Il ritorno del MES: lo vuole la Ue per controllare i conti (correnti?) degli italiani

25 novembre 2020

In queste ore l’Unione europea dell’euro ha imposto all’agenda politica italiana il MES. In questo articolo proviamo a illustrare il perché a Bruxelles vogliono che, a tutti i costi, l’Italia sottoscriva il MES. Il sì al MES di PD, renziani e Liberi e Uguali. il no dei grillini. Sullo sfondo il risparmio privato degli italiani 

di Economicus

In queste ore il MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, è tornato al centro del dibattito politico in Italia. Perché? Sul piano della logica economica e finanziaria è un controsenso. In questo momento storico i tassi d’interesse, all’interno dell’Unione europea, sono negativi peri primi cinque anni. Questo significa che chi ha soldi da investire va da chi ha bisogno di soldi e gli dice:

“Ti presto 100 miliardi di euro e tu mi restituisci 95 miliardi di euro se paghi entro cinque anni”.

Si chiamano, appunto, tassi negativi.

Perché, allora, l’Italia si dovrebbe indebitare con il MES, pagando sicuramente un tasso d’interesse molto basso, ma comunque sempre poco conveniente, dal momento che nel mercato finanziario i tassi d’interesse sono negativi?

Qui l’informazione mostra, come al solito, tutti i limiti tipici di questo tempo caratterizzato dal dominio incontrastato delle lobby. In realtà, la spiegazione è molto semplice: l’Italia, in poco più di un anno, causa la pandemia di Coronavirus, ha portato il debito pubblico a circa 2 mila e 600 miliardi di euro.

Ciò significa che, in poco più di un anno, l’Italia ha accumulato poco meno di 200 miliardi di nuovo debito. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che, all’atto dell’insediamento del Governo tra grillini e leghisti, nella Primavera del 2018, l’Unione europea ha cavillato per 20 miliardi di euro.

Dopo di che, al Governo di grillini e leghisti, la stessa Unione europea ha consentito un nuovo indebitamento per quasi 200 miliardi di euro!

Attenzione: a Bruxelles non sono scemi. L’Italia si è potuta indebitare perché gli ‘eurocrati’ sanno tre cose.

Prima cosa: l’Italia ha ancora asset pubblici da mettere in vendita.

Seconda cosa: la maggioranza degli italiani è proprietaria di un’abitazione.

Terza cosa, la più importante: a Bruxelles sanno che il risparmio privato degli italiani (conti correnti, depositi, sottoscrizione di fondi comuni d’investimento e via continuando) si attesta intorno a 5-6 miliardi di euro.

In questa fase l’Unione europea dell’euro vuole creare le condizioni per cominciare ad ‘arraffare’ il risparmio privato degli italiani. Per farlo ha bisogno di uno strumento: e lo strumento è proprio il MES.

In queste ore, in Europa, si discute di una ‘riforma’ del MES. Ed è anche logico, visto che nessun Paese dell’Unione europea, fino ad oggi, ha sottoscritto il prestito con il MES, in parte perché ci sono – come già ricordato – i tassi d’interesse negativi, in parte perché, i Paesi della Ue che sottoscrivono il MES, sottomettono i propri conti pubblici, automaticamente, al controllo della stessa Ue.

Non sappiamo che tipo di diavoleria inventeranno per annacquare il controllo sui conti pubblici dei Paesi europei che sottoscriveranno il MES, ma un fatto è certo: il controllo sui conti pubblici, da parte della Ue, per chi prenderà i soldi del MES rimarrà.

Non a caso, il parlamentare Stefano Fassina, esponente della sinistra, lo ha detto in modo chiaro in un’intervista: chi, in Italia, vuole il MES, in realtà lo fa perché vuole che l’Italia sia sottomessa ancora di più a vincoli esterni: il resto sono solo chiacchiere (qui la posizione sul MES di Stefano Fassina: andate nella parte finale del video)

Come finirà? Fino ad ora il Movimento 5 Stelle ha detto “No” al MES, mentre PD, Italia Viva di Renzi e Liberi e Uguali sono favorevoli al MES. Il capo del Governo, Giuseppe Conte, è sulle posizioni dei grillini.

Ma il tema è complicato, perché l’Italia sta continuando ad indebitarsi per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica (peraltro adottando provvedimenti economicamente errati: basti pensare al bonus vacanze che, alla fine, ha aggravato sia la situazione sanitaria, sia la situazione economica) e tutti sanno che nessun Paese al mondo sarebbe in grado di restituire 2 mila e 600 miliardi di euro di debiti. A meno che…

… a meno che l’Unione europea dell’euro non cominci a erodere il risparmio privato degli italiani. La partita sul MES è tutta qui, le spese per il potenziamento della sanità sono una scusa. Il MES avrebbe un senso se il prestito fosse di 2 mila miliardi di euro, ma 36 miliardi di euro sono una cifra ridicola!

Per concludere, l’Unione europea dell’euro è tornata a imporre al dibattito politico italiano il MES perché vuole imporre all’Italia nuove “vincoli esterni”, per poter cominciare a mettere le mani sui beni italiani e degli italiani.

Non è che, se l’Italia dirà no al MES la Ue impedirà all’Italia di finanziarsi? Paradossalmente, potrebbe essere un vantaggio per l’Italia, perché invece di contrarre altri debiti potrebbe cominciare a utilizzare la moneta di Stato. Naturalmente con un Governo diverso dall’attuale, magari dopo l’inevitabile ricorso alle elezioni politiche.

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