Elezioni americane: siamo sicuri che Biden sia il “vincitore assoluto”? E se fosse tutto un po’ mainstream?

15 novembre 2020

Oggi ospitiamo un intervento di Massimo Merighi sulle elezioni americane. Noi siamo un po’ perplessi dall’enorme numero di schede spedite via posta e, di conseguenza, sul risultato di queste strane elezioni. Noi, per nostra natura, siamo sempre dubbiosi, mentre il nostro amico che vive a Londra- e forse ha più informazioni di noi – ha una visione molto netta di questa storia

di Massimo Merighi

LONDRA – A sentire i media mainstream di tutto il mondo occidentale, dagli USA al Regno Unito, in gran parte dell’Europa e ovviamente in Italia, l’unica idea che il pubblico è in grado di farsi sulle recenti elezioni presidenziali statunitensi è che “Trump ha perso e pesta i piedi come un bambino che non accetta la sconfitta”, e “Biden è il vincitore assoluto”, avendo ottenuto il più grande numero di voti mai registrato finora per un candidato alle presidenziali.

E sebbene questa idea strida aspramente e cozzi con i visibili grandi numeri dei Rally (i comizi) di Trump in campagna elettorale, che hanno coinvolto milioni di americani in ogni paese, a fronte delle poche decine degli sparuti interventi pubblici di Biden, non si può fare altro che guardare al fatto oggettivo: se tutti i media dicono una cosa, se questa viene perfino confermata dai capi di Stato di quasi tutto il mondo, Vaticano compreso, non può che essere vero: Biden ha vinto. Trump ha perso. Del resto, anche i sondaggi prevedevano la vittoria di Biden.

Se nessuno dei media riporta quello che in realtà sta accadendo negli USA, e l’unica notizia è questa, non si può che considerarsi conclusa la faccenda. E con una certa soddisfazione, peraltro. Trump non sta infatti simpatico a quasi nessuno al di fuori degli USA, anzi, sta proprio antipatico. Certo, anche questa percezione deriva dall’univocità del pensiero unico dominante propalato dai media. Ma questa cosa, insieme al resto!

Sarà pertanto deflagrante la Verità, quando si dovrà necessariamente prendere atto di essa, una volta che sarà dimostrata e che Trump, a dispetto di tutti, sarà confermato alla Presidenza. E non si potranno più nascondere in alcun modo quelle scomode e difficili verità per nascondere le quali è stato impiantato questo gigantesco palcoscenico mondiale.

Allora si comprenderà, senza alcuna possibilità di dubitarne, che tutta questa storia era stata prevista da anni dall’entourage di Trump che ha lasciato che tutto ciò accadesse con lo scopo preciso di esporre la corruzione dei sistemi elettorali in tutto il mondo, esponendo i corrotti e i manovratori delle frodi elettorali alla pubblica gogna. Oggi, a raccontarlo, chi ci crederebbe?

Ad oggi, cercare di contrapporre la verità dei fatti alla granitica mole di falsità e alla manipolazione mediatica messa in alto dall’Oligarchia che governa il mondo, risulta una impresa non difficile, ma impossibile. Questa, infatti, non è una guerra simmetrica: il potere mediatico e l’assoluta dipendenza da esso da parte della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica sovrastano e annientano le poche voci libere che tentano di far trapelare qualche fatto e di rivelare qualche frammento di verità.
La verità, oggi, non può essere detta al pubblico o spiegata. Va necessariamente mostrata. Occorre che la gente la veda coi propri occhi. Questa è la ratio sottesa a questa grande operazione condotta da Trump e dai suoi.

Questo, d’altra parte, è quello che sta accadendo in relazione alla narrazione della cosiddetta pandemia in tutto il mondo. Ecco: lo stesso sta accadendo con le elezioni americane.

Verrà presto, davvero presto, ormai, il momento in cui la verità sarà evidente, e mostrata e dimostrata inconfutabilmente al mondo intero. E non sarà un momento facile per molti: pubblico e giornalisti, popolo e governi. I primi dovranno accettare di essersi sempre fatti manipolare inconsapevolmente, i secondi… avranno seri problemi, ad oggi difficili da immaginare o calcolare. Dipenderà da quanto questi ultimi siano stati coinvolti direttamente nella frode, o siano stati semplici comparse prestatesi alla sceneggiatura dell’oligarchia mondiale. Per quest’ultima, però, sarà la fine.

Non servirà certo a molto oggi raccontare quello che sta accadendo, rispetto al numero maggioritario di persone che stanno ascoltando la narrazione unica dei media. Tuttavia occorre farlo. Qualcuno dovrà pur dire oggi, quello che gli altri si troveranno costretti ad ammettere domani, anche se oggi queste verità risultano assolutamente incredibili.

Foto tratta da Ottopagine 

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