della mia vita una degna sepoltura. Poterli celebrare come meritano, ma soprattutto non poter neanche poggiare un fiore o poter contemplare in un luogo in cui loro, finalmente, stanno riposando in pace. Spero solo che questi 60 giorni portino finalmente a una qualche conclusione plausibile che possa spiegare ciò che è realmente accaduto, in caso contrario continuerò a lottare e mai mi fermerò”.

“Ormai – conclude il papà di Gioele e marito di Viviana – ho perso l’unica cosa di cui davvero m’importava e quindi posso dire tranquillamente che non ho più nulla da perdere e farò di tutto per rendere giustizia alla mia famiglia. Mi mancate amori miei, statemi accanto. Vi amo, vostro Daniele”.

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