Coronavirus/ Sicilia zona arancione: mazzata del Governo Conte bis per i siciliani senza reddito fisso/ MATTINALE 487

5 novembre 2020

Che in Sicilia la situazione sia più grave rispetto ad altre Regioni del Centro Nord Italia è un po’ comico. Tra l’altro, bisognerà capire come il Governo nazionale giustificherà adesso la chiusura delle attività economiche dell’Isola mentre, contemporaneamente, consente ancora lo sbarco di migranti! Se in Autunno c’è già il caos cosa succederà in Inverno? 

Nell’Italia delle polemiche senza fine si scopre che le maggiori penalizzazioni causa emergenza Coronavirus vanno a colpire alcune Regioni e ne salvano altre. E se nulla si può dire per la zona rossa appioppata alla Lombardia, dove il virus continua a preoccupare, desta molto stupore la zona arancione appioppata alla Sicilia dove, però, l’arancione rischia di colorarsi di ridicolo. Perché? Perché con questo colore vengono vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità. Da qui l’aspetto comico, considerato che nelle ultime ore a Lampedusa sono sbarcati oltre mille e 500, molti dei quali hanno già raggiunto la nostra Isola!

E poiché gli sbarchi di migranti continueranno, si rischia di assistere al paradosso: siciliani fortemente penalizzati con ristoranti e bar chiusi e sospensione di tante altre attività economiche in attesa di improbabili ristori, mentre i migranti continueranno ad arrivare, magari con le navi di linea tra Lampedusa e Porto Empedocle!

Se in Sicilia l’economia è già un disastro a causa dei tagli al Bilancio regionale operati a partire dal 2014 dai Governi nazionali (proprio ieri abbiamo raccontato di un nuovo ‘buco’ di quasi un miliardo e 400 milioni di euro nella Finanziaria regionale 2020, con tanti Comuni dell’Isola in grandissima difficoltà), da domani, quando la nuove regole entreranno in funzione, la situazione peggiorerà, perché arriveranno nuove, pesantissime penalizzazioni che toccheranno migliaia e migliaia di persone titolari di attività imprenditoriali.

Insomma, per dirla in breve, il Governo nazionale ha deciso, nel nome dell’emergenza Coronavirus (che lo stesso Governo nazionale ha contribuito a provocare con iniziative dissennate adottate la scorsa estate), di far pagare il conto a chi non è a reddito fisso! Oltre a bar e ristoranti, infatti, c’è lo stop a palestre, piscine, cinema e teatri.

Arrivano anche altre chiusure: come la tardiva didattica a distanza nelle scuole (dopo che lo stesso Governo nazionale ha deciso la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, spendendo una barca di soldi per tragicomici banchi monoposto a rotelle!). Resta la didattica in presenza per le scuole dell’infanzia e per scuole elementari e medie: e questo, a nostro avviso, è un ulteriore errore, perché se dopo il primo mese di Autunno ci sono già un sacco di problemi, non può essere escluso che, con il sopraggiungere del freddo invernale – e con il contestuale arrivo dell’influenza stagionale – la situazione peggiori.

Chiusura, invece, per le università, a parte alcune attività che riguardano matricole e laboratori.

Il Governo nazionale, con la zona arancione, interviene anche nei trasporti, dove lo stesso Governo nazionale e le Regioni hanno già combinato un gran ‘casino’. Così arrivano – tardivamente com’è avvenuto per le scuole – limitazioni nel  trasporto pubblico con una riduzione dei passeggeri fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico. Chi è che farà rispettare questi limiti? E che succederà nelle città dove permangono ancora le ZTL per fare ‘cassa’ che, di fatto, incentivano i trasporti pubblici a scapito dei trasporti privati?

Una domanda è d’obbligo: perché queste penalizzazioni alla Sicilia? Da quello che si capisce, la scusa è il numero di contagi crescente e un indice Rt (cioè la trasmissibilità del virus) che ha superato il livello 1,5. Nel Lazio e in Emilia Romagna la situazione è migliore rispetto alla Sicilia? Mah…

E dire che, almeno per ora, se è vero che si registra un po’ di caos nei Pronto Soccorso, è altrettanto vero che la nostra Isola, ameno fino ad ora, non ha superato il 40% di utilizzazione dei posti disponibili nelle aree dedicate alla cura dei malati di COVI-19.

Che dice il presidente della Regione Musumeci? Questa la sua dichiarazione:

“La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a ‘zona arancione’ appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto stasera (ieri sere per chi legge ndr) al Ministro della Salute Roberto Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione siciliana e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica. Un dato per tutti: oggi la Regione Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi; la Sicilia poco più di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila. Vogliamo parlare della Regione Lazio? Ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure, Campania e Lazio sono assegnate a ‘zona gialla’. Perché questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane? Al Governo di Giuseppe Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perché ingiusto e ingiustificato. Le furbizie non pagano”.

Musumeci dimentica di precisare che Campania e Lazio sono amministrate dal centrosinistra, mentre la Sicilia è amministrata dal centrodestra…

Detto questo: Musumeci crede in quello che dice? O, sotto sotto, è contento delle restrizioni che in Inverno potrebbero risultare utili?

Non mancano le polemiche. Come la dichiarazione del sindaco di Messina, Cateno De Luca, che da prossimo candidato alla presidenza della Regione siciliana non perde occasione per attaccare l’attuale Governo regionale di Nello Musumeci:

“L’andamento della curva epidemiologica – dice De Luca – ci pone al tredicesimo posto, cioè il virus in Sicilia circola molto di meno rispetto a dodici Regioni come ad esempio il Lazio la Campania e la Liguria, inserite invece nella zona gialla. Questa è la conferma che il sistema sanitario siciliano è strutturalmente al collasso perché, in questi sei mesi, poco o nulla si è fatto per incrementare i posti letto nei reparti COVID e nella terapia intensiva, nonostante i soldi messi a disposizione del governo Conte. Avevo già lanciato l’allarme una settimana fa. Ci hanno risposto con chiacchiere, proclami e scaricabarile. Purtroppo, da venerdì migliaia di imprenditori non potranno alzare la saracinesca. Chiedo ufficialmente le immediate dimissioni dell’Assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, oltre alle formali scuse ai siciliani da parte dell’inconcludente Presidente Nello Musumeci. Per colpa della politica siciliana ora arriveranno ulteriori mazzate alla Sicilia e i siciliani”.

In realtà, a parte il Veneto, non si registrano grandi passi in avanti nell’aumento di posti letto e, soprattutto, nell’incremento del numero dei posti di terapie intensive. La verità è che tutta l’Europa, di fatto, la scorsa Estate ha dato per ‘spacciato’ il virus: tant’è vero che quasi tutta l’Europa è in grandissima difficoltà. In questo l’Italia è perfettamente in linea con la sempre più sbrindellata Unione europea. 

Il presidente Musumeci, da parte sua, a parole si dice scontento della zona arancione, ma è ben felice di scaricare sul Governo nazionale una scelta in verità esagerata e che, forse, potrà essere giustificata nei mesi a venire.

E noi cosa pensiamo di tutto questo ‘bordello’? Che siamo solo all’inizio del caos. E se suona un po’ comico vedere la Sicilia trattata come una Regione più a rischio di alcune Regioni del Centro Nord Italia, non possiamo escludere che il ‘Generale Inverno’, tra qualche mese, possa ristabilire la verità.

Noi non siamo ‘virologi’ né ‘scienziati’: ma considerando che ‘virologi’ e ‘scienziati’, da Maggio scorso ad oggi, hanno detto di tutto e di più, spesso contraddicendosi l’uno con l’altro, noi preferiamo ragionare, come si usa dire in Sicilia, ‘a fimminina: da quello che abbiamo letto nei libri, i virus producono più danni nelle stagioni fredde: e poiché il freddo deve ancora arrivare, ci atteniamo a questa regola elementare aspettando i giorni della merla…

Foto tratta da Filodiretto Monreale

 

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