Una città allo sbando/ A Palermo non si salvano nemmeno i pesci di Villa Sperlinga

7 luglio 2020

Lo sfascio di Palermo non ha risparmiato i pesci di Villa Sperlinga. Sarebbe bastata un po’ di attenzione verso esseri viventi: invece, nulla. Così viene amministrato il capoluogo della Sicilia. Che tristezza!

Nello sfascio ormai pressoché totale di Palermo non si salvano nemmeno i pesci di Villa Sperlinga. In una città che cade a pezzi, dove ci si occupa solo degli appalti ferroviari, figuriamoci se gli amministratori della cosa pubblica possono perdere tempo per andare dietro ai pesci. Non scherziamo!

E, in effetti, cosa si può pretendere da amministratori che hanno trasformato la fontana di via Generale Magliocco in una palude con gli scarafaggi? I pesci di Villa Sperlinga potevano fare una fine migliore?

Sulla rete va un video dove si assiste alla raccolta dei pesci rossi infilati dentro una tinozza. Sono stati messi lì perché bisognava effettuare gli interventi di manutenzione. Caldo, poca acqua: e i pesci sono morti.

Era la loro vita: la vita di questi pesci. Ma questi non sono discorsi da fare in una città come Palermo. Questo è il grado di sensibilità: e questo – soprattutto – è il modo di amministrare la cosa pubblica.

La gente che ha assistito a questa scena, a un certo punto, ha chiamato i Vigili del Fuoco. Intervento tempestivo è inutile, perché i pesci erano morti.

E’ veramente triste assistere al degrado crescente di Palermo. Piazza Politeama chiusa per eterni appalti ferroviari. Via Ruggero Settimo chiusa per appalti ferroviari. Via Emerico Amari chiusa per appalti ferroviari. A poche centinaia di metri dagli appalti ferroviari-portuali ci sono i lavori del collettore fognario: altro delirio, altro abbandono.

Sull’immondizia che giace nelle strade ormai non commentiamo più. E non commentiamo più nemmeno le tante discariche sparse per la città.

Così come non commentiamo più il porticciolo di Sant’Erasmo mezzo malandato a meno di un anno dei lavori di restauro.

Così come non commentiamo più le migliaia di alberi tagliati.

Così come non commentiamo più le oltre 50 antenne del 5G.

Così come non commentiamo il Tram che perde una barca di soldi per servire pochissimi cittadini.

Così come non commentiamo quello che succede al cimitero.

Così come non commentiamo le luminarie da ‘Land Art’ rivisitate e corrette della Cattedrale e di Porta Nuova.

Così come non siamo stupiti di quello che è successo alla Commissione Urbanistica del Comune  di Palermo presieduta dal PD, un partito che è una garanzia…

Ieri Il Sole 24 Ore, stilando la speciale classifica dei sindaci delle 105 città italiane capoluoghi di provincia ha piazzato il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, all’ultimo posto, insieme con la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Noi siamo rimasti stupiti e anche dispiaciuti per Virginia Raggi, che non merita il trattamento che le è stato riservato. Ma non siamo rimasti stupiti per l’ultimo posto di Orlando.

Al sindaco Orlando, al PD e a Forza Italia di Gianfranco Miccichè chiediamo: quand’è che ve ne andate? Vi rendete conto che state fallendo su tutta la linea?

E alle autorità chiediamo: quand’è che a Palermo potremo avere elezioni comunali normali, con lo spoglio delle schede che duri due giorni e non un mese?

Foto tratta da MondoPalermo

 

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