Bellolampo, si stringe il cerchio attorno agli affari (e agli affaristi) della discarica

7 agosto 2020

Tre in manette dalle parti della discarica di Bellolampo. Acchiappati, come si usa dire nella cronaca giudiziaria, “in flagranza di reato”. Il tutto mentre i palermitani si godono la ‘fragranza’ della munnizza abbandonata nelle strade! Finirà ‘sta vergogna!

Dopo la storia dei furti di benzina, la Magistratura di Palermo scoperchia un altro pentolone del binomio RAP spa-Bellolampo. In manette è finito un personaggio dal ruolo non ancora chiarito (lo dovrebbero chiarire i vertici della RAP spa, la società che fa capo al Comune di Palermo che dovrebbe occuparsi della raccolta e smaltimento dei rifiuti e della gestione della discarica di Bellolampo).

Tra tutti gli articoli che abbiamo letto il più completo ci sembra quello di BlogSicilia che riprendiamo:

“E’ stato sorpreso mentre intascava una tangente da cinquemila euro da un imprenditore catanese del settore dei rifiuti che lavorava con la discarica pubblica di Bellolampo a Palermo. In manette è finito in flagranza di reato il Direttore tecnico della discarica di Bellolampo, dipendente della RAP, la società dei rifiuti di Palermo partecipata dal Comune del capoluogo isolano. L’inchiesta è della Dia di Palermo ed è stata coordinata dal II Reparto Investigazioni Giudiziarie, d’intesa con la Procura Distrettuale Antimafia. L’indagine è nelle mani del Procuratore Aggiunto Paolo Guido e dai sostituti, Gianluca De Leo e Claudia Ferrari”.

“Le manette, oltre che per il direttore della discarica – prosegue l’articolo – sono scattate per due imprenditori. Si tratta di Emanuele Gaetano Caruso, 53enne, originario di Paternò nel Catanese, imprenditore con interessi nel settore dei rifiuti; Daniela Pisasale, 45enne di Siracusa, residente a Catania, titolare di diverse società operanti nel campo del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti (rappresentante della Realizzazioni e Montaggi s.r.l. ed amministratore unico della Ecoambiente Italia s.r.l., entrambe con sede a Siracusa) e – Vincenzo Bonanno, 62enne di Palermo, residente a Carini, Direttore Tecnico per la discarica di Bellolampo”.

BlogSicilia dà Bonanno come direttore tecnico, altri giornali parlanop di un alto dirigente.

I protagonisti di questa storia non sapevano di essere sotto osservazione da parte della Giustizia. tant’è vero che sono stati acciuffati mentre l’uno consegnava la ‘bustarella’ all’altro: 5 mila euro in contanti. Gli inquirenti hanno anche perquisito un’autovettura e hanno trovato altri 13 mila e 500 euro. Tutto denaro sequestrato, mentre per gli arrestati l’accusa formulata è di corruzione aggravata. I protagonisti sono già ‘al fresco’, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

A quanto pare questo è solo l’inizio. La stessa DIA conferma che l’operazione fa parte di una più ampia indagine sulla gestione dei rifiuti a Palermo “diretta ad esplorare i concreti interessi della criminalità organizzata di stampo mafioso nel ciclo dei rifiuti”.

E la RAP? Sempre su Blog Sicilia leggiamo di un’imminente conferenza stampa dei vertici dell’Azienda. Che fanno sapere che l’arrestato non è il direttore della discarica.

C’è da rimanere stupiti? Da parte nostra, no. Poco più di due anni fa, grazie all’avvocato Nadia Spallitta, abbiamo scritto il seguente articolo:

Palermo: lo sapevate che la RAP affiderà a soggetti ‘esterni’ lavori da 26 milioni di euro?

E’ molto ‘bello’ assistere a tutto questo mentre Palermo affoga nell’immondizia…

QUI L’ARTICOLO DI BLOG SICILIA

 

 

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