La tragedia di Palermo: responsabilità chiare, il pericolo è noto da tempo/ MATTINALE 482

16 luglio 2020

E’ inutile girarci attorno: Palermo è amministrata malissimo. Gli interessi dei cittadini non sono al centro della politica comunale. Gli allagamenti nei sottopassaggi della Circonvallazione sono noti da tempo. E sono diventati sempre più pericolosi nell’ultimo decennio. Ma non è stato fatto nulla, rinviando l’appuntamento con la tragedia. Che è arrivata

Mentre si cercano ancora i corpi di un uomo e di una donna – con la speranza che non sia morto nessuno (ma se fossero vivi non sarebbero già accanto ai figli?) – si parla poco, o non si parla affatto, di uno scenario che è sotto gli occhi di tutti: e cioè di alcuni tratti della città di Palermo che si allagano ogni volta che la pioggia raggiunge un’intensità media. La pioggia di ieri è stata particolarmente intensa, certo: ma il vero problema non è la pioggia, ma di chi non si è preso cura di queste strade.

E’ inutile che al Comune di Palermo – davanti a due probabili morti e a uno spettacolo tremendo – facciano finta di non capire: in questa storia, a parte la tragedia, non c’è niente di nuovo, non c’è niente in più di quello che si sapeva e non c’è niente da capire.

Palermo è una città in buona parte abbandonata: le strade di Palermo sono abbandonate, i sottopassaggi della Circonvallazione si allagano da sempre e, negli ultimi anni, si allagano con maggiore frequenza. Tutti i palermitani sanno cosa succede nei sottopassaggi della Circonvallazione quando piove a dirotto.

La verità è che i possibili danni della pioggia non sono mai stati la priorità del Comune di Palermo.

Le priorità, a Palermo, questo non finiremo mai di scriverlo, sono i grandi appalti in generale e gli appalti ferroviari in particolare. La città è assediata da lavori pubblici eterni. I grandi appalti, a palermo, hanno la priorità su tutto.

La vera unità di misura della Palermo di oggi è il denaro.

In particolare, il fiume di denaro pubblico che, a partire dal 2014, è stato tolto alla collettività siciliana (leggere  tagli operati dal Governo nazionale di Matteo Renzi alla Regione siciliana, alle Province e ai Comuni) e che è stato poi restituito, in minima parte, per garantire grandi appalti sui cui pesano tante ombre.

Che Palermo sia diventata una città di appalti & affari è storia nota. O dobbiamo dimenticare quello che è successo a fine Febbraio, quando l’emergenza Coronavirus era già alle porte. Signori, a Palermo è stato arrestato il presidente della Commissione Urbanistica del Comune (arresti domiciliari). Si tratta di un esponente del PD. E con lui sono stati arrestati – sempre agli arresti domiciliari – altri esponenti politici, burocrati del Comune e qualche imprenditore.

Politici, burocrati, imprenditori. Non crediamo che al Comune di Palermo, quando è esploso questo scandalo, si stavano arrovellando su come mettere in sicurezza i sottopassaggi della Circonvallazione o la via Imera, altro luogo dove gli allagamenti sono frequenti (e dove, per intervenire, sembra che si attenda una tragedia).

Anzi, di questi arresti non abbiamo mai registrato una dichiarazione del sindaco e degli esponenti del PD di Palermo. O dei renziani. Nessuna spiegazione. Nulla di nulla.

E’ inutile che ci giriamo attorno: la città gestita dall’attuale amministrazione comunale è un disastro.

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, chiama in causa la responsabilità degli amministratori. Ha ragione. Ma appunto perché ha ragione dovrebbe spiegare ai cittadini perché la sua Giunta, poco più di un mese fa, ha stanziato 120 milioni di euro per realizzare a Palermo parcheggi che definire allucinanti è poco!

Al presidente Musumeci e all’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, chiediamo: la priorità, a Palermo, sono le strade che cadono a pezzi e l’immondizia che assedia le stesse strade e i marciapiedi o i parcheggi? Perché Musumeci e Falcone non spiegano il motivo per il quale hanno stanziato 120 milioni di euro per i parcheggi?

Con 120 milioni di euro tutte le strade di Palermo sarebbero oggi sistemate, a cominciare dai sottopassaggi della Circonvallazione. Invece abbiamo in programma i mega parcheggi e le scene incredibili nei sottopassaggi della Circonvallazione, con le persone che lasciano le automobili e fuggono terrorizzati a nuoto!

In quale città del mondo si fugge a nuoto dalle strade quando piove? 

Il presidente Musumeci e l’assessore Falcone devono spiegare perché, in tutta la Sicilia, hanno finanziato – e gliene va dato il merito – interventi a tutela dell’ambiente, mentre a Palermo hanno stanziato 120 milioni di euro per i parcheggi. Presidente Musumeci, assessore Falcone: sono queste le ‘priorità’ di Palermo?

Lo ribadiamo ancora una volta: gli allagamenti a Palermo sono noti da tempo. La politica cittadina sa benissimo che cosa succede in città quando piove. E lo sa anche la politica regionale. Se non altro perché la sede del Governo regionale e del Parlamento siciliano è a Palermo.

Ma la sicurezza dei cittadini di Palermo non è la priorità.

Palermo – lo scriviamo ancora una volta – è la città piena di immondizia dove si continuano a chiudere le strade per fare posto ai grandi appalti.

Palermo è una città oscura: è la città del trasloco dei locali della Commissione Urbanistica disposta dopo i citati arresti del suo ex presidente e di altri personaggi.

Palermo è la città dove non si pubblicano i verbali (denuncia del 30 Giugno scorso dei consiglieri comunali Giulia Argiroffi e Ugo Forello: 16 giorni fa le cose stavano così, oggi non sappiamo).

Palermo è la città dove si tagliano gli alberi.

Palermo è la città dove sono spuntare oltre 50 antenne del 5G cinese.

A Palermo le priorità sono tante: ma tra queste priorità, come già ricordato, non ci sono le strade che si allagano.

Palermo è la città dove i cittadini servono solo per pagare tasse, imposte, autovelox, ZTL: è la città dove la ZTL non ha impoverito i commercianti: perché Palermo è la città dove l’amministrazione comunale ha sempre ragione…

Che fare? A nostro avviso, gli attuali amministratori comunali dovrebbero prendere atto dei propri errori. A cominciare dalla gestione approssimativa e raffazzonata delle strade. Non sapevano che i sottopassaggi della Circonvallazione si allagano? E come possono non saperlo se succede ogni volta che piove?

La pioggia, questa volta, è stata intensa, la più intensa degli ultimi 300 anni o giù di lì? E questo giustifica quello che è successo? Giustifica il terrore di tante persone in una delle strade più frequentate della città? Giustifica le due persone delle quali non si trovano i corpi? (noi, ovviamente, ci auguriamo che l’uomo e la donna siano ancora vivi).

Noi crediamo che Palermo abbia bisogno di una svolta seria. Una nuova amministrazione comunale che si occupi dei cittadini e non dei grandi appalti.

La politica di Palermo deve recuperare il senso civico. Giustificare quanto avvenuto ieri chiamando in causa la violenza di un temporale aggrava e non assolve i responsabili dell’incuria. 

In questa storia ci sarà un’inchiesta della magistratura. Ma per capire quello che si deve fare sono già più che sufficienti gli elementi a nostra disposizione. C’è una responsabilità politica che è chiarissima e che non ha bisogno di attendere alcunché.

Noi ci auguriamo che il sindaco in persona capisca che c’è un tempo per tutto e per tutti. Leoluca Orlando ha cominciato a fare il sindaco nel 1985. Trentacinque anni dopo la sua gestione della città non sta brillando. Anzi. Ne prenda atto. Eviti a Palermo e ai suoi cittadini altre sofferenze.

A Palermo serve un’amministrazione comunale che si occupi dei cittadini, che faccia gli interessi dei cittadini. Va recuperato il senso della città. Servono forze giovani e non la vecchia politica del PD, dei renziani e di Orlando. Basta con questi personaggi. E’ tempo di cambiare.

Foto tratta da Tp24.it

 

 

 

 

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