Coronavirus: l’economia cinese si sta avvantaggiando sul resto del mondo. E’ un caso?/ MATTINALE 482

30 ottobre 2020

Il vero problema del mondo occidentalizzato, oggi, è l’inedita alleanza tra il liberismo economico e la Cina. Insieme stanno cercando in tutti i modi di non fare rieleggere Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America. E dire che l’economia cinese, grazie al Coronavirus, sta mettendo in ginocchio l’economia occidentale. Questo la dice lunga sull’intelligenza dei liberisti   

di Economicus

Il primo che ha affermato che il COVID-19 è un’operazione ‘pilotata’ dalla Cina è stato Donald Trump. Quando lo ha detto i liberisti sono letteralmente impazziti. Perché? In primo luogo perché potrebbe avere ragione, visto che a pensarla così sono in tanti. E siccome il presidente degli Stati Uniti d’America, oggi, è il più grande nemico del liberismo economico dominante, bisogna dargli torto a tutti i costi.

Oggi tutti i servi sciocchi del liberismo economico sono contro Trump. A cominciare dall’Unione europea dell’euro. Il presidente USA è quello che ha appioppato i dazi doganali all’Europa, Germania e Francia in testa. E l’ha fatto dopo che un consorzio industriale europeo che opera nel settore aeronautico ha usufruito di aiuti non preisti dalle leggi.

Nel programma elettorale di Trump i dazi doganali come risposta alla scorrettezza europea nel settore aeronautico erano previsti. Ma i liberisti non immaginavano certo che il presidente USA avesse mantenuto la promessa con i propri elettori.

I liberisti, ormai da quasi in ventennio, sono riusciti con la forza della corruzione a rendere inoffensivi tanti partiti socialisti del mondo che prendono in giro i propri elettori. La ‘sinistra’ italiana, in questo, fa scuola. In Europa, tranne qualche rara eccezione, tutti i partiti socialisti sono al servizio delle multinazionali. Uguale fine ha fatto il Movimento 5 Stelle, che oggi è tale e quale al PD.

Ma torniamo alla Cina. Che è sì un Paese comunista: ma è un Paese comunista che usa il sistema liberista e non ne mette in discussione i principi-cardine. Però i cinesi sono furbi. Perché se è vero che la pandemia di Coronavirus ha visto la luce in Cina, è anche vero che, oggi, in questo Paese la pandemia è stata sconfitta, mentre tutto il mondo occidentale cosiddetto industrializzato è nel caos.

Chi sono i più grandi alleati della Cina, oggi? Tranne l’America di Trump, che sulla Cina ha sempre avuto le idee chiare, quasi tutti i Paesi del citato Occidente industrializzato. Anche la scienza dei Paesi occidentali nega le responsabilità della Cina.

Quando il premio Nobel per la Medicina, Luc Montagner, ha affermato che il virus è stato fabbricato in laboratorio, invece di interrogarsi sulla sue parole, lo hanno preso in giro. “Ormai è anziano”, hanno detto.

Qualche difficoltà in più, i cinesi, l’hanno avuta quando la scienziata cinese Li-Meng Yan ha sputtanato la Cina.

“Li-Meng Yan – st citando un articolo de I Nuovi Vespri del 12 Settembre scorso – è una virologa che ha lavorato per anni a Hong Kong. Lo scorso 10 Luglio è stata intervistata da Fox News. E ha rivelato informazioni scioccanti sulla diffusione nel mondo del virus Sars-CoV-2 (Coronavirus di Wuhan) e anche sulla gestione dell’epidemia da parte della Cina. A questa intervista si aggiungono altre dichiarazioni che la scienziata ha rilasciato a Daily Mail e New York Post”.

“La dottoressa Li-Meng è dovuta fuggire velocemente prima che le autorità di Pechino la potessero catturare per impedirle di rivelare le sue scoperte. In un luogo segreto, ha detto a Fox News: «Il motivo per cui sono venuta negli Stati Uniti è per consegnare il messaggio della verità sul Covid-19». La dottoressa sa che non potrà più tornare a casa e che non rivedrà mai più i suoi amici o la sua famiglia e che, se avesse raccontato la sua storia in Cina, sarebbe rientrata nel novero delle «persone [misteriosamente] scomparse o sarebbe stata uccisa». Dopo la sua intervista il governo Cinese sta cancellando le informazioni che la riguardano, distruggendo la sua reputazione, perché la sua testimonianza contraddice ciò che i media di Stato e tutti i leader del Pcc cercano di negare ostinatamente: aver insabbiato informazioni importanti ai più alti livelli di governo sulla trasmissione del virus già dalla fine del 2019″.

“Oggi – sto sempre citando l’articolo de I Nuovi Vespri dello scorso Settembre – la scienziata ha deciso di tornare a parlare. Perché, precisa, dice di possedere le prove scientifiche per dimostrare che il Covid-19 sia stato prodotto dall’uomo in un laboratorio di Wuhan. Li-Meng Yan, parlando via streaming da un luogo segreto, ha detto senza mezzi termini che il virus proviene da un laboratorio di Wuhan, controllato dal governo cinese. E ha aggiunto che la tesi secondo la quale il virus avrebbe avuto origine nel mercato di Wuhan non è altro che una «cortina di fumo», precisando che il virus non è naturale. La scienziata lancia accuse pesanti all’OMS, che l’avrebbe messa a tacere; da qui la sua fuga negli Stati Uniti. Oggi fa sapere che, presto, diffonderà le prove scientifiche che dimostrano la derivazione umana del Sars-CoV-2″.

“La sequenza del genoma è come un’impronta digitale umana – ha detto la scienziata -. Quindi, in base a ciò puoi identificare queste cose. Uso le prove per dire alle persone che il virus proviene dal laboratorio in Cina… chiunque, anche se non ha conoscenze nell’ambito della biologia, può leggere, controllare, identificare e verificare da solo”.

“Questa è la cosa fondamentale per noi – ha aggiunto – per conoscere l’origine del virus. Altrimenti non possiamo superarlo, sarà pericoloso per la vita di tutti. So che se non dico la verità al mondo, me ne pentirò”.

Come sta reagendo il Governo cinese? Avrebbe cancellato molte informazioni. E avrebbe reclutato persone per sputtanarla. In realtà, in questa fase, i soggetti che escono sputtanati da questa storia sono il Governo cinese e l’OMS. Ricordiamo che anche l trasmissione televisiva Report, dopo un’accurata inchiesta, è arrivata alla seguente conclusione:

“I retroscena su Coronavirus e OMS: con informazioni più tempestive si sarebbero evitati migliaia di morti!”.

“Insomma, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ragione quando attacca l’OMS: e a fatto benissimo a interrompere i finanziamenti a un’organizzazione sulla quale pesano molte ombre (cinesi…)”.

Questi sono i fatti. Ma oggi c’è un altro fatto: come già accennato, mentre tutto il mondo è alle prese con la pandemia, la Cina ne è praticamente fuori. Non mancano gli articoli che spiegano il perché, oggi, in Cina non c’è più la pandemia. Questo Paese – che non è democratico – è avvantaggiato dal fatto che adotta provvedimenti impopolari bloccando sul nascere le proteste.

Mentre nei Paesi democratici, da Maggio ad oggi, le proteste di piazza sono state la regola. Un articolo di Money.it di qualche giorno fa ha raccontato come la Cina ha sconfitto il virus. Indicando quali sono stati e quali sono ancora i rimedi vincenti messi in campo dai cinesi:

“un sistema centralizzato di risposta alle epidemie
restrizioni molto severe (durante il lockdown solo un membro della famiglia era autorizzato a uscire di casa per comprare beni di prima necessità, per esempio)
un efficace sistema nazionale di contact tracing;
la capacità di aumentare la produzione di mascherine e camici clinici;
l’accettazione dell’uso obbligatorio della mascherina da parte della popolazione senza polemiche o esitazioni;
un controllo della trasmissione locale che ha lasciato poi il posto alla prevenzione della diffusione del virus dai casi importati”.

E ancora:

“La maggior parte degli adulti cinesi ha vissuto la SARS e ciò ha fatto sì che la società fosse molta attenta e consapevole di ciò che può causare un’epidemia di coronavirus. “Altri Paesi non hanno ricordi così freschi di una pandemia”, dice Xi Chen della Yale School of Public Health. Un’altra differenza con l’Europa è che solo il 3% della popolazione anziana cinese vive in case di riposo, luoghi ad alto rischio. “La rapidità di risposta della Cina è stata cruciale”, aggiunge il dott. Gregory Poland, direttore del Vaccine Research Group della Mayo Clinic di Rochester, USA. In Cina hai una combinazione tra una popolazione che prende sul serio le infezioni respiratorie ed è disposta ad adottare interventi non farmaceutici, con un governo che può imporre forti limitazioni alla libertà individuale, che non sarebbe considerato accettabile nella maggior parte dei Paesi occidentali”.

“Così, mentre il resto del mondo lotta contro il Coronavirus – leggiamo sempre su Money.it – l’economia cinese è cresciuta del 4,9% nel terzo trimestre rispetto all’anno precedente secondo i dati del governo che mostrano cosa è possibile fare quando il Covid-19 è sotto controllo. I dati sulla produzione industriale, sui servizi e sulle vendite al dettaglio sono particolarmente positivi. Il Fondo monetario internazionale prevede che l’economia cinese crescerà dell’8,2% nel 2021, un ritmo molto più veloce rispetto agli Stati Uniti o all’Eurozona”.

Tutto questo è causale o è stato calcolato al dettaglio? Il virus è fuggito casualmente dai laboratori di Wuan?

L’unica cosa che i cinesi non hanno calcolato è Trump: mai avrebbero immaginato che il presidente degli Stati Uniti li avrebbe attaccati frontalmente. Anche perché, con molta probabilità, certi santoni della scienza ufficiale americana, se non sono d’accordo con la Cina, stanno comunque cercando in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote a Trmp…

Il paradosso della politica mondiale, oggi, è l’inedita alleanza tra liberisti e Cina, insieme contro Trump. Vinceranno? Speriamo che gli americani votino bene, rieleggendo Trump. Sarebbe il modo migliore per cominciare a ridimensionare i liberisti – cosa che Trump ha già fatto – e anche la Cina: cosa che farà e verrà riletto.

Foto tratta da ANIMA Confindustria

 

 

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