Inchiesta/ I Parchi e le Riserve naturali della Sicilia tra speranze, problemi e contraddizioni

14 ottobre 2017

I Nuovi Vespri comincia oggi un ‘viaggio’ tra i Parchi e le Riserve naturali della Sicilia. Obiettivo: affrontare un tema molto complesso, dando voce a docenti universitari, ambientalisti e cittadini che vivono all’interno di queste aree protette. Anche perché, da quello che ci risulta, non sempre i rapporti tra i cittadini e i gestori di parchi e Riserve naturali sono idilliaci. Il rapporto ‘incestuoso’ tra Regione e alcune associazioni ambientaliste. E lo strano caso di Torre Salsa 

In diciannove Regioni italiane la politica gestisce Parchi e Riserve naturali e gli ambientalisti controllano quello che combinano i governanti. In Sicilia gli ambientalisti vanno a braccetto con il Governo regionale del momento, gestendo alcune tra le più importanti Riserve naturali. Fino a poco prima del fallimento sostanziale (anche se non dichiarato) della Regione siciliana, gli enti gestori delle aree protette hanno usufruiti dei contributi regionali annuali. Ora che la Regione ha ridotto al lumicino i contributi, le associazioni ambientaliste si arrangiano. In ogni caso, il connubio ‘incestuoso’ tra politica e ambientalisti continua. Lo sfascio dell’ambiente, in Sicilia, ha anche questo volto.

Va da sé che gli ambienti protetti, se gestiti correttamente, trovando il giusto equilibrio tra esigenze dei cittadini comuni, esigenze delle imprese e tutela del territorio, sono una grande risorsa. Ma se non si trova la giusta sintesi tra questi soggetti, ebbene, tutto si complica.

Ecco, abbiamo la sensazione che, almeno in certe aree protette della Sicilia, gli squilibri abbiano preso la meglio, ormai da tempo, sugli equilibri. Ci sono aree protette dove gli interessi delle imprese hanno preso il sopravvento sugli interessi generali. E ci sono aree protette nelle quali gli interessi degli enti gestori – non sempre chiari – hanno preso il sopravvento sui legittimi interessi dei cittadini.

Troppe le cose che non ci convincono in materia di gestione delle aree protette della nostra Isola. Con riferimento sia ai Parchi, sia alle Riserve naturali terrestri (che sono quelle che, sotto il profilo amministrativo, dipendono dalla Regione, mentre la competenza sulle Riserve marine è dello Stato).

Un caso per certi versi eclatante è quello relativo alla realizzazione di un Resort a Torre Salsa (in calce a questo articolo troverete i servizi che I Nuovi Vespri hanno dedicato a questa vicenda).

Torre Salsa è una Riserva naturale orientata particolare (qui l’approfondimento su questa Riserva naturale). E’ stata istituita dalla Regione nel 2000. Atto politico e amministrativo meritorio. Perché quest’area protetta, che corre tra Eraclea Minoa e Siculiana, in provincia di Agrigento, negli anni ’80 del secolo passato ha rischiato una ‘cementificazione’.

Affacciata sul quello che Luigi Pirandello chiamava “il mare africano”, Torre Salsa può contare su una superficie di quasi 800 ettari, con un litorale di sabbia bianchissima che si distende per circa sei chilometri.

Da cosa deriva la particolarità di Torre Salsa? Dal fatto che il 95% e forse più dei terreni, all’atto dell’istituzione della Riserva, erano privati. E, in buona parte, lo sono ancora con una percentuale, rispetto a diciassette anni fa, che non è cambiata molto.

Una parte dei terreni che ricadono nella Riserva di Torre Salsa fa riferimento a un unico proprietario: l’avvocato Francesco Morgante, nume tutelare dell’Italkali, la società che gestisce le miniere di salgemma in Sicilia. Gli altri terreni – che fanno sempre parte della Riserva naturale – sono gestiti da tanti piccoli agricoltori.

Più della metà dei terreni di questa Riserva fa capo a quella che nei testi di Economia agraria viene definita “piccola proprietà contadina”: tanti agricoltori proprietari di piccoli appezzamenti di terreni nei quali predominano il grano, la vite e l’olivo. Insomma, un paesaggio tipicamente mediterraneo.

La gestione di questa Riserva è stata affidata al WWF.

Va dato ai privati che vivono ed operano a Torre Salsa di aver tutelato il territorio. Ricordiamo che la Riserva è stata istituita dalla Regione nel 2000. Fino ad allora se non ci sono state ‘cementificazioni’ il merito è anche di questi privati.

Detto questo, non sono mancate – e non mancano tutt’oggi – le incomprensioni tra i gestori della Riserva naturale e i piccoli proprietari. Su questo tema torneremo in dettaglio. Quello che vi possiamo anticipare è che, in questa storia, ci sono due elementi che, forse, non dovrebbero coesistere, ma che invece coesistono: l’atteggiamento – a detta di questi piccoli proprietari – un po’ troppo fiscale dell’ente gestore WWF; e la richiesta – sempre stando alle testimonianze dei proprietari di questi appezzamenti di terreni – di acquisto di alcuni di questi terreni da parte del WWF.

Ma non è solo questa l’anomalia. In base a una legge approvata dal Parlamento siciliano – che in fatto di anomalie non si fa mancare nulla – gli enti gestori delle Riserve naturale possono esprimere pareri.

Per dirla in breve: se un comune cittadino che possiede un terreno dentro l’area di una Riserva naturale deve effettuare un intervento (dalle piccole opere alle più grandi: nel caso di Torre Salsa, i piccoli agricoltori, oltre ad essere proprietari di terreni, sono anche proprietari di ruderi o di piccole costruzioni, per lo più per uso agricolo, anche se non manca qualche abitazione), deve chiedere il parere all’ente gestore.

E’ normale che una Pubblica amministrazione – in questo caso la Regione siciliana – deleghi ad un privato (le associazioni ambientaliste sono soggetti privati) i pareri su questioni che riguardano la vita di comuni cittadini?

Infatti, se un’associazione ambientalista ha tra i propri obiettivi anche l’acquisizione dei terreni dell’area protetta che gestisce con i fondi regionali possono insorgere problemi.

Sia chiara una cosa: lungi da noi l’idea di attaccare le associazione ambientaliste che nel passato, in Sicilia, hanno svolto un ruolo importantissimo. Pensiamo alle battaglie condotte da Legambiente negli anni ’80 del secolo passato, quando a gestire quest’associazione era Giuseppe ‘Peppe’ Arnone, coadiuvato da Angelo Dimarca e Giusy Nicolini.

Importante anche il ruolo svolto da altre associazioni ambientaliste, dal WWF alla Lipu, solo per citarne alcune.

Con il passare degli anni, però, l’azione degli ambientalisti sembra essersi affievolita. Emblematico quanto avvenuto nel 2012, proprio con Legambiente Sicilia, che ha avallato uno stralcio di Piano per la gestione dei rifiuti approvato dall’allora Governo nazionale di Mario Monti e dall’allora Governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo.

Quel Piano stralcio per la gestione dei rifiuti prevedeva, tra le altre cose, l’utilizzazione dei forni delle cementerie siciliane per bruciare i rifiuti! Una follia, per fortuna bloccata, ma che – lo ribadiamo – ha ricevuto l’avallo di Legambiente Sicilia!

Tornando alle vicende di Torre Salsa segnaliamo un’ulteriore anomalia della quale questo blog ha scritto lo scorso anno.

A un certo punto, a Torre Salsa sono arrivati i tedeschi della Adler, un grande gruppo imprenditoriale che opera nel settore turistico. L’obiettivo di questo gruppo è quello di realizzare un Resort proprio nell’area di Torre Salsa.

All’inizio si pensava che questo Resort dovesse sorgere dentro la Riserva naturale di Torre Salsa. Poi è stato appurato che il Resort della Adler sorgerà al confine con tale area protetta, ma sempre dentro una zona, voluta dall’Unione Europea, che dovrebbe essere tutelata: un Sito d’Interesse Comunitario (SIC).

Tra i pareri ‘positivi’ c’è anche quello dell’ente gestore della Riserva di Torre Salsa. Questo parere positivo espresso dal WWF – dopo che lo scorso anno è esplosa la polemica – è stato oggetto di un aspro dibattito.

Noi sapevamo che il WWF nazionale e regionale hanno dato disposizioni per ritirare tale parere positivo, che – lo ricordiamo – è stato espresso dagli esponenti di tale associazione ambientalista che gestiscono Torre Salsa.

In realtà, come ci racconta Claudio Lombardo, presidente dell’associazione ambientalista Mareamico di Agrigento, il parere positivo espresso dal WWF in favore del progetto del Resor della Adler non è mai stato ritirato.

“Il parere positivo al progetto del Resort da parte del WWF non è mai stato ritirato – ci dice Claudio Lombardo -. Ricordo che tale parere positivo risale al 2012. Nel 2016, quando abbiamo sollevato il caso, è stato sì annunciato, da parte dei vertici nazionali e regionali del WWF, il ritiro di tale parere. Poi, però, siamo stati convocati a Palermo dai vertici del dipartimento Ambiente della Regione siciliana. E lì ci hanno detto: il parere ormai è stato espresso e non si può ritirare”.

La morale di questa storia è semplice: agli atti della vicenda Resort di Torre Salsa c’è un parere positivo espresso dal WWF per la realizzazione di un Resort dentro un Sito d’Interesse Comunitario.

Per la cronaca, la Adler ha ‘incassato’ tutte le autorizzazioni necessarie per realizzare il Resort: pareri positivi dell’amministrazione regionale e del Comune di Siculiana.

Quello di Torre Salsa, è chiaro, è solo uno dei tanti, troppi esempi di anomalie che si registrano oggi nella gestione non soltanto delle Riserve naturali, ma anche dei Parchi siciliani. Ed è per questo che abbiamo deciso di avviare un dibattito su tale tema.

In una serie di servizi di approfondimento proveremo a raccontare quello che succede nei Parchi e nelle Riserve naturali della Sicilia. Provando – e speriamo di riuscirci – a dare voce non soltanto ai docenti universitari e agli ambientalisti, ma anche ai cittadini che vivono dentro queste aree protette.

Cercheremo di affrontare i temi legati alla gestione dell’ambiente in Sicilia, tutt’altro che oculata, come dimostrano gli incendi che, la scorsa estate, hanno distrutto oltre 20 mila ettari di verde. Proveremo ad illustrare l’importanza di soggetti quali il Corpo Forestale della Regione, a raccontare come gli ultimi due Governi della Regione hanno distrutto l’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana e punteremo i riflettori anche sul tentativo, in parte purtroppo riuscito, di indebolire il ruolo degli operai della Forestale per aprire il varco a possibili speculazioni.

Invitiamo pertanto i siciliani di buona volontà a segnalarci eventuali anomalie scrivendoci al seguente indirizzo: inuovivespri@gmail.com

Fine prima puntata/ continua   

Foto tratta da tuttolionssicilia

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