Cassa integrazione in deroga in Sicilia: i retroscena di un possibile inghippo ancora nascosto

9 maggio 2020

Ieri, improvvisamente, sul sito del Dipartimento Lavoro della Regione siciliana sono comparsi tanti Decreti sulla Cassa integrazione in deroga. Ma se l’ormai ex dirigente generale si è dimesso proprio perché il suo ufficio era troppo lento, com’è che ieri sono spuntati tutti questi Decreti a sua firma? Ma cosa hanno combinato negli uffici di questa complicata branca dell’Amministrazione regionale?  

Noi siamo fermi alle dimissioni del dirigente del Dipartimento lavoro della Regione siciliana, Giovanni Vindigni. Ma mentre noi siamo fermi – e mentre sono senza Cassa integrazione migliaia di siciliani – molte cose si muovono. E si muovono in una direzione che, per noi comuni mortali, è incomprensibile.

Noi non siamo giuristi, non siamo esperti in  politiche del lavoro. Ma visto che dal 1985 seguiamo, nel bene e nel male, le cronache politiche e amministrative della Regione siciliana, beh, qualche cosa ogni tanto la riusciamo ad ‘annusare’. Insomma, abbiamo la sensazione che negli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro – per la precisione Dipartimento Lavoro – abbiamo combinato qualche marachella dalla quale, adesso, politici e burocrati non sanno come venire fuori. 

Perché scriviamo questo? Perché ieri sul sito del Dipartimento regionale del Lavoro sono stati pubblicati tanti Decreti relativi alla Cassa integrazione in deroga. Recano la data del 2 Maggio e sono firmati dall’ormai dimissionario dirigente generale Vindigni.

La cosa è misteriosa: il dottore Vindigni si è dimesso perché il numero dei Decreti era esiguo rispetto ai numero di siciliani che deve percepire la Cassa integrazione e, adesso, spuntano tutti questi Decreti? Ma se il dottore Vindigni è riuscito a produrre tutti questi Decreti perché si è dimesso?

Per noi quello che sta succedendo è strano assai: abbiamo, infatti, approfondito tale questione e una cosa crediamo di averla capita: ad ogni Decreto per l’erogazione della Cassa integrazione deve corrispondere un soggetto che deve percepirla; e sappiamo, anche, che per esitare una pratica, se va tutto bene, passano almeno 20-30 minuti, mentre se sorgono problemi (e capita spesso) per esitare una pratica passano due-tre ore.

La domanda è: da chi sono state istruite le pratiche comparse ieri sul sito del Dipartimento Lavoro? Se sono state istruite dai dipendenti regionali messi sotto accusa, perché allora li hanno accusati di lavorare poco? E visto che i tempi tecnici di istruzione delle pratiche sono quelli che sono come hanno fatto a istruire queste pratiche? Hanno utilizzato la bacchetta magica?

troppe cose, in questa storia, non sono chiare. Troppi i conti che non tornano. Noi non vogliamo prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi che la Regione siciliana abbia affidato all’esterno l’istruzione di queste pratiche: sarebbe assurdo oltre che molto discutibile, visto che ci sono di mezzo dati sensibili. Insomma, tali atti – là dove si dovesse configurare la presenza di un soggetto esterno all’Amministrazione regionale: cosa che a noi, lo ribadiamo, sembra assurda – potrebbero configurarsi come illegittimi. O ci sbagliamo?

Infine: noi avevamo capito – magari ci siamo sbagliati – che ad ogni Decreto, come abbiamo accennato, deve corrispondere la Cassa integrazione da erogare ad un soggetto. O un Decreto può consentire l’erogazione della Cassa integrazione a una pluralità di soggetti: per esempio a oltre 800 soggetti?

Presidente della Regione, Nello Musumeci, assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, dottore Giovanni Bologna (il dirigente generale che ha assunto l’interim del Dipartimento Lavoro): ci spiegate cosa è veramente successo in Sicilia con la Cassa integrazione in deroga? Che inghippo c’è dietro questa storia? Che cosa ci state nascondendo?

Foto tratta da Blog Sicilia

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