Alluvione del 15 Luglio a Palermo: a pagare debbono essere i responsabili, non tutti i cittadini siciliani!/ SERALE

8 agosto 2020

Com’era prevedibile, il disegno di legge presentato dal centrosinistra all’Ars per risarcire i cittadini di Palermo danneggiati dall’alluvione del 15 Luglio sta scatenando un mezzo viva-Maria. Altri Comuni colpiti dal maltempo chiedono i fondi. Se questo provvedimento verrà approvato da Sala d’Ercole passerà un principio sbagliato. Illustriamo il perché

Come era prevedibile, il milione di euro che l’Assemblea regionale siciliana vorrebbe stanziare per danni provocati dall’alluvione che ha colpito Palermo lo scorso 15 Luglio – iniziativa raffazzonata messa a punto dai parlamentari di centrosinistra nella speranza che nessuno si occupi dei responsabili di questo disastro – rischia di aprire un varco per chissà quante altre rivendicazioni, che diventerebbero legittime.

Infatti, se passa il principio per l’alluvione di Palermo, perché non estendere tale principio ad altri casi?

Scrive in un comunicato il parlamentare regionale di Forza Italia, Tommaso Calderone:

“Ho depositato ieri un disegno di legge a mia firma, che all’origine prevedeva lo stanziamento di un milione di euro per i danni causati dall’alluvione che si è abbattuto in questi giorni a Messina, arrecando tanti disagi, specie nei borghi marinari di Ganzirri e Torre Faro, ma anche in provincia, come a Barcellona, Terme Vigliatore, Castroreale e zone limitrofe. Per tale motivo chiederò di implementare le somme non solo secondo criteri quantitativi ma anche geografici. La provincia messinese infatti non vale meno di Palermo, per la quale sono stati finanziati interventi per l’allagamento del sottopasso del 15 Luglio scorso. Il disegno di legge depositato prevede che per il reperimento delle somme da destinare al Comune di Messina ed ai Comuni coinvolti dalla calamità sia rimodulata la programmazione delle risorse extraregionali relative ai fondi FSC e/o FESR. Qualora non saranno concesse, già da ora prometto battaglia perché non ci sono città di serie A e città di serie B. Siamo tutti siciliani e come tali dobbiamo essere trattati, senza campanilismi”.

Il ragionamento del parlamentare azzurro non fa una grinza.

Che fare? Eliminare il disegno di legge sbagliato e clientelare che riguarda Palermo per non creare il precedente. Sala d’Ercole, semmai, dovrebbe approvare una mozione per impegnare il Governo regionale ad accertare il perché alcuni sottopassaggi della Circonvallazione di Palermo (e altre zone della città) si allagano ogni volta che le piogge sono un po’ sostenute.

In questi casi, gli scenari – per ciò che riguarda la Circonvallazione – sono tre.

Primo scenario: c’è un errore di progettazione dei sottopassaggi.

Secondo scenario: c’è un errore nella realizzazione dei sottopassaggi.

Terzo terzo: non c’è manutenzione.

Individuato il responsabile, ebbene, è lui che deve risarcire i cittadini di Palermo danneggiati, non i siciliani. Perché il disegno di legge per risarcire i cittadini colpiti dai danni, se approvato, scaricherebbe il costo dei risarcimenti su tutti i cittadini siciliani. E questa è un’assurdità!

Sono i responsabili degli allagamenti di Palermo che debbono pagare (non ci sono solo i sottopassaggi della Circonvallazione), non i cittadini siciliani!

 

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