Coronavirus, migranti, misteri, caos scuola e incendi: la lunga e brutta estate siciliana continua/ MATTINALE 517

22 agosto 2020

Una parola sintetizza la situazione che va in scena in questi giorni in Sicilia: caos. Caos nella gestione dei migranti, caos per la riapertura delle scuole, caos provocato dagli incendi (dei quali, di fatto, non si sa nulla, al di là della tesi di comodo dei piromani). E la situazione – soprattutto su migranti e scuola – potrebbe anche peggiorare 

In aumento il numero di persone positive al Coronavirus in Italia e in Sicilia. Ma non è chiaro fino a che punto, all’aumento dei positivi, corrisponda un aumento dei ricoveri. La sensazione è che si enfatizzi il numero dei positivi al virus per far apparire la situazione più grave di quella che è, forse per giustificare un possibile rinvio delle elezioni regionali e i possibili problemi legati alla riapertura delle scuole.

SCUOLE, BICICLETTE E MONOPATTINI – Caos in Italia, caos in Sicilia. Il momento più importante, dopo tutto quello che è successo, dovrebbe essere la riapertura delle scuole. Che dovrebbe avvenire nelle condizioni di massima sicurezza per studenti, docenti e, in generale, per il personale scolastico. Invece si naviga nell’incertezza, con i presidi che aspettano, dopo mesi di incontri, una legge che li tuteli e non li renda responsabili di altrui manchevolezze.

In ogni aula non dovrebbero esserci più di 15-16 ragazzi. Ma non sarà così, perché dopo oltre tre mesi di promesse e di chiacchiere il Ministero dell’Istruzione non sembra abbia risolto il problema dell’ampliamento delle aule. Morale: studenti e docenti dovrebbero fare di necessità virtù, continuando in buona parte con le classi numerose e con le mascherine durante le ore di lezione. Appioppare a ragazzi e docenti le mascherine per quattro-cinque ore al giorno non sembra la soluzione giusta.

Forse si poteva fare a meno di tanti bonus per biciclette e monopattini e reperire più aule per studenti e docenti: ma, si sa, ogni Governo ha le sue priorità…

Sulla scuola il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha rilasciato a Sky TG24 una dichiarazione che definire pessimistica è poco:

“Chiedetemi se c’è vita umana su Marte, ma non chiedetemi certezze sull’avvio dell’anno scolastico, perché credo che il primo a non avere certezze sia proprio il ministro. In questo momento è difficile poter conciliare il diritto allo studio e il diritto alla salute, so che è una materia particolarmente complessa, ma dopo molti mesi di inutili e sterili confronti credo che ancora siamo in alto mare. Noi in Sicilia siamo pronti, abbiamo già predisposto quello che è necessario, ma non avendo chiarezza sulle misure tutto rimane provvisorio. Mi auguro che gli impegni possano essere mantenuti, così come assicura il Ministro”.

Da parte sua, la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, siciliana di Siracusa e dintorni, assicura che la scuola riaprirà l’1 Settembre per chi deve recuperare e il 14 Settembre per tutti gli altri. La sensazione è che si aprirà nella speranza che non succeda nulla. E se le cose si dovessero mettere male?

L’Istituto Superiore della Sanità, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione fanno sapere che ci sono già le linee guida per affrontare eventuali emergenze. Speriamo che le eventuali emergenze non vengano affrontate così come il Governo conte bis sta affrontando l’emergtenza migranti…

LA ‘DIPLOMAZIA’ DI LUIGI DI MAIO E LUCIANA LAMORGESE – Sui migranti il Governo nazionale naviga a vista. Circa un mese fa il procuratore della repubblica presso il Tribunale di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha avvertito che il caos stava cominciando a creare problemi. A proposito dell’arrivo di tanti tunisini, ha aggiunto che sarebbe stato opportuno trovare una soluzione diplomatica.

E’ stata trovata, la soluzione diplomatica? Il nostro Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e la Ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, ci hanno provato. Per ben due volte si sono recati in Tunisia, da dove arriva l’80% dei migranti a Lampedusa e in Sicilia. Risultato: se prima della missione diplomatica a Lampedusa si contavano poco meno di mille migranti – dieci volte in più di quanti ne può ospitare l’Hotspot – adesso se ne contano quasi 2 mila! Caos totale.

Dove si dimostra che la diplomazia dell’attuale Governo italiano non è proprio un grande esempio da seguire…

In tutto questo l’Italia, dalle Alpi alla Sicilia, continua a riempirsi di migranti che arrivano dal Nord Africa e dalla rotta balcanica. Noi lo scriviamo dallo scorso mese di Maggio e torniamo a scriverlo: nulla contro i migranti, in tempo di pandemia accogliere i migranti è un rischio. Si potrebbe fare un’eccezione per i migranti che arrivano da Paesi dove sono in corso guerre e carestie, sempre con le dovute attenzioni.

Invece i migranti che si catapultano in Italia sono quasi tutti economici. Piombano soprattutto in Sicilia creando caos e problemi. L’esempio della confusione mista a pericolo lo fornisce quanto sta succedendo a Lampedusa, isola con una popolazione di poco più di 5 mila abitanti dove si contano, in queste ore, circa mille e 500 migranti!

I dati ufficiali raccontano che a Lampedusa, in questo momento, sono presenti 38 migranti positivi al virus; poi ci sono i migranti che escono dai luoghi da dove non dovrebbero muoversi e vanno in giro per l’isola. Insomma, a Lampedusa regna il caos totale e gli sbarchi sembrano non avere fine. Si potrà andare avanti così fino a Novembre?

LO SPETTRO DEL CARA DI MINEO – In questo caos due fatti positivi: il no dei sindaci di Trapani e Augusta agli sbarchi di altri migranti e il no del Governo regionale alla tendopoli per migranti a Vizzini. Ma siccome, in Sicilia, non mancano le persone ‘intelligenti’, ecco che qualche ‘intelligente’ propone la riapertura del CARA di Mineo, una delle esperienza più devastanti che la Sicilia ricordi in materia di gestione migranti, tra speculazioni, appalti in caduta libera e vessazioni a carico degli stessi migranti.

La sensazione è che il Governo del signor Giuseppe Conte, sul fronte migranti, sia finito in un vicolo cieco. Allo stato attuale dei fatti non vediamo soluzioni concrete. L’Unica soluzione concreta – e ci si arriverà in modo disordinato perché non ci sono alternative – è il blocco degli sbarchi senza tanti giri di parole.

Del resto, in quali altri Paesi europei, mentre infuria la pandemia, si accolgono migranti?

IL GIALLO DI VIVIANA E GIOLE – Il giallo di Caronia, intanto, resta sempre un giallo. Alla fine sono stati trovati i corpi di Viviana Parisi e del suo figlioletto Gioele. Ma che cosa sia successo non è ancora chiaro. Per ora si va avanti tra ipotesi.

Leggiamo qua e là storie che riguardano Viviana Parisi e rimaniamo perplessi. Se ha avuto problemi di salute, ebbene, questo – almeno in questa fase – dovrebbe riguardare gli inquirenti. Perché rendere pubblici fatti personali di una donna che non è più su questa Terra? Non sarebbe più opportuno rispettare la sua memoria e il dramma della sua famiglia?

CHI C’E DIETRO GLI INCENDI? – Gli incendi, infine. Che si registrano in tante aree italiane. Noi non conosciamo, se non per quello che leggiamo sui giornali, il perché di tanti incendi in Italia. Ma ci siamo fatti invece un’idea sugli incendi che, ormai da anni, funestano ogni estate la Sicilia.

La tesi dei piromani non ci convince proprio. Almeno in Sicilia, nel fuoco che brucia tante aree boscate noi leggiamo una strategia: portata avanti da chi e per quali motivazioni non lo sappiamo: ma una strategia c’è, perché le coincidenze sono troppe.

Il professore Silvano Riggio parla di strategia terroristica. Si potrebbe fare qualcosa per provare a capire il perché di tanti incendi? A nostro avviso, sì.

Negli anni passati bastò una legge per ridurre gli incendi dei boschi. Si vietavano le speculazioni nelle aree verdi distrutte dal fuoco. Oggi si potrebbe tentare una cosa simile. Cosa? Esaminare gli incendi degli ultimi cinque anni e appurare se, in tali aree, sono stati presentati progetti e per quali finalità: energia, comunicazioni e altro ancora.

Magari si eliminerà la semplicistica tesi dei piromani…

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