Palermo, Sabrina Figuccia chiede la rimozione del sindaco Leoluca Orlando

19 ottobre 2020

Motivo: l’Amministrazione comunale non risponde alle interrogazioni dei consiglieri comunali. la stranezza è che lo stesso sindaco di Palermo, in una lettera inviata agli assessori della sua Giunta, ammette “tale disfunzione”, ricordando che questo può essere motivo di rimozione del sindaco!

“Il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore agli Enti Locali Bernadette Grasso devono rimuovere immediatamente Leoluca Orlando dalla carica di sindaco di Palermo: è stato lo stesso primo cittadino ad ammettere la sua colpa, quella di non aver quasi mai risposto entro 30 giorni alle interrogazioni presentate dai consiglieri comunali”.

Lo scrive in un comunicato stampa Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc di Palermo.

“In una nota inviata a tutti i suoi assessori – prosegue Sabrina Figuccia – Orlando ha messo nero su bianco che la sua amministrazione non risponde quasi mai entro 30 giorni alle interrogazioni dei consiglieri comunali, un obbligo imposto dall’art. 27 della legge regionale n. 27 del 26 agosto 1992. Questo, quindi, comporta l’immediata rimozione dalla carica di sindaco, come previsto dall’art. 40 della legge n. 142 del 1990, recepito dalla L.R. n. 48 del 1991″.

In effetti, interrogazioni finora rimaste senza risposte sono davvero centinaia, come ammette lo stesso Orlando nella lettera che Sabrina Figuccia allega al comunicato stampa. Mancate risposte stigmatizzate in un ordine del giorno del Consiglio comunale, “a cominciare dalle decine che ho presentato fin dal giorno del mio insediamento, nel luglio del 2017, oltre tre anni fa, rimaste lettera morta. Altro che trenta giorni!”, dice ancora la consigliera comunale.

“Come se non bastasse – aggiunge Sabrina Figuccia – lo stesso Orlando nella lettera da un lato riconosce ai consiglieri comunali il diritto (e io aggiungo il dovere) di presentare interrogazioni, dall’altro rimprovera noi consiglieri di presentarle. Davvero una bella faccia tosta! Insomma, adesso è arrivato il momento di applicare la legge, che parla chiaro: il sindaco va rimosso immediatamente dalla sua carica, il presidente Musumeci e l’assessore Grasso applichino le regole e mandino a casa Orlando”.

Nella lettera che il sindaco Orlando ha inviato agli assessori della sua Giunta c’è un passaggio che dà ragione a Sabrina Figuccia, la dove il primo cittadino di “interrogazioni ancora pendenti”, che “hanno raggiunto numeri elevati”. Lo stesso Orlando scrive che non è più possibile perpetuare “tale disfunzione”.

Poi arriva il passaggio importante della lettera di Orlando agli assessori della sua Giunta:

“Rammento alle SS. LL. che le disposizioni dell’articolo 27 della L.R. (Legge Regionale) 26/8/1992 n. 7 impongono il termine di 30 giorni per il compiuto riscontro, a decorrere dalla data di presentazione dell’interrogazione presso la Segreteria generale del Comune, stabilendo che ‘le ripetute e persistenti violazioni degli obblighi di cui al comma 1, al comma 9 dell’articolo 12 e dell’articolo 17 sono rilevanti per l’applicazione dell’articolo 40 della legge n. 142 del 1990, così come recepito e modificato dall’articolo 1, leggera g) della legge regionale n. 48/1991, ossia la rimozione del primo cittadino”.

La cosa che a noi sembra un po’ strana è che il sindaco di Palermo abbia potuto scrivere una lettera nella quale ammette che la sua Amministrazione non risponde alle interrogazioni dei consiglieri comunali!

Vero è che si può sempre cavillare che la scadenza per rispondere alle interrogazioni non ha carattere perentorio ma ordinatorio. Ciò posto, se è vero che ci sono interrogazioni alle quali l’Amministrazione non risponde da più di un anno, beh, la vicenda si complica.

Va ricordato che altri consiglieri comunali hanno lamentato irregolarità: come la mancata pubblicazione di atti.

La verità è che l’attuale Giunta comunale di Palermo, oltre ad amministrare male la città, non è un esempio di ‘trasparenza’ amministrativa.

Solo una domanda: cosa sarebbe successo se a comportarsi così fosse stato un sindaco della Lega e a ‘incassare’ le mancate risposte del sindaco leghista fossero stati gli esponenti del centrosinistra?

 

 

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