I danni della pioggia ai cittadini di Palermo: non è che alla fine pagheranno i siciliani?

17 luglio 2020

Ce lo chiediamo perché ieri il gruppo parlamentare del PD all’Ars ha presentato un “disegno di legge urgente” per risarcire i cittadini che hanno subito danni. Prima di caricare sulle spalle dei siciliani anche questi costi non sarebbe opportuno accertare eventuali responsabilità? Il post del professore Marco Trapanese  

I danni provocati dall’alluvione che ha colpito Palermo due giorni fa sono stati tanti: ai titolari di esercizi commerciali e alle automobili. E già si discute di chi dovrà pagare questi danni. A nostro avviso – almeno per le strade cittadine – con riferimento soprattutto ai sottopassaggi della Circonvallazione – non è difficile individuare i responsabili, dal momento che non è la prima volta che questi fatti accadono.

La pioggia di due giorni fa è stata più violenta rispetto alle piogge degli anni precedenti. Ma anche negli anni procedenti i danni erano stati tanti e non era difficile prevenirli, magari con una migliore manutenzione delle strade.

Sulla vicenda, ieri, è intervenuta Federconsumatori Sicilia: insomma, la battaglia legale per risarcire chi ha subito danni è iniziata. 

Se dobbiamo essere sinceri restiamo un po’ perplessi per la mossa del gruppo parlamentare del PD in Assemblea regionale siciliana, sintetizzate in un post su Facebook dal deputato Giuseppe Lupo:

“Questa mattina ho visitato i luoghi più colpiti dal nubifragio che si è abbattuto ieri su Palermo (l’altro ieri per chi legge ndr). Una situazione impressionante di cui tutti abbiamo visto le immagini. È difficile credere che un evento meteorologico del genere non fosse prevedibile. Ho presentato, insieme ai colleghi del PD, un’interpellanza parlamentare per sapere se la Regione ha diramato per tempo l’allerta meteo e un disegno di legge urgente per risarcire cittadini e attività produttive per i danni subiti.
È necessario che le istituzioni, ai diversi livelli, realizzino gli interventi necessari per prevenire il ripetersi di situazioni simili. La tutela dell’ambiente è sempre più vitale per il nostro futuro!”.

Passi l’interpellanza per l’allerta meteo, ma risulta invece incomprensibile, almeno in questa fase, il disegno di legge per caricare sulle spalle dei contribuenti siciliani i danni provocati dal temporale, che sono in parte dovuti alla ‘cementificazione’ di Palermo (come ha illustrato ieri il docente universitario di Ecologia, Silvano Riggio) e, in parte, all’incuria.

A nostro modesto avviso, il Parlamento siciliano, in questa storia dei danni subiti da tanti cittadini palermitani – che sono ingenti – non dovrebbe intervenire con una legge, almeno fino a quando non verranno accertate le responsabilità (che in parte sono già chiare).

E a proposito della pioggia torrenziale di Palermo abbiamo letto un interessante posto del professore Marco Trapanese, docente presso la facoltà di Ingegneria del capoluogo siciliano. Trapanese non sembra molto d’accordo su come il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha definito quanto accaduto due giorni fa. Orlando ha parlato di “evento secolare”: definizione che Trapanese smonta:

“L’evento secolare che richiama Orlando in queste ore è un evento naturale che avviene in media una volta ogni cento anni. E’ un evento che sulla scala dei tempi umani è raro. Le foto che ho messo illustrano gli eventi ‘secolari’ del 2017. 2018, 2019. Avrei potuto dare immagini degli eventi ‘secolari’ di ogni singolo anno dell’amministrazione Orlando. Orlando invoca l’evento secolare, perché sa che così può invocare davanti ai giudici penali la causa di forza maggiore e così né lui, né la sua giunta sono perseguibili. E già la macchina dell’evento secolare si è messa in moto, autorevoli opinioni hanno confermato già l’ipotesi mentre pioveva. Ma siamo sicuri che queste persone non siano in conflitto di interessi? Siamo sicuri che le istituzioni tecniche che potrebbero dire autorevolmente la propria non sono in conflitto di interessi?”.

“Ma anche se fosse un evento secolare quello di ieri (l’altro ieri per chi legge ndr) a Palermo – prosegue Trapanese – rimangono alcune domande:
1) Perché gli eventi secolari a Palermo si ripetono ogni anno?
2) La pulizia delle caditoie è un evento secolare a Palermo?
3) L’AMAP come spende i soldi che riceve dal Comune?
4) Ci sono errori di progettazione nei sottopassi?
5) Le pompe di sollevamento esistono? Funzionano? Sono manutenute?”.

“Una sommessa considerazione – conclude il docente universitario -: se negli eventi secolari degli anni passati ci fosse stata una indagine oggi forse non ci sarebbe stato il disastro a cui abbiamo assistito. Smettiamo di proteggerlo, credo sia venuto il momento di chiarire. Tutto”.

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