Se c’è la pandemia il Comune di Palermo va commissariato. Vediamo perché/ MATTINALE 484

1 novembre 2020

Noi non siamo negazionisti: per noi la pandemia c’è. In questo momento, se vogliamo ridurre i contagi, famiglie e imprese della città vanno aiutate. In piena pandemia, mantenere la ZTL di giorno e approvare un regolamento che prevede la chiusura delle attività ai commercianti che non pagano le tasse sono provvedimenti sbagliati. Il Governo regionale dovrebbe commissariare il Comune di Palermo

Palermo: mentre la pandemia impazza in tutta l’Italia sull’onda di proteste popolari da parte di esponenti delle categorie economiche che non sanno come sopravvivere con le chiusure delle attività già in atto – chiusure che potrebbero diventare sempre più stringenti – il Consiglio comunale di Palermo ha approvato un regolamento per ‘bastonare’ i negozianti che non pagano le tasse. In effetti, siccome in Italia la pressione fiscale non è tra le più alte del mondo, siccome a Palermo la pressione fiscale del Comune non è tra le più alte d’Italia, si avvertiva la mancanza di quest’ultima trovata geniale del sindaco Leoluca Orlando e dei consiglieri comunali che hanno approvato tale provvedimento in piena pandemia.

Il nuovo regolamento entrerà in vigore l’1 Gennaio del prossimo anno, quando – se è vero che c’è una pandemia che diventa sempre più grave con l’approssimarsi della stagione fredda – la diffusione di questa infezione potrebbe essere al massimo della sua nefasta potenza.

E’ un problema, questo, per un Comune che deve mantenere in piedi un esercito di dipendenti pubblici e dieci grotteschi km di Tram che costano una barca di soldi? E’ evidente che né il sindaco Orlando, né i consiglieri comunali che hanno votato questo provvedimento che definire inopportuno è poco, non hanno ancora capito quello che potrebbe succedere da qui a qualche settimana: non hanno capito che, con i numeri della pandemia – quasi mille casi ieri in Sicilia, 18 deceduti, crescita dei contagi e crescita anche del numero dei ricoverati in terapia intensiva – ai commercianti, per i prossimi quattro-cinque mesi, i soldi, con molta probabilità, bisognerà darglieli per farli sopravvivere, non levarglieli perché non hanno pagato le tasse!

Orlando e i consiglieri comunali di Palermo che hanno approvato questo provvedimento non sono i soli a non capire quello che sta succedendo in Italia: in loro compagnia c’è il capo del Governo che tergiversa perché, non essendo un politico di esperienza, non sa cosa fare; c’è una Ministra della Pubblica Istruzione che si è convinta che, nel pieno di una pandemia, le scuole – che dovrebbero essere tra le prime a chiudere visto che interessano i due terzi della popolazione tra studenti, docenti, mamme, papà, nonni, zii, cugini – debbono restare aperte!

L’aspetto grave di quanto sta accadendo non sta solo nei fatti in sé – il Consiglio comunale di Palermo che a Gennaio vuole chiudere le attività dei commercianti che non pagano le tasse, la Ministra grillina che vuole le scuole aperte in piena pandemia – ma nei messaggi che vengono trasmessi alla popolazione.

In questo momento non solo a Palermo, ma in tutta l’Italia ci sono tante persone che non credono nella pandemia; e ci sono tantissimi operatori economici (titolari di bar, ristoranti e, in generale, esercizi commerciali) che si oppongono la blocco delle attività economiche e invadono le vie e le piazze delle città al grido di:

“Tu mi chiudi, tu mi paghi”.

Sono manifestazioni popolari che, pur se legittime, creano le condizioni per un aumento dei contagi.

Noi non siamo mai stati negazionisti: ma se una Ministra vuole tenere aperte le scuole perché sostiene che non provocano aumento dei contagi durante la pandemia e se i Comuni vogliono far chiudere gli esercizi commerciali perché, dopo quasi un anno di pandemia, non pagano le tasse comunali, è evidente che tante persone sono portate a pensare che la pandemia è una presa in giro!

La pensano tutti come la Ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina e come il sindaco di Palermo e i consiglieri comunali che gli vanno dietro?

No: i presidente della Regioni Campania e Puglia – rispettivamente Vincenzo De Luca e Michele Emiliano, che a differenza di Lucia Azzolina hanno alle spalle qualche anno di di attività politica e di governo in più – hanno già chiuso tutte le scuole.

Sul fronte dei sindaci – restando in Sicilia – il Comune di Catania, che non naviga certo nell’oro, sta riducendo la TARI del 60%, mentre il Comune di Messina, con il sindaco Cateno De Luca, oltre ad aver abolito ZTL e le strisce blu, oltre ad aver chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado, sta provando i tutti i modi ad aiutare le famiglie e le imprese di Messina con misure di sostegno ed esenzioni. 

E’ chiaro che i cittadini messinesi in presenza di un sindaco che elimina la ZTL e le strisce blu, che chiude tutte le scuole e che viene incontro a famiglie e imprese con interventi diretti e concreti, disponendo aiuti ed esenzioni, sono portati a pensare che sì, la pandemia c’è ed è anche pericolosa per la salute pubblica: e magari escono di casa se non ne possono fare proprio a meno.

A Palermo il sindaco e i consiglieri comunali che lo sostengono stanno lanciando messaggi che, invece, poco si addicono alla presenza di una pandemia.

Non c’è bisogno di essere economisti per sapere che, ad accezione degli esercizi commerciali che operano nel settore alimentare, da Marzo ad oggi quasi tutti i titolari di attività commerciali hanno subito perdite notevoli. E sono perdite che a Palermo sono maggiori perché, agli effetti della pandemia, si sono sommati gli effetti della Zona a Traffico Limitato (ZTL) e delle cervellotiche chiusure di alcune aree della città.

Ora, approvare un regolamento per colpire, a partire da Gennaio, i commercianti che non pagano le tasse in un momento in cui gli stessi commercianti dovrebbero essere sostenuti, ebbene, è un provvedimento che non sta né in cielo, né in terra.

Qui non si tratta di difendere chi evade il Fisco: qui si tratta di capire se la politica di Palermo ha contezza di quello che sta succedendo e di quello che potrebbe succedere da qui a Marzo del prossimo anno se non si riuscirà a bloccare l’aumento dei contagi!

In presenza di una pandemia i trasporti privati debbono sostituire i trasporti pubblici per evitare affollamenti nei mezzi di trasporto pubblico. A Palermo succede l’esatto contrario: la ZTL è in vigore di giorno e le persone continuano a spostarsi sui mezzi pubblici per evitare di prendere multe. Il risultato è che i mezzi pubblici diventano rischiosi.

A nostro modesto avviso andrebbe effettuata un’analisi sulla politica cittadina. E’ evidente che, tra i consiglieri comunali di Palermo che hanno votato il regolamento che ‘bastona’ i commercianti che non pagano le tasse comunali, non ci sarà né un medico, né un commerciante in difficoltà. Con molta probabilità, saranno tutti a reddito fisso: impiegati pubblici o comunque impiegati. 

Recita un antico proverbio siciliano:

“Lu sazio nun cridi a lu diunu”.

Sempre a nostro modesto avviso, chi oggi, in piena pandemia, amministrando la cosa pubblica, pensa di far pagare le tasse ai commercianti e di chiudergli l’attività se non dovessero pagare le tasse, non è in sintonia con il tragico momento storico che stiamo vivendo.

Che si può fare? Potrebbe intervenire il Governo regionale. Nei giorni scorsi la consigliera comunale Sabrina Figuccia ha segnalato un’anomalia che consente la rimozione dell’attuale sindaco della città. L’Amministrazione comunale non risponde alle interrogazioni dei consiglieri comunali da oltre un anno (e in alcuni casi anche da più tempo). Lo stesso sindaco di Palermo, in una lettera inviata agli assessori della sua Giunta, ammette “tale disfunzione”, ricordando che questo può essere motivo di rimozione del sindaco!

Bene, il Governo regionale rimuova il sindaco di Palermo. Ci sarà un ricorso al TAR Sicilia? Bene: così la responsabilità passerà in capo ai giudici amministrativi. A ciascuno il suo.

Una volta mandato a casa il sindaco, anche il Consiglio comunale non dovrebbe avere più motivi per restare in carica.

Noi siamo certi – se la pandemia c’è – che un commissario troverà il modo per aiutare famiglie e imprese della città.

 

 

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