Grano canadese arrivato a Pozzallo: come ce lo faranno mangiare? Interrogazione all’Ars di Figuccia

12 agosto 2020

Il grano canadese è arrivato. Sembra sia stato già trasportato in alcuni molini della nostra Isola. A questo punto non dovrebbe essere il Governo regionale siciliano a informare i cittadini siciliani sulla destinazione finale dei derivati di questo grano? L’interrogazione di Vincenzo Figuccia al presidente Nello Musumeci e all’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera 

Bene. Il grano duro canadese – tanto grano duro canadese, 15 mila tonnellate!è arrivato ieri nel porto di Pozzallo. E’ stato ‘salutato’, mettiamola così, da una manifestazione di protesta di agricoltori e sicilianisti. Ora la domanda è: chi è che si mangerà i derivati di questo grano canadese? Non dovrebbe essere l’attuale Governo regionale a informare i cittadini siciliani in quali molini verrà dirottato questo grano? Arriverà sotto forma di farina, nei panifici? Nei supermercati? Verrà venduta – la farina – alle aziende che producono pasta?

Intanto le cronache di oggi registrano un’interrogazione presentata proprio al Governo regionale dal parlamentare dell’UDC, Vincenzo Figuccia: 

“Premesso che, scrive Fugiccia:

– in data 11 agosto 2020 (cioè ieri ndr) presso il porto di Pozzallo è arrivata una nave battente bandiera olandese carica di grano duro di origine canadese;

– cittadini provenienti da ogni parte della Sicilia, nella mattinata dello stesso giorno, hanno organizzato una manifestazione presso il porto di Pozzallo contro l’arrivo di grano estero con le navi”.

“Considerato che – prosegue l’interrogazione di Figuccia -:

– è risaputo che nel processo artificiale di maturazione del grano prodotto nei luoghi più freddi, incluso il Canada, viene usato il glisofato, un erbicida tossico per la salute umana e animale;

– oltreoceano viene messa in evidenza la pericolosità della sostanza usata in agricoltura;

– l’ipotesi che il grano importato in Sicilia dall’estero contenga tracce di glifosato è verosimile”.

Rilevato – prosegue l’interrogazione – che:

– le navi cariche di grano che attraccano nei porti siciliani scaricano il loro prodotto destinato ai molini dislocati su tutto il territorio regionale;

considerato altresì che:
– i cittadini inconsapevolmente consumano quotidianamente prodotti potenzialmente pericolosi, derivati dalla lavorazione del grano estero;

preso atto che:

attraverso l’introduzione di grano estero di scarsa qualità e verosimilmente contaminato nel territorio siciliano, commercianti senza scrupoli puntano a far abbassare il prezzo del grano duro siciliano, mettendo in crisi gli agricoltori locali”.

Figuccia chiede al Governo regionale se non “ritiene opportuno, con l’urgenza del caso, vietare lo scarico e l’uso di grano estero non controllato nel territorio siciliano;

– quali misure intendano adottare per tutelare il diritto alla salute dei cittadini che consumano prodotti derivati dal grano estero;

– quali provvedimenti, con l’urgenza del caso, intendano adottare per sostenere e proteggere gli agricoltori siciliani contro la concorrenza sleale del commercio di grano proveniente dall’estero”.

In realtà, il grano canadese arrivato ieri nel porto di Pozzallo è già stato scaricato. Quello che bisognerebbe sapere è dove questo grano è stato portato e dove finiranno le farine prodotte con questo grano.

La vera domanda è questa: i cittadini siciliani verranno messi al corrente della via che prenderanno le farine prodotte con il grano canadese arrivato ieri? Non sarebbe corretto avvertire i consumatori della nostra Isola?

Lo chiediamo all’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera: assessore, lasci perdere i tragicomici controlli, tanto conosciamo la storiella: basta che il glisofato sia presente entro i (generosi) limiti fissati da quei ‘gran signori’ signori della Ue, voi scrivete “glifosato zero”: a noi, in questo momento, interessa capire dove finirà questa quantità impressionante di grano duro canadese arrivata ieri: è corretto o noi informare i cittadini siciliani?

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