Olé: a Pozzallo 15 mila tonnellate di grano duro canadese: buon appetito siciliani!

11 agosto 2020

Eh già, perché con 15 mila tonnellate di grano duro canadese c’è da inondare la Sicilia! In questo articolo proviamo a illustrare come i consumatori siciliani debbono rispondere. Riuscita stamattina la manifestazione di protesta di agricoltori e sicilianisti al Porto di Pozzallo 

Prepariamoci a leccarci i baffi, perché nel porto di Pozzallo, oggi, sono arrivate 15 mila tonnellate di grano duro canadese. La nave – così ci hanno detto stamattina – è arrivata dall’Ucraina, ma il grano duro arriva dal Canada. Fresco fresco, nel senso che in Canada pare che ci sia un freddo da morire: quindi questo grano è stato fatto maturare artificialmente, a colpi di glifosato: nulla di nuovo sotto il sole (nostro, non del Canada), perché il grano al glifosato – duro e tenero – in Canada è di casa.

Dobbiamo dire che i protagonisti della manifestazione di protesta organizzata stamattina nel porto di Pozzallo da un folto gruppo di agricoltori e di sicilianisti hanno visto giusto. Una protesta contro l’arrivo di grano estero con con le navi, per la felicità dei siciliani che, andando ad acquistare il pane, o andando in pizzeria, hanno buone possibilità di mettere in pancia i derivati del bel grano canadese…

Nulla di nuovo anche in questo caso: la differenza è che fino a qualche anno fa succedeva e lo sapevano solo gli addetti ai lavori, agricoltori in testa; oggi gli agricoltori siciliani e i sicilianisti sono riusciti a mobilitare un po’ di cittadini e, quanto meno, siamo un po’ più informati. 

Di questo dobbiamo ringraziare i protagonisti ella manifestazione di stamattina a Pozzallo: il Movimento Terra è Vita, Agricoltori Siciliani Riuniti, Noi agricoltori, Comitato di Pozzallo, Altragricoltura, Movimento Riscatto e Silcer (il sindacato della Confederazione italiana dei Liberi Agricoltori), Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, il Movimento Siciliani Liberi, Antudo. C’è stata anche la diretta di lafue PerlaTerra (la web radio tv di Altragricoltura). Queste le sigle che i sono state segnalate.

Sta a noi, a questo punto, decidere cosa fare: o acquistare i derivati del grano da chi ci garantisce che siano preparati con il grano duro siciliano (e non è facile, se è vero che il grano canadese è arrivato anche negli impasti dove non dovrebbe esistere!); oppure meglio preparare in casa il pane e le pizze.

Sulla pasta i nostri lettori sono già informati: evitare la pasta industriale e privilegiare la pasta artigianale; se proprio dovete acquistare la pasta industriale e siete siciliani, beh, acquistate la pasta industriale siciliana; se siete del Sud, acquistate la pasta dalle piccole industrie del Sud; agli amici del Centro Nord Italia consigliamo di acquistare, tramite la rete, la pasta prodotta con il grano del Sud Italia o della Sicilia: e questo non vale anche per i meridionali che vivono nel Nord, ma anche per gli stessi cittadini del Nord Italia.

Tra l’altro – argomento tutt’altro che secondario – con questo mega carico di grano duro canadese i commercianti puntano a far abbassare il prezzo del grano duro siciliano. E qui dovranno essere gli agricoltori siciliani a rispondere: non vendere più il grano e far sapere ai consumatori siciliani che gli stanno facendo mangiare i derivati del grano duro canadese!

Che dire, di altro? Che la manifestazione di protesta c’è stata, anche con una buona partecipazione: far arrivare a Pozzallo oltre cento persone nella settimana di Ferragosto è un grande successo. Ma il grano canadese è arrivato lo stesso. 

La risposta – la risposta che conta – adesso la debbono dare i cittadini siciliani: con intelligenza.

P.s. 1

Ah, dimenticavamo. Dubitiamo che la nave arrivata a Pozzallo abbia le stive con impianto di crio-refrigerazione. Ciò significa che il grano, per viaggiare in nave, è stato con molta probabilità trattato con altre sostanze chimiche: ulteriore ragione per evitare che i derivati di tale grano arrivino sulle vostre tavole.

P.s. 2

Avete notizie dell’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, quello che controlla tutto, e dei solerti controllori del Corpo Forestale della Regione siciliana? Se sì, avvertiteci…   

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