L’intrigato ‘caso’ del Decreto ingiuntivo che ha seminato lo scompiglio a Sant’Agata di Militello

25 maggio 2020

Sulla vicenda è intervenuto con un articolo piuttosto ‘pepato’ il giornale on line Nebrodi news. Noi riprendiamo l’articolo sia perché è interessante, sia perché valorizza il lavoro svolto dal blog d’informazione Vox Populi della brava Teresa Frusteri

Su Nebrodi News leggiamo un articolo su una vicenda della quale ci siamo occupati nei giorni scorsi: il Decreto ingiuntivo ottenuto dall’ATO Messina 1 contro il Comune di Sant’Agata di Militello. Lo riprendiamo volentieri perché nell’articolo si dà il giusto risalto all’articolo di Vox Populi, blog d’informazione della brava Teresa Frusteri che ha lanciato la notizia.

“Tiene banco a Sant’Agata di Militello – leggiamo su Nebrodi news – la questione relativa al decreto ingiuntivo a firma del giudice del Tribunale di Palermo, sezione civile specializzata in materia d’impresa, che intima al Comune il pagamento dei crediti, vantati dall’ATO Me 1 SPA in liquidazione, per un importo di 7.548.403,02 euro, oltre interessi moratori dalle singole scadenze e spese liquidate in 4.792,00 euro. La sentenza, a firma del Giudice Andrea Illuminati, era stata notificata all’Ente circa una settimana fa ma, stranamente, nessuno ha reso pubblica la cosa. Se non fosse stato per il blog Vox Populi e per la nostra testata giornalistica, nessuno avrebbe saputo nulla. Né cittadini, né tantomeno i consiglieri comunali, molti dei quali erano all’oscuro di tutto”.

Apprendiamo così che il Consiglio comunale di Sant’Agata di Militello non era molto informato sulla vicenda.

“Eppure la questione è importante – leggiamo sempre nell’articolo di Nebrodi news -. Il Comune di Sant’Agata rischia seriamente il dissesto finanziario, ma nessuno ne parla. A nessuno viene in mente che forse i cittadini dovevano essere informati, considerato che un eventuale, possibile default dell’Ente produce effetti sul piano sociale. Nemmeno i giornali sempre ben informati, quelli che, si dice in giro, pare siano vicini all’Amministrazione Mancuso, scrivono nulla della questione. Non lo sapevano? Può darsi. Come può anche darsi che sapevano ma stavano al gioco dell’Amministrazione comunale la quale, secondo la nostra impressione, avrebbe voluto tenere nascosto, il più possibile, la faccenda. Ma questa è solo un’impressione. La nostra”.

Ci chiediamo come sia possibile in un Comune di oltre 12 mila abitanti che una notizia così importante non abbia suscitato interesse, soprattutto da parte dei cittadini.

Nebrodi news si interroga sul perché una notizia così importante sia rimasta un po’ in ombra:

“Forse avranno nascosto la cosa perché avevano qualche altra idea in mente? O magari perché non volevano che venisse fuori il fatto che il presunto debito dell’ATO, nonostante fosse loro noto, non era stato inserito nel piano di riequilibrio sottoposto all’esame della Corte dei Conti come, dalle informazioni in nostro possesso, era stato segnalato dalla minoranza consiliare in fase di approvazione del Bilancio di previsione? Noi non lo sappiamo. Non lo sappiamo e non lo sapremo mai. Come non sappiamo e non sapremo mai come il Comune di Sant’Agata sia riuscito ad indebitarsi per 7 milioni e mezzo e se ci sono eventuali responsabilità da parte di chi, politicamente, dal 2004 al 2013 ha amministrato la Città e gestito i rapporti con la Società d’ambito”.

“Non lo sapremo – prosegue l’articolo – tranne che la magistratura ordinaria e contabile non intendano fare, seriamente, luce sulla questione.Quello che sappiamo è quanto abbiamo appreso dal comunicato stampa divulgato dell’assessore al bilancio Antonio Scurria: ‘Le richieste della società Ato Messina 1 appaiono pretestuose e palesemente infondate’ in cui l’assessore annuncia opposizione alle richieste creditorie avanzate. Dichiarazioni che Scurria non avrebbe certo reso se non fosse stato costretto dalle circostanze: per via delle notizie divulgate dalla stampa”.

Alle affermazioni di Scurria, assessore della giunta comunale Mancuso (Bruno Mancuso, sindaco di Sant’Agata di Militello ndr), replica sul proprio profilo Facebook, Giuseppe Puleo, consigliere di minoranza del PD, che accusa Scurria di “minimizzare un fatto molto insidioso per il nostro Comune, già in pre-dissesto”.

Puleo ricorda le assunzioni – in verità comuni a tutti gli ATO idrici della Sicilia:

“Forse – scrive – era il caso di controllare allora la gestione! Sant’Agata era il Comune capo fila, si fregiava di questo e si contendeva il potere gestionale, facendo incetta di azioni quando c’è stato l’aumento di capitale. Ma come è possibile che non si riesce ad avere un minimo di contegno e nessuna onesta’ intellettuale? Ma potrebbe cambiare il vento e caparbietà e giustizia potrebbero avere la meglio”.

La nostra sensazione è che Teresa Frusteri abbia aperto un filone che, in un futuro non lontano, potrebbe avere un seguito.

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI NEBRODI NEWS 

Foto tratta da Nebrodi news

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