Palermo, vista ‘a carta malupigghiata il sindaco Leoluca Orlando si ‘rimangia’ la chiusura delle scuole

13 novembre 2020

L’ordinanza chiudi-scuole annunciata dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, s’affumò come i ‘cazzilli’ che i ‘panellari’ distratti del capoluogo siciliano dimenticano nell’olio bollente. Orlando è stato richiamato all’ordine del Governo regionale, dal PD, dal parlamentare Vincenzo Figuccia e, soprattutto, dal mondo della scuola e dai genitori

Richiamato all’ordine dal Governo regionale siciliano, dal PD, dal parlamentare Vincenzo Figuccia, da presidi, professori e, soprattutto, da un esercito di genitori che si sarebbero trovati a casa, da Lunedì prossimo, i figlio minorenni, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si è precipitosamente ‘rimangiato’ l’ordinanza sulla chiusura delle scuole medie e d elementari. 

Più che altro, è stata un’operetta, niente di più di un tentativo piuttosto confuso di far dimenticare i problemi non risolti di Palermo (fallimento della racconta differenziata dei rifiuti e rifiuti per le strade in testa) e di conquistare un’improbabile ribalta politica regionale.

Il primo a richiamare all’ordine i sindaco di Palermo è stato l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Roberto Lagalla. Poi il PD, i cui dirigenti debbono aver ‘naschiato’ il malcontento che arrivava dalle famiglie degli studenti e, in generale, dal mondo della scuola.

Preso atto di quella che dalle nostre parti si chiama a carta malupigghiata, il sindaco di Palermo ha convocato una conferenza stampa per annunciare che della chiusura delle scuole non se ne farà più niente. Dice, il primo cittadino del capoluogo siciliano, di essersi sentito con il Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza, con la Ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, e con il presidente della Regione, Nello Musumeci, e bla bla bla.

A strinciuta – sempre come si usa dire in Sicilia – l’ordinanza chiudi-scuole s’affumò come i ‘cazzilli’ dei panellari distratti (a Palermo i venditori di panini con panelle e crocchette – che i panormiti chiamano ‘cazzilli’ – che di solito operano con motolapi o furgoncini, certe volte si distraggono e le crocchette che hanno messo a friggere si bruciano: da qui il modo di dire ‘S’affumaru ‘i cazzilli’, proprio come s’affumò l’ordinanza chiudi-scuole del sindaco Orlando”.

Per auto-addolcire la pillola il sindaco ha annunciato uno screening di massa.

Gongola il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia, che aveva criticato l’ordinanza chiudi-scuola del sindaco:

“Ogni tanto la ragionevolezza ha la meglio sulle manie di protagonismo – dice Figuccia -. La nostra diffida è stata determinante per mettere Ko il sindaco della città. Le vere vittime del sistema sarebbero state mamme e bambini che avrebbero visto rispettivamente leso il diritto al lavoro e quello allo studio. Ero già nervoso al solo pensiero di quei dolci e vulnerabili sguardi in balia delle scelte politiche che hanno il sapore di stupide ripicche. A poche settimane dalle festività natalizie, sarebbe stato un pessimo regalo sotto l’albero per i bambini costretti a vivere ancora una volta con i limiti delle realtà virtuali”.

“Sullo screening di massa che viene richiesto va detto che il Comune, lungi dal lasciare sole le scuole, deve creare le condizioni perché queste operazioni si facciano e in sicurezza, Siamo soddisfatti – conclude Figuccia – e continueremo a batterci perché la scuola non si tocchi anche solo a parole”.

Nella foto tratta da Fotocommunity l’uccello esclama: “Mah…”

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