Report svela i retroscena su Coronavirus e OMS: con informazioni più tempestive si sarebbero evitati migliaia di morti!

12 maggio 2020

Di fatto, quello che viene fuori dalla puntata di ieri sera che Report ha dedicato a COVID-19 o Coronavirus e all’OMS è che, per questioni di potere e di denaro, le informazioni sulla pandemia sono state carenti e tardive. Cosa, questa, che ha provocato danni enormi a tanti Paesi del mondo. Corrette le accuse di Trump alla Cina. La corsa al vaccino destinata a diventare non un mezzo per salvare la vita delle persone, ma uno strumento di geopolitica (e di arricchimento). Lo squallore governa il mondo 

Taiwan si è salvata dal Coronavirus perché non ha ascoltato le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questa è una delle tante conclusioni a cui si giunge dopo aver ascoltato, ieri sera, la puntata di Report, la trasmissione d’inchiesta di RAI 3.

Nel giornalismo ci possono essere fatti oggettivi e fatti opinabili. Nella puntata di Report di ieri sera ci sono fatti oggettivi e fatti opinabili. Ma sono i primi ad essere  sconvolgenti. Sui secondi ognuno potrà farsi la propria opinione.

Nel complesso, va detto che è una puntata interessantissima, dove i fatti oggettivi sono molto rilevanti. 

Cominciamo con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha sospeso i finanziamenti all’Organizzazione mondiale della sanità. Fino a prima della trasmissione di ieri sera si poteva dare o no ragione al capo dell’amministrazione americana (l’ammettiamo: noi gli davamo torto).

Da ieri sera in poi, anche se a noi Trump non fa molta simpatia, dobbiamo ammettere che ha ragione da vendere. 

E’ inutile girarci attorno: con la forza dei fatti oggettivi è stato dimostrato che l’OMS – che lo ricordiamo è un’Agenzia che fa capo alle Nazioni Unite (ONU) – lungi dal tutelare gli interessi del nostro Pianeta, in questa vicenda del Coronavirus ha tutelato gli interessi della Cina, stringendo anche rapporti non molto chiari con il miliardario Bill Gates.  

Trump, ormai da tempo, dice che OMS e Cina hanno nascosto informazioni preziose che avrebbero contribuito a fermare la diffusione di SARS-COV-2. E avrebbe consentito – aggiungiamo noi – a salvare migliaia e migliaia di vite umane. Ebbene, quello che abbiamo ascoltato e visto ieri sera dà ragione al presidente USA.

Inquietante la figura di Tedros Adhanom Ghebreyesus, ex ministro della Salute del governo dell’Etiopia, e oggi direttore dell’OMS legato a doppio filo al learde della Cina, Xi Jin Ping.

Dalla puntata di Report Tedros Adhanom Ghebreyesus ne esce malissimo.

Prima che l’OMS abbia ispezionato la Cina, Tedros tesse l’elogio del governo cinese, così, a scatola chiusa. Passano 18 giorni prima che arrivi la prima ispezione sul campo. Sembra incredibile, ma è così.

C’è anche un’intervista a Nicoletta Dentico, di Health Innovation in practice, secondo la quale i governi non hanno interesse a dichiarare un’epidemia in casa propria.

Ci sono anche i legami, molto stretti, tra Tedros Adhanom Ghebreyesus e la Cina. L’attuale direttore dell’OMS è un esponente del TPLF, il fronte popolare di liberazione del Tigré. Su di lui pesano i dubbi su possibili episodi di corruzione. Ma è importante sottolineare che è stato proprio lui ad aver aperto le porte alla Cina, che – è noto – ha effettuato in questi anni investimenti importanti in Africa. Nulla di male, per carità: ha fatto quello che non hanno fatto altri Paesi del mondo.

Ci sono, però, alcuni aspetti chiariti da Report, come le “Clausole collaterali”: se la Cina, dopo aver investito i propri soldi, non rientra dagli investimenti che ha effettuato si prende la gestione delle infrastrutture che ha finanziato. E’ o no qualcosa di simile al capitalismo che ha poco o nulla a che spartire con il comunismo?

Report, sempre citando fatti, mette in evidenza che l’OMS diretto da Tedros Adhanom Ghebreyesus ha guardato con troppa indulgenza alla carente diffusione di informazioni su COVID-19 da parte della Cina. Ricordiamo che le prima ammissioni dei cinesi sono arrivate il 22 gennaio, quando il numero di contagiati si contava a migliaia.

Viviamo – o almeno fino ad oggi abbiamo vissuto – nell’éra dell’economia globalizzata, tra libera circolazione delle merci e delle persone. Ribadiamo: un’informazione più tempestiva avrebbe evitato non soltanto la circolazione delle persone (e quindi i contagi), ma anche l’adozione di misure cautelative che avrebbero risparmiato tantissimi decessi, sofferenza e anche tanti soldi (ricordiamo che nella cura del Coronavirus, soprattutto quando la malattia è in fase avanzata, si utilizzano farmaci costosissimi: elemento, questo, che chi si occupa di patologie autoimmuni sa benissimo).

Se la Lombardia e, in generale, le Regioni del Nord Italia fossero state informate prima tante cose sarebbero andate diversamente. E questo non sembra un elemento che potrà essere tralasciato e restare senza conseguenze.

L’Italia è un Paese che ha pagato un prezzo elevatissimo. “Il caso sintomatico del 20 Febbraio non spiega il 3% della popolazione infetta”, è stato detto nella trasmissione di ieri. Insomma, i dati non combaciano con i dati della Cina.

Report intervista Andrea Crisanti, il virologo che si è occupato dell’emergenza Coronavirus in Veneto. A suo avviso, attendere il 22 gennaio per ammettere il contagio da uomo a uomo è stato tardivo. Crisanti spiega che nelle curve dei contagi comunicate dalla Cina manca qualcosa:

“In Italia e negli altri Paesi c’è la crescita esponenziale e poi la curva esponenziale, in Cina manca: così manca un grosso pezzo della fase dell’epidemia”.

Secondo Crisanti l’epidemia è iniziata tra Ottobre e Novembre dello scorso anno, ma di questo non ci sono dati. Pure l’Università di Hong Kong legge la vicenda in modo un po’ diverso, ipotizzando che a Febbraio i casi erano quattro volte superiori a quelli dichiarati dal governo cinese.

Report parla anche di Li Wenliang, il medico cinese che, per primo, ha intuito l’esistenza di SARS-COV-2 e ha provato ad avvertire i colleghi. Il seguito è noto: è stato censurato e poi è morto proprio a causa di COVID-19 il 7 Febbraio. Tutto normale?

Spaventose le notizie sulla censura messa in campo dal Governo Cinese. Nel mirino finiscono chat e social network. Si parla di una polmonite dalle cause sconosciute e e scompaiono i campioni analizzati.

Report ricorda che la prima vittima confermata dalla Cina arriva solo l’11 gennaio. E l’OMS? Ritarda. L’emergenza di salute pubblica di livello internazionale verrà dichiarata dall’OMS il 30 gennaio.

Incredibile quello che succede con le mascherine: l’OMS dice che non sono richieste per la popolazione. A Taiwan non ci credono e puntano sulle mascherine e su altri mezzi di prevenzione e fermano il virus. In un’intervista un personaggio pubblico di Taiwan del quale non siamo riusciti ad appuntare nome e ruolo dice una cosa a nostro avviso molto importante:

“Noi facciamo sempre l’esatto contrario di quello che dice la Cina”. E a quanto pare fanno bene!

Test di massa: l’OMS all’inizio è contraria. Crisanti è perplesso:

“Noi le evidenze scientifiche su questo non le abbiamo mai viste, anzi è il contrario: più test fermano il virus”.

All’OMS cambiano idea solo il 16 Marzo, ma ormai la ‘frittata’ è fatta.

Un passaggio anche su Bill Gates. La storia è nota: il miliardario ha previsto il rischio pandemia con largo anticipo.

“Il problema è l’assenza totale di un sistema – spiega Gates al TED – per pura coincidenza Ebola non è arrivato nelle aree urbane e non si è diffuso nel mondo. Ma presto potrebbe arrivare qualcosa come l’influenza spagnola che ha ucciso 30 milioni di persone. Eppure abbiamo gli strumenti per il controllo di una pandemia. Ma non li usiamo. Per questo bisogna essere pronte”.

Chi condiziona l’OMS contribuendo alle sue entrate?, si chiede Report:

“Oggi – spiega ancora Dentico – l’OMS è ingestibile, è diventato un service provider”.

Si parla anche di interessi tra OMS e case farmaceutiche: di tutto e di più.

I vaccini, infine. chi arriverà per primo cambierà in proprio favore i destini del Pianeta. Il vaccino anti-Coronavirus come strumento di geopolitica. l’uomo, la sua salute, la sua vita, la vita delle persone passano in secondo piano e, forse, non contano nulla rispetto a questi squallidi giochi di potere e di denaro.

Che dire, alla fine? Che l’OMS non ha più molta credibilità.

VIDEO INTERVISTA CON IL CONDUTTORE DI REPORT SIGFRIDO RANUCCI

Foto tratta da AgoraVoxItalia

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