La bella storia di Ovidio Marras che ha salvato un angolo di Paradiso in Sardegna. E la brutta storia di un angolo della Sicilia…

15 settembre 2020

Due storie a confronto. La storia di un agricoltore della Sardegna, Ovidio Marras – che in questi giorni ha compiuto 90 anni – che ha salvato dalla speculazione Capo Malfatano, un paradiso terrestre della sua terra. E una storia siciliana, con il solito finale verghiano senza speranza: un’area SIC, a due passi dalla Riserva naturale di Torre Salsa finita nelle mani dei tedeschi di turno. Ringraziamo gli ambientalisti siciliani… 

Negli ultimi anni le cronache si sono spesso occupati di Ovidio Marras, l’agricoltore sardo che ha salvato Capo Malfatano dalla speculazione edilizia e dal cemento. Noi parliamo di questo grande uomo perché ha compiuto 90 anni.

Riassumiamo la sua storia, che è stata ricordata dalle Guardie Ambientali della Sardegna:

“Ovidio Marras, ora novantenne, diversi anni fa decise di opporsi alla costruzione di un resort di lusso nei pressi della spiaggia di Tuerredda, un’area tra le più affascinanti della Sardegna, nonostante fossero coinvolti nella sua realizzazione nomi ‘forti’ quali Caltagirone, Toti, Marcegaglia e Benetton. Evidente sin dall’inizio la sua determinazione:

‘Se ho ragione è giusto che vinca io questa battaglia. Devo vincerla per forza, anche se quelli hanno molti soldi’”.

E la battaglia l’ha vinta. Grazie al suo carattere forte, inossidabile. E all’amore per la sua terra. L’esempio concreto che la storia di Davide e Golia sta anche sulla Terra e non soltanto nella Bibbia.

Ovidio Marras ha lottato contro i colossi. E ha vinto.

“Qui mi avevano preso per scemo, ma io non mi sono arreso. Volevano circondarmi di case, volevamo intrappolarmi nel cemento, forse speravano che me ne andassi. Adesso però saranno costretti a buttar giù tutto. Non era accettabile che noi dovessimo andar via da qui, da casa nostra, per far posto ai ricchi. Questo posto è di tutti e io lo dovevo difendere”.

La Corte di Cassazione ha stabilito che non sarà possibile realizzare la maxi colata di cemento nelle terre del signor Marras e nelle aree circostanti. E le costruzioni già realizzate? Andranno abbattute.

“Non sono uno che sogna di vivere in un posto di lusso. Non so neanche dove sia la Costa Smeralda. Io voglio continuare a vivere in questa terra, voglio che la lascino così come l’abbiamo conosciuta”.

Ce ne vorrebbero tanti di Marras. Soprattutto in Sicilia, dove i potenti, dalla fine degli anni ’50 del secolo passato, fanno quello che vogliono. E continuano a fare quello che vogliono.

E’ il caso della Riserva naturale di Torre Salsa, in provincia di Agrigento. Ebbene, al confine di questa Riserva una decina di anni fa è arrivata una società austriaca, la ADLER. E’ ha deciso di realizzare un Resort. Qualcuno ha provato ad opporsi: e I Nuovi Vespri erano tra questi. Ma abbiamo perso. Anche perché i tedeschi avevano incassato il sì degli ambientalisti in salsa sicula.

Questa storia l’abbiamo raccontata tre anni fa:

“All’inizio si pensava che questo Resort dovesse sorgere dentro la Riserva naturale di Torre Salsa. Poi è stato appurato che il Resort della ADLER sorgerà al confine con tale area protetta, ma sempre dentro una zona, voluta dall’Unione Europea, che dovrebbe essere tutelata: un Sito d’Interesse Comunitario (SIC). Tra i pareri ‘positivi’ c’è anche quello dell’ente gestore della Riserva di Torre Salsa. Questo parere positivo espresso dal WWF – dopo che lo scorso anno è esplosa la polemica – è stato oggetto di un aspro dibattito. Noi sapevamo che il WWF nazionale e regionale hanno dato disposizioni per ritirare tale parere positivo, che – lo ricordiamo – è stato espresso dagli esponenti di tale associazione ambientalista che gestiscono Torre Salsa”.

“In realtà, come ci racconta Claudio Lombardo, presidente dell’associazione ambientalista Mareamico di Agrigento, il parere positivo espresso dal WWF in favore del progetto del Resor della ADLER non è mai stato ritirato”.

“Il parere positivo al progetto del Resort da parte del WWF non è mai stato ritirato – ci dice Claudio Lombardo -. Ricordo che tale parere positivo risale al 2012. Nel 2016, quando abbiamo sollevato il caso, è stato sì annunciato, da parte dei vertici nazionali e regionali del WWF, il ritiro di tale parere. Poi, però, siamo stati convocati a Palermo dai vertici del dipartimento Ambiente della Regione siciliana. E lì ci hanno detto: il parere ormai è stato espresso e non si può ritirare”.

“La morale di questa storia è semplice: agli atti della vicenda Resort di Torre Salsa c’è un parere positivo espresso dal WWF per la realizzazione di un Resort dentro un Sito d’Interesse Comunitario. Per la cronaca, la ADLER ha ‘incassato’ tutte le autorizzazioni necessarie per realizzare il Resort: pareri positivi dell’amministrazione regionale e del Comune di Siculiana”.

QUI POTETE LEGGERE TUTTO L’ARTICOLO
CHE ABBIAMO SCRITTO E PUBBLICATO TRE ANNI FA

E questo è un articolo di qualche giorno fa:

Resort Torre Salsa: ”I lavori riprendono dopo l’estate, nel 2020 saranno assunti 140 dipendenti”

La dimostrazione che la Sardegna ha la speranza di salvarsi, mentre la Sicilia non ha alcuna speranza. Aveva ragione Giovanni Verga.

 

 

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