Cateno De Luca all’attacco del Governo nazionale: denuncia pronta se la struttura non sarà demolita”

19 luglio 2020

Il primo cittadino di Messina, in un comunicato ufficiale, invita il Governo nazionale a rispettare la sua ordinanza che prevede la chiusura dell’Hotspot cittadino entro il 25 Luglio. “Nel mio territorio rappresento la massima autorità amministrativa e sanitaria e ciò vale anche per i soggetti che dimorano temporaneamente presso l’Hotspot. Esigo di conseguenza che si rispetti quanto disposto” 

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, tira dritto. Ha già inviato alla Prefettura lo schema dell’ordinanza con la quale ha deciso di chiudere l’Hotspot cittadino di Bisconte. Di fatto il primo cittadino sta avvertendo il Governo nazionale (per la cronaca, le Prefetture fanno capo al Ministero degli Interni. Non usa mezzi termini De Luca:

“Il Prefetto prende tempo? Vado avanti e firmo l’ordinanza di chiusura. Denuncerò il Ministro Lamorgese per omissione e abuso se la struttura non sarà demolita”.

L’avvertimento è al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, con la quale il sindaco della Città dello Stretto si è già scontrato nei giorni dell’emergenza Coronavirus, quando con un’ordinanza ha provato a mettere un po’ di ordine sullo Stretto, quando in Sicilia si catapultavano in tanti.

In quell’occasione De Luca, in verità, pur avendo ragione nel merito (il caos sullo Stretto era stato denunciato anche dal sindacato ORSA come potete leggere negli allegati di questo articolo), aveva usato toni un po’ troppo accesi. La Ministra Lamorgese, dopo aver chiesto un parere al Consiglio di Stato, ha annullato l’ordinanza con la motivazione che il Comune non aveva titolo per intervenire.

(Questo parere è molto importante, perché sull’istituzione delle zone rosse per bloccare diffusione del Coronavirus in Lombardia, non si capisce se a istituirle dovrebbe essere lo Stato o la Regione: se il Comune di Messina non può intervenire sulle questioni legate alla tutela della salute pubblica, le Regioni non dovrebbero avere il potere per istituire le zone rosse). 

Chiusa questa parentesi, da quello che si capisce il Governo nazionale è in difficoltà e prende tempo.

“Non avendo ricevuto altre notizie in merito – dice il sindaco De Luca in un comunicato – ho provveduto qualche ora fa all’adozione e pubblicazione dell’ordinanza n. 220 del 18/07/2020, con la quale tutelo la mia comunità. L’Hotspot di Bisconte è collocato nel posto sbagliato, oltre a essere abusivo ed a rappresentare un pericolo per la pubblica e privata incolumità. Se dopo il termine previsto dall’ordinanza per la demolizione di tale obbrobrio nulla cambierà – insiste il primo cittadino di Messina – denuncerò tutti per omissione e abuso, dal Ministro Lamorgese a scendere”.

“Tale decisione – prosegue De Luca – giunta a seguito dei fatti di qualche giorno fa, in cui diversi migranti, sfuggendo al controllo delle autorità hanno fatto perdere le proprie tracce, oltre a fissare un termine ultimo di 5 giorni per la dismissione dell’Hotspot, ordina alle Autorità amministrative competenti di dare esecuzione all’ordinanza. Inoltre, impone ai Dipartimenti comunali di procedere alle verifiche sull’abusivismo della struttura in questione, la quale è priva della conformità urbanistica necessaria”.

In effetti, un Hotspot, nel centro dei una città, per giunta abusivo non è proprio una cosa da nulla. Anche perché, proprio in questi giorni, in Assemblea regionale siciliana si discute della solita legge di sanatoria edilizia che compare in ogni legislatura a partire dal 1991.

Insomma: quello di Messina è un cattivo esempio: e siamo stupiti come mai i difensori dell’ambiente (per esempio ambientalisti e grillini, molto critici sulla sanatoria edilizia in discussione nel Parlamento siciliano) non trovino nulla da dire!

“L’ordinanza entrerà in vigore alle ore 00.01 del 25 luglio prossimo – conclude il primo cittadino di Messina. – La mancata osservanza degli obblighi, comporterà le conseguenze sanzionatorie previste dall’art. 650 del Codice Penale, se il fatto non costituisce addirittura reati più gravi. Io nel mio territorio rappresento la massima autorità amministrativa e sanitaria e ciò vale anche per i soggetti che dimorano temporaneamente presso l’Hotspot. Esigo di conseguenza che si rispetti quanto disposto”.

L’abbiamo detto e lo ribadiamo: De Luca noi lo conosciamo, non è una di ‘muso dolce’: è preparato e quando si mette in testa una cosa la porta fino in fondo.

Foto tratta da Il Messaggero

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