Sant’Agata di Militello: lo scontro tra Comune e ATO 1 Messina. L’interrogazione che fa tremare la politica

28 maggio 2020

In questa storia – dove il Comune di Sant’Agata di Militello rischia il dissesto finanziario – arriva un’interrogazione al sindaco, firmata dalle opposizioni, che non solo ricostruisce la vicenda, ma annuncia anche possibili scenari di crisi. Il testo integrale dell’atto ispettivo

di Teresa Frusteri

L’ATO Messina 1 ottiene dal Tribunale di Palermo un decreto ingiuntivo contro il Comune di Sant’Agata Militello per un credito vantato di oltre 7 milioni e 500 mila euro. La notifica è avvenuta più di una settimana fa, ma se la notizia non fosse stata diffusa dal nostro blog e dalle testate giornalistiche Nebrodi news e I Nuovi Vespri non avremmo saputo molto su questa storia.

Tra l’altro, questo debito non risulta nel piano di riequilibrio attualmente al vaglio della magistratura contabile. Perché? Certo è che il Comune di Sant’Agata Militello, in queste condizioni, rischia il dissesto finanziario.

Non è di nessun conforto la dichiarazione dell’assessore comunale al bilancio, Antonio Scurria, il quale ha detto più volte che faranno opposizione al decreto e tenteranno di recuperare la somma di 1 milione e 200 mila euro che l’ATO deve al Comune. Ma anche recuperando tale somma il Comune resta sempre a rischio dissesto.

Intanto i consiglieri di minoranza Nunziatina Starvaggi, Carmelo Sottile, Melinda Recupero e Monica Brancatelli hanno presentato un’interrogazione che riportiamo integralmente:

“Premesso
Che il Comune di Sant’Agata attualmente opera in situazione di pre-dissesto, in quanto ha “scelto” di fare ricorso allo strumento straordinario del piano di riequilibrio pluriennale (in fase di attuazione) per poter adempiere alla massa di debiti certi fuori bilancio ammontanti a circa 4/5 milioni di euro, per quanto a parere dei sottoscritti e del Segretario Generale il Comune non rischiasse il dissesto;
che ancora oggi non risulta chiaro a che punto sia l’iter in corso, non essendo stato possibile acquisire la corrispondenza con il Ministero e la Cassa depositi e prestiti;
che nei giorni scorsi si è venuti a conoscenza, tramite blog di informazione locali, della notifica di un Decreto ingiuntivo, con cui l’ATO 1 ingiunge al Comune di Sant’Agata di Militello il pagamento di € 7.548.403, oltre accessori;
che sulle poste contabili comunicate in sede di piano di riequilibrio non risultano inseriti debiti con l’ATO Me 1, nonostante secondo il bilancio di tale Ente risulti un credito nei confronti del Comune di Sant’Agata (come risulta dalla corrispondenza tra ATO ME 1 ed il Comune);
che tale debito, per quanto controverso, una volta avviata la procedura di riequilibrio, sarebbe dovuto/potuto essere inserito nel piano, atteso che la ricognizione dei debiti in sede di predisposizione del piano di riequilibrio non ricomprende solo i debiti portati da titolo esecutivo, infatti l’art. 243 bis del TUEL (che regolamenta il piano di riequilibrio pluriennale) prevede che, ai fini della predisposizione del piano, l’ente è tenuto ad effettuare una ricognizione di tutti i debiti riconoscibili ai sensi dell’art. 194 TUEL e finanche i debiti potenziali, come previsto dalla normativa in materia.

Considerato
che nel corso della seduta consigliare del 30.10.2018 (in cui è stato discusso ed approvato il bilancio di previsione 2018-2021) è emerso che dal Bilancio Ato 1 risultavano debiti nei confronti dell’Ente;
che la ragioniera dott.ssa Smeriglia, in risposta alla specifica domanda su eventuali debiti del Comune nei confronti dell’Ato, ha richiamato la deliberazione 151 del 5 dicembre 2014, nella quale risulta essere stata operata dagli uffici una ricognizione dei rapporti tra il Comune e l’Ato 1;
che nella predetta delibera si fa riferimento alla Nota prot. N. 33130 del 25 novembre 2014, con la quale la Società ATO Me 1 in liquidazione afferma che dalle scritture contabili dell’ATO emergerebbero dei crediti nei confronti del Comune, alcuni compensabili da parte del Comune per reciproci crediti, certi, liquidi (per i quali si proponeva una compensazione, non ancora attuata), ed un’ulteriore partita debitoria (inserita solo nel Bilancio dell’ATO) per la compartecipazione ai costi di servizi gestione per gli anni 2005, 2006, 2007 e 2008, c.d. “sottofatturazione”, per i quali, mancando un idoneo atto deliberativo, non risultavano inseriti nel bilancio comunale, e pertanto, in considerazione della complessità della situazione, non potevano essere oggetto di compensazione in quanto non avevano i requisiti della certezza e dell’esigibilità;
che i predetti presunti crediti per la c.d. “sottofatturazione”, rivendicati dall’ATO nei confronti del Comune, sono riferibili alla gestione 2003 – 2012, durante l’amministrazione Mancuso, con il Comune di Sant’Agata nel ruolo di Comune capofila e con il numero maggiore di azioni, avendo partecipato alla sottoscrizione dell’aumento di capitale necessario ad accedere al fondo di rotazione.

Ritenuto
che, verosimilmente, il decreto ingiuntivo notificato nei giorni scorsi con cui l’ATO 1 ingiunge al Comune di Sant’Agata di Militello il pagamento di € 7.548.403, dovrebbe riferirsi, in buona parte, alle c.d. “sottofatturazioni” relative agli anni 2005, 2006, 2007 e 2008;

che, in ragione del predetto del decreto ingiuntivo, il Comune potrebbe anche rischiare il dissesto finanziario;

che, pertanto, con la massima urgenza bisogna fare chiarezza ed accertare se il credito che l’ATO rivendica sia o meno dovuto e quali iniziative l’amministrazione intende adottare per la tutela del Comune e dei cittadini.

Tutto ciò premesso e considerato e ritenuto

Si propone

Al Consiglio comunale di approvare la presente mozione che impegna il Sindaco e l’amministrazione comunale a rendere partecipi i consiglieri comunali dello stato del procedimento relativo al piano di riequilibrio e del contenzioso con l’ATO ME 1, fornendo ogni documentazione ed informazione al riguardo, anche in ordine alle iniziative da intraprendere.

Si chiede inoltre di inserire la stessa all’O.d.G. del primo Consiglio comunale utile.
La presente mozione presenta i caratteri dell’urgenza, e pertanto, si formula espressa richiesta di convocazione del Consiglio comunque non oltre i termini previsti dal Regolamento Comunale”.

Oggi apprendiamo da una dichiarazione dell’assessore al Bilancio di Sant’Agata Militello, Antonio Scurria,​ che l’amministrazione comunale ha intenzione di opporsi al decreto ingiuntivo dell’ATO ME 1, per un ammontare di 7.548.405, 02 euro, facendo ricorso al Tribunale delle Imprese di Palermo. Niente farebbe più piacere ai cittadini di Sant’Agata, preoccupati da questa ennesima tegola che è caduta sulle loro teste, che l’amministrazione portasse avanti tale tesi e che riuscisse a vincere la causa. Ma abbiamo più di un dubbio in proposito.

Ricordiamo che il decreto ingiuntivo è stato firmato da un magistrato della Repubblica italiana, che svolge il suo ruolo presso il Tribunale di Palermo in una sezione specializzata in tributi. Se l’ATO non avesse avuto titolo il decreto non si sarebbe materializzato.

Ci chiediamo: la Corte dei Conti è informata su quanto è accaduto al Comune di Sant’Agata di Militello? Come già ricordato, il Comune ha annunciato il recupero di un credito pari a un milione e 200 mila euro. All’annuncio stanno seguendo fatti e atti concreti?

Altra domanda: che ne sarà degli altri 6 milioni e 300 mila euro circa che il Comune dovrebbe pagare in ogni caso all’ ATO​ in virtù del decreto ingiuntivo?

Concludendo: ci sarà o no un piano di riequilibrio completo? Perché in questa storia, a parte profili che non competono certo a noi, c’è il rischio di dissesto finanziario: eventualità che, invece, riguarda tutti i cittadini di Sant’Agata di Militello.

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